Le dinamiche infortunistiche e i fattori di rischio
Il Sistema nazionale di Sorveglianza sugli Infortuni mortali e gravi (SSI) presente su portale INAIL Infor.Mo. ha prodotto alcune Schede informative di analisi sulle dinamiche principali degli infortuni mortali e gravi del Paese che possono essere utili ai Servizi di Prevenzione Aziendali per attuare le necessarie misure preventive e protettive per ridurre il rischio infortunistico.
L’obiettivo delle schede è quello di illustrare le modalità di accadimento degli infortuni mortali definendo una struttura editoriale standard dove si riportano, oltre ai dati descrittivi, le risultanze dell’analisi puntuale delle dinamiche infortunistiche e, a partire dai fattori di rischio evidenziati, alcune delle possibili misure preventive da adottare per ridurre il rischio infortunistico.
La realizzazione delle schede è a cura del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail - Ricerca e degli operatori di prevenzione delle Asl. Oltre a questa prima scheda, che offre una visione generale del Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali, ne seguono altre dedicate alle più frequenti modalità di accadimento e a particolari gruppi di lavoratori esposti a rischi specifici.
Pubblichiamo il modello di analisi degli infortuni tratto dalla scheda 1 “L’approfondimento delle dinamiche infortunistiche e dei fattori di rischio”.
IL MODELLO DI ANALISI
Il modello di analisi degli infortuni Infor.MO rientra tra i modelli multifattoriali ad albero delle cause e consente di esporre in maniera strutturata e standardizzata la dinamica infortunistica, ovvero quella sequenza di eventi che hanno portato al verificarsi dell’infortunio.
Il modello Infor.MO (conosciuto anche come Sbagliando s’impara, acronimo SSI) è applicabile ad ogni tipologia di evento, quindi non solo mortale o grave, e, con le dovute accortezze, anche ai mancati infortuni (gli incidenti, i cosiddetti ‘near misses’).
Secondo il modello (Figura 1), gli elementi costitutivi di un infortunio sono: l’incidente (quel particolare episodio che ha reso disponibile e incontrollata una ‘energia pericolosa’ nell’ambiente lavorativo), il contatto (il momento in cui avviene lo scambio di energia tra l’ambiente ed il lavoratore), il danno riportato dal lavoratore (un trauma nella gran parte dei casi).
Figura 1 Rappresentazione grafica di una dinamica infortunistica secondo il modello di analisi Infor.MO
L’individuazione di questi tre elementi, che si manifestano a brevissima distanza di tempo tra loro, segue un percorso a ritroso che dal danno fisico (ultimo avvenimento in ordine temporale) risale al contatto (scambio di energia) e quindi all’incidente.
Per completare la ricostruzione della dinamica infortunistica, secondo i criteri del modello, sono infine identificati i determinanti, ovvero i fattori di rischio che concorrono al verificarsi di un incidente aumentandone la probabilità di accadimento, e gli eventuali modulatori, cioè quei fattori che, ininfluenti sulla probabilità di accadimento dell’incidente, incidono però sulla gravità del danno.
Sia i determinanti che i modulatori sono classificati dal modello in sei fattori di rischio:
■ attività dell’infortunato;
■ attività di terzi;
■ utensili, macchine, impianti;
■ materiali;
■ ambiente;
■ dispositivi di protezione individuale e abbigliamento.
Trasversale a queste categorie è il fattore organizzazione del lavoro, eventualmente rilevabile dai problemi di sicurezza che caratterizzano i fattori di rischio individuati nell’analisi della dinamica infortunistica. Determinanti e modulatori si connotano come stati (fattori preesistenti
alla dinamica infortunistica) o processi (fattori che intervengono nel corso della dinamica stessa), rappresentati nella grafica rispettivamente con il simbolo di un quadrato o di un triangolo.
Per l’analisi degli infortuni, la descrizione della loro dinamica viene riassunta con un sintetico testo ordinato cronologicamente in tre parti:
a. il contesto lavorativo e organizzativo, ovvero l’ambiente di lavoro e le attività in corso prima dell’infortunio;
b. la sequenza infortunistica, ovvero la descrizione dell’incidente, del contatto e del danno;
c. i fattori causali, ovvero i determinanti ed i modulatori intervenuti nella dinamica complessiva.
Esempio: analisi di un infortunio sul lavoro Il lavoratore, secondo le procedure in uso nella sua ditta, stava montando in strada delle pesanti luminarie natalizie; utilizzava, da solo, una scala portatile semplice appoggiata a parete trovandosi con i piedi a circa 210 cm dal suolo e con le mani impegnate (contesto lavorativo e organizzativo). Ad un certo punto, la scala scivolava ed il lavoratore cadeva a terra e urtava le braccia contro il marciapiede, riportando la frattura di entrambi i polsi (sequenza infortunistica). Dagli accertamenti è risultato che il lavoratore usava una scala portatile, attrezzatura inadeguata per l’operazione da compiere; inoltre la scala stessa non era dotata di piedini antisdrucciolo (fattori causali). |
Il modello di analisi Infor.MO ha portato ad evidenziare i tre elementi dell’infortunio:
■ incidente: il lavoratore cadeva a terra;
■ contatto: urtava le braccia contro il marciapiede;
■ danno: frattura dei polsi.
Inoltre, si hanno i seguenti determinanti:
■ attività dell’infortunato: usava una scala portatile, attrezzatura
■ utensili, macchine, impianti: la scala stessa non era dotata di piedini antisdrucciolo.
Non si evidenziano modulatori.
Scheda n. 1: L’approfondimento delle dinamiche infortunistiche e dei fattori di rischio (pdf)
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Rispondi Autore: Valeria Sensi - likes: 0 | 21/05/2019 (21:55:54) |
Io ho danni alla spalla tendinopatie croniche e ernie lombari e cervicali da sovraccarico sul lavoro. In questo caso è stata fatta denuncia di infortunio sul lavoro e aggravamento da infortunio in itinere tamponamento. Come ci si comporta è infortunio o malattia professionale? Distinti saluti Valeria Sensi |