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Monitoraggio, formazione, piani di azione per la sicurezza
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Ogni anno circa 235mila cittadini europei muoiono in seguito a un incidente, ad un infortunio o a violenze.
Una causa di morte che supera i decessi per cancro; incidenti e infortuni inoltre rappresentano la causa principale d'invalidità permanente tra i giovani.
Con questi dati si pare la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 31 maggio 2007 sulla prevenzione degli incidenti e la promozione della sicurezza, pubblicata nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE.
Nel documento il Consiglio dell’Ue invita la Commissione europea e gli Stati Membri a proseguire quanto avviato nel campo della sicurezza sul lavoro e alla sicurezza stradale e a prestare attenzione a nuove aree quali la casa, lo sport e il tempo libero, la sicurezza di bambini e anziani.
La raccomandazione ha individuato, quindi, alcuni punti prioritari di intervento, in particolari quelli riguardanti la sicurezza di bambini e adolescenti, sicurezza degli anziani, sicurezza degli utenti stradali vulnerabili, prevenzione degli infortuni sportivi e nel tempo libero, prevenzione degli infortuni causati da prodotti e servizi, prevenzione delle autolesioni e prevenzione della violenza con particolare riguardo alla violenza su donne e bambini.
“Rispetto a molte altre cause di malattia o decesso prematuro, - si legge nella raccomandazione - si possono prevenire gli infortuni rendendo più sicuri l'ambiente in cui si vive, i prodotti e i servizi che usiamo. È provato che le misure preventive, che non sono però ancora applicate all'interno della Comunità in modo abbastanza ampio, possono dimostrarsi efficaci.”
Per una conoscenza del fenomeno e della sua evoluzione, al fine di realizzare iniziative mirate, il Consiglio raccomanda agli Stati membri l’ottimizzazione del l'uso dei dati esistenti e di sviluppare, se del caso, “strumenti rappresentativi di sorveglianza e notifica degli infortuni per ottenere informazioni comparabili, seguire l'evoluzione dei rischi d'infortunio e gli effetti delle misure preventive nel corso del tempo e valutare le necessità di introdurre iniziative ulteriori sulla sicurezza dei prodotti e dei servizi e in altri settori.”
Gli Stati membri sono inoltre invitati a definire piani d'azione nazionali, inclusa la promozione della sensibilizzazione del pubblico sui problemi della sicurezza, per prevenire gli infortuni e le lesioni.
Ruolo di primo pian nella prevenzione è assunto dalla formazione. La Raccomandazione invita gli Stati membri a incoraggiare l'introduzione della prevenzione degli infortuni e della promozione della sicurezza nelle scuole, nella formazione del personale sanitario e di altre categorie professionali.
Nei confronti della Commissione europea, il Consiglio invita, tra l’altro, ad agevolare lo scambio di informazioni sulle buone prassi e sulle azioni politiche nelle aree prioritarie identificate e a “sostenere gli Stati membri nell'inserire la prevenzione degli infortuni nei programmi di formazione del personale sanitario e di altre categorie professionali.”
La Raccomandazione prevede che nel 2011 sia effettuata una valutazione di quanto indicato, “per determinare se le misure proposte siano effettive e per valutare la necessità di azioni ulteriori.”
Il documento.
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Ogni anno circa 235mila cittadini europei muoiono in seguito a un incidente, ad un infortunio o a violenze.
Una causa di morte che supera i decessi per cancro; incidenti e infortuni inoltre rappresentano la causa principale d'invalidità permanente tra i giovani.
Con questi dati si pare la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 31 maggio 2007 sulla prevenzione degli incidenti e la promozione della sicurezza, pubblicata nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE.
Nel documento il Consiglio dell’Ue invita la Commissione europea e gli Stati Membri a proseguire quanto avviato nel campo della sicurezza sul lavoro e alla sicurezza stradale e a prestare attenzione a nuove aree quali la casa, lo sport e il tempo libero, la sicurezza di bambini e anziani.
La raccomandazione ha individuato, quindi, alcuni punti prioritari di intervento, in particolari quelli riguardanti la sicurezza di bambini e adolescenti, sicurezza degli anziani, sicurezza degli utenti stradali vulnerabili, prevenzione degli infortuni sportivi e nel tempo libero, prevenzione degli infortuni causati da prodotti e servizi, prevenzione delle autolesioni e prevenzione della violenza con particolare riguardo alla violenza su donne e bambini.
“Rispetto a molte altre cause di malattia o decesso prematuro, - si legge nella raccomandazione - si possono prevenire gli infortuni rendendo più sicuri l'ambiente in cui si vive, i prodotti e i servizi che usiamo. È provato che le misure preventive, che non sono però ancora applicate all'interno della Comunità in modo abbastanza ampio, possono dimostrarsi efficaci.”
Per una conoscenza del fenomeno e della sua evoluzione, al fine di realizzare iniziative mirate, il Consiglio raccomanda agli Stati membri l’ottimizzazione del l'uso dei dati esistenti e di sviluppare, se del caso, “strumenti rappresentativi di sorveglianza e notifica degli infortuni per ottenere informazioni comparabili, seguire l'evoluzione dei rischi d'infortunio e gli effetti delle misure preventive nel corso del tempo e valutare le necessità di introdurre iniziative ulteriori sulla sicurezza dei prodotti e dei servizi e in altri settori.”
Gli Stati membri sono inoltre invitati a definire piani d'azione nazionali, inclusa la promozione della sensibilizzazione del pubblico sui problemi della sicurezza, per prevenire gli infortuni e le lesioni.
Ruolo di primo pian nella prevenzione è assunto dalla formazione. La Raccomandazione invita gli Stati membri a incoraggiare l'introduzione della prevenzione degli infortuni e della promozione della sicurezza nelle scuole, nella formazione del personale sanitario e di altre categorie professionali.
Nei confronti della Commissione europea, il Consiglio invita, tra l’altro, ad agevolare lo scambio di informazioni sulle buone prassi e sulle azioni politiche nelle aree prioritarie identificate e a “sostenere gli Stati membri nell'inserire la prevenzione degli infortuni nei programmi di formazione del personale sanitario e di altre categorie professionali.”
La Raccomandazione prevede che nel 2011 sia effettuata una valutazione di quanto indicato, “per determinare se le misure proposte siano effettive e per valutare la necessità di azioni ulteriori.”
Il documento.
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Ultimo aggiornamento in Banca dati normativa (riservato agli abbonati):
Tribunale Vicenza, sez. lavoro, sentenza n° 321 del 04.01.2007 - danno differenziale, risarcimento danni, lavoro, calcolo
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