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Alta velocita' ferroviaria e sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

18/06/2003

Dalla regione Piemonte il primo rapporto sul sistema di sorveglianza dei cantieri della tratta Torino-Milano.

Dalla metà del 2002, sono attivi i cantieri per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità che collegherà l’area torinese con Milano e con il Nordest.
Il tracciato di 125 chilometri della direttrice Torino-Milano, che si sviluppa per la maggior parte sul territorio piemontese, vede impegnati circa 3.000 lavoratori, per circa sei anni.
Un forte impatto, quindi, sulle strutture regionali, quali ad esempio i Servizi di prevenzione.

In Piemonte l’Amministrazione Regionale ha assunto una serie di iniziative “per assicurare le migliori condizioni di lavoro nei cantieri, basandosi sul sistema di sorveglianza impostato per tutelare la sicurezza dei lavoratori, con l’obiettivo di ridurre al minimo gli infortuni e le malattie professionali.”
(Si veda PuntoSicuro n.684).

A quasi un anno di distanza dell’avvio dei lavori, la Regione ha presentato un rapporto che illustra l’architettura amministrativa ed organizzativa realizzata, l’attività svolta e una prima riflessione sui dati raccolti nei primi sei mesi di lavoro dalle singole strutture del progetto.

Il rapporto si riferisce al periodo giugno-dicembre 2002 e illustra l’attività svolta dal Sistema di sorveglianza sui cantieri del Treno Alta Velocità, coordinato dalla Direzione regionale Sanità Pubblica e dall’Osservatorio Regionale per il Monitoraggio Epidemiologico (ORME – TAV), e realizzato con la collaborazione dei coordinatori dei gruppi di lavoro che partecipano al progetto.

Riguardo all’andamento infortunistico, ORME – TAV rileva informazioni sugli effetti sulla salute che coinvolgono i lavoratori impegnati nella costruzione della linea alta velocità Torino Milano.
Gli accordi definiti tra la Regione Piemonte, TAV e CAVTOMI, prevedono che ogni ditta impegnata nella costruzione dell’opera trasferisca a Orme TAV, entro 8 giorni dalla data di accadimento, una copia della denuncia di infortunio, ed il 15 di ogni mese la fotocopia del registro infortuni riguardante il mese precedente.

Il rapporto ha rilevato che “Si è verificato un avvio lento del flusso informativo, con problemi soprattutto di comunicazione tra le imprese, CAVTOMI e l’osservatorio. I dati riportati in questo primo report sono pertanto parziali e riguardano 83 ditte. Per la maggior parte si tratta di ditte impegnate direttamente nella costruzione della linea.”

Gli infortuni sono stati complessivamente 76, nove dei quali con prognosi superiore ai 30 giorni.
La dinamica infortunistica è perlopiù legata alla movimentazione di cantiere: uno dei punti critici soprattutto nella fase iniziale dei lavori (in cui prevalgono gli interventi preliminari alla costruzione vera e propria) è certamente il coordinamento del gran numero di imprese presenti. Ciò trova conferma anche nel numero di infortuni (13) che hanno coinvolto un mezzo di trasporto: tale evidenza ha infatti una rilevanza (20%) superiore rispetto alla media generale.

Il rapporto ha preso inoltre in esame l’attività e i risultati ottenuti Gruppo Regionale per la Formazione, costituito nel febbraio 2002 con il mandato di redigere il piano di formazione che sarebbe poi stato oggetto di un apposito Protocollo Tecnico Attuativo.

La peculiarità del contesto e la disomogeneità dei formatori, provenienti da Enti e da percorsi individuali differenti, ha richiesto una fase preliminare di formazione dei formatori (Aprile – Maggio 2002), che ha permesso la condivisione di obiettivi e metodi formativi, la standardizzazione dei contenuti, degli strumenti didattici e di valutazione.”

Il corso Formazione Formatori si è sviluppato secondo sei unità didattiche, per una durata complessiva di circa 30 ore, coinvolgendo complessivamente 73 soggetti.

A partire dal mese di Luglio 2002 è iniziata l’erogazione dei corsi Base presso i diversi Campi base/Villaggi dislocati lungo la subtratta Torino – Novara.
La formazione dei lavoratori si sviluppa su tre diverse aree tematiche: rischi generici, rischi specifici per fase/mansione e rischi speciali.
Durante il primo anno viene fornita in modo prevalente la formazione di base, mentre negli anni successivi si privilegiano gli aspetti di sicurezza connessi ai rischi specifici propri delle mansioni
svolte e delle fasi di realizzazione dell’opera, nonché a rischi (denominati rischi speciali) peculiari solo ad alcune operazioni e a gruppi limitati di lavoratori. E’ previsto che il modulo base venga
comunque reiterato, per ogni successivo anno di attività dell’opera, in “richiami” di 2 ore al fine di evitare l’obsolescenza delle conoscenze e delle competenze apprese.

Su 799 lavoratori, operanti sulla tratta secondo i dati pervenuti da ORME-TAV, sono stati formati, al 31/12/02, per il “Modulo A” 552 lavoratori, per il “Modulo B” 526 lavoratori e per il Modulo A e B 499 lavoratori.

Su 247 lavoratori che dovevano ancora essere formati per il Modulo A, 203 risultavano assenti alle precedenti edizioni e 44 non ancora convocati. Mentre su 273 lavoratori che dovevano ancora essere formati per il Modulo B, 229 risultavano assenti alle precedenti edizioni e 44 non ancora convocati.

Il corso di formazione per RLS è indirizzato all’analisi dei rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza.
E’ previsto che ogni RLS riceva 32 ore di formazione anche per ciascun anno successivo al primo attraverso la frequenza ad appositi corsi di approfondimento, attuati sulla base di programmi che
verranno definiti tenendo conto degli argomenti già trattati.

Nel mese di Dicembre 2002 si sono tenuti i primi corsi Antincendio e Pronto soccorso.
I corsi si sono svolti presso i Campi base di Chivasso, Santhià, Novara e hanno visto il coinvolgimento di 41 partecipanti per il corso addetti antincendio (70% di partecipanti rispetto ai convocati) e di 41 partecipanti per il corso addetti pronto soccorso (60% di partecipanti
rispetto ai convocati).

Il Rapporto è consultabile qui:
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