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Morti bianche in calo
''Piu' lavoro, piu' sicurezza'' questo e' stato lo slogan del primo maggio 2001 dedicato alla sicurezza sul lavoro.
In questa occasione sono stati diffusi i dati Inail relativi agli infortuni sul lavoro denunciati nel primo trimestre 2001: una flessione del 12,1% per gli infortuni mortali (289 contro i 329 del primo trimestre 2000), in aumento invece il numero complessivo degli infortuni (+4,4%) che raggiungono quota 219.883.
Confrontando il dato nazionale con quelli relativi alle aree geografiche, rilevante e' stato il calo delle morti bianche nelle Isole (-45%, da 33 a 19 casi) e nel Nord-Est (-20%, da 82 a 66 casi).
Nel Nord-Ovest invece gli infortuni mortali sono diminuiti solamente del 2%, mentre il numero totale degli infortuni e' aumentato del 6,8%.
Fonte di polemica sono stati i dati relativi agli infortuni in Lombardia: le rilevazioni Inail registrano 39.804 infortuni (+8,2%) e 54 incidenti mortali (+5,5%) e assegnano alla Regione il primato negativo.
Questa classifica non e' condivisa dall'assessore regionale alla Sanita', Borsani, secondo il quale i dati relativi al primo trimestre sono ''privi di qualsiasi rilevanza statistica ed epidemiologica in quanto non sono confrontati con il numero totale degli addetti e delle ore lavorate.''
Considerando infatti l'indice di frequenza (numero di infortuni ogni 1000 addetti), nel triennio 96-98 in Lombardia si sono registrati 37,87 infortuni ogni 1000 lavoratori (contro una media nazionale di 44,37) e, per quanto concerne gli infortuni mortali, la Lombardia si troverebbe all'ultimo posto con un'incidenza di 0,11 morti bianche ogni 1000 addetti contro una media italiana di 0,15.
Prendendo in esame i dati relativi ai settori lavorativi, la diminuzione piu' significativa degli infortuni mortali si e' registrata nell'industria manifatturiera (-40%).
Positivi i risultati nell'ambito della riduzione degli infortuni anche nell'industria e nelle costruzioni che hanno fatto registrare un calo degli incidenti mortali rispettivamente del 37% e 8% e una diminuzione del numero totale degli infortuni rispettivamente del 1,6% e 6,4%.
In questa occasione sono stati diffusi i dati Inail relativi agli infortuni sul lavoro denunciati nel primo trimestre 2001: una flessione del 12,1% per gli infortuni mortali (289 contro i 329 del primo trimestre 2000), in aumento invece il numero complessivo degli infortuni (+4,4%) che raggiungono quota 219.883.
Confrontando il dato nazionale con quelli relativi alle aree geografiche, rilevante e' stato il calo delle morti bianche nelle Isole (-45%, da 33 a 19 casi) e nel Nord-Est (-20%, da 82 a 66 casi).
Nel Nord-Ovest invece gli infortuni mortali sono diminuiti solamente del 2%, mentre il numero totale degli infortuni e' aumentato del 6,8%.
Fonte di polemica sono stati i dati relativi agli infortuni in Lombardia: le rilevazioni Inail registrano 39.804 infortuni (+8,2%) e 54 incidenti mortali (+5,5%) e assegnano alla Regione il primato negativo.
Questa classifica non e' condivisa dall'assessore regionale alla Sanita', Borsani, secondo il quale i dati relativi al primo trimestre sono ''privi di qualsiasi rilevanza statistica ed epidemiologica in quanto non sono confrontati con il numero totale degli addetti e delle ore lavorate.''
Considerando infatti l'indice di frequenza (numero di infortuni ogni 1000 addetti), nel triennio 96-98 in Lombardia si sono registrati 37,87 infortuni ogni 1000 lavoratori (contro una media nazionale di 44,37) e, per quanto concerne gli infortuni mortali, la Lombardia si troverebbe all'ultimo posto con un'incidenza di 0,11 morti bianche ogni 1000 addetti contro una media italiana di 0,15.
Prendendo in esame i dati relativi ai settori lavorativi, la diminuzione piu' significativa degli infortuni mortali si e' registrata nell'industria manifatturiera (-40%).
Positivi i risultati nell'ambito della riduzione degli infortuni anche nell'industria e nelle costruzioni che hanno fatto registrare un calo degli incidenti mortali rispettivamente del 37% e 8% e una diminuzione del numero totale degli infortuni rispettivamente del 1,6% e 6,4%.
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