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L’amianto, le malattie asbesto correlate e i nuovi dati statistici
Roma, 13 Ott – Con il termine amianto (o anche “asbesto”) si fa riferimento “ad un insieme di minerali conosciuti da moltissimi anni per le loro proprietà ignifughe e isolanti”. Dei minerali la cui resistenza al calore e la struttura fibrosa “ne avevano reso comune l'uso, soprattutto in edilizia”, ma anche sui mezzi di trasporto, all’interno di cicli industriali con alte temperature e in ambito domestico.
Tuttavia, la sua ormai accertata nocività per la salute “ha portato a vietarne l'uso in molti paesi”.
A ricordarlo e a fornire utili dati statistici sulle malattie connesse all’ esposizione all'amianto è la nuova analisi statistica realizzata dalla Consulenza statistico attuariale dell’ Inail che continua il lavoro portato avanti in questi anni con varie pubblicazioni, ad esempio:
- Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2024
- Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2023
- Le malattie asbesto correlate - Analisi statistica - 2022.

Il nuovo documento “Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica - 2025”, curato da Daniela Martini (Inail, CSA) con il coordinamento scientifico di Silvia D’Amario (Inail, CSA), riporta dati statistici aggiornati riguardanti le malattie asbesto-correlate riconosciute dall’Inail e le rendite a favore dei soggetti colpiti dalle suddette malattie e dei loro superstiti, nonché le prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto.
Questi gli argomenti affrontati nell’articolo di presentazione del documento:
- Le malattie asbesto correlate: la storia della prevenzione
- Le malattie asbesto correlate: i dati statistici
- L’indice del documento Inail
Le malattie asbesto correlate: la storia della prevenzione
Il documento riporta, nell’introduzione di Silvia D’Amario, Coordinatrice generale della Consulenza statistico attuariale, alcune brevi indicazioni sulle conseguenze del rischio amianto e sulla storia della sua prevenzione.
Si sottolinea che, se respirate, le polveri contenenti fibre d’amianto “possono causare gravi patologie, l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico, e il carcinoma polmonare”. E non esiste “una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate”.
Riguardo poi alla prevenzione si ricorda che il primo paese al mondo a usare cautele nell’utilizzo dell’amianto fu il Regno Unito, già nel 1930, “a seguito di pionieristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori”.
Mentre la Germania, nel 1943, fu il primo paese a “riconoscere il cancro al polmone e il mesotelioma come conseguenza dell'inalazione di amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti”.
Mentre il primo Stato a bandire l'amianto fu, invece, l'Islanda nel 1983 e attualmente sono 67 i paesi nel mondo che hanno bandito l'amianto.
In particolare, in Italia, “la produzione, la lavorazione e la vendita dell'amianto sono fuori legge dal 1992”.
La legge n. 257/1992, “oltre ad aver stabilito termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all'estrazione e alla lavorazione dell'amianto, è stata la prima a occuparsi anche dei lavoratori esposti all’amianto”.
Si ricorda poi che l'asbestosi è stata “la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall'Inail; dal 1994 sono altresì tabellate come tali anche il mesotelioma (pleurico, pericardico e peritoneale) ed il carcinoma polmonare”.
Il documento indica che i dati statistici richiamati nel documento, “sono ancora preoccupanti, oltre 1.000 casi ogni anno di nuove diagnosi di origine lavorativa”. E allo scopo di fornire dati e informazioni utili a comprendere il tema amianto, questo lavoro “approfondisce il legame tra malattie asbesto correlate e i principali settori in cui si concentrano, tra cui quelli della metalmeccanica e delle costruzioni, ma esamina anche la tipologia e la gravità della malattia, nonché i territori nazionali più coinvolti”.
Le malattie asbesto correlate: i dati statistici
L’autrice ricorda che per le malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2020-2024 la fonte dei dati è l’Open data Inail, “sezione malattie professionali, tabelle nazionali con cadenza semestrale “Blocco 1” e “Blocco 2”, data di aggiornamento 30/4/2025, quinquennio di osservazione per anno di protocollazione della denuncia 2020-2024”.
Riprendiamo dal documento il grafico relativo ai lavoratori con malattie professionali asbesto correlate riconosciute per anno di protocollo:

Si indica nel documento che, in controtendenza rispetto al complesso dei malati professionali, “i lavoratori affetti da malattie professionali asbesto-correlate decrescono nel periodo, passando da 1.242 nel 2020 a 1.022 nel 2024, con una diminuzione complessiva del -18%”.
In particolare, nel quinquennio 2020-2024, i malati sono in media 1.160, “il 5% del totale dei tecnopatici e in media, ogni anno, il 41% (476 casi) decede a causa della malattia”. E nel triennio 2020-2022, “la media annua dei lavoratori a cui è stata riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata è di 1.197 unità, mentre la percentuale di decessi sale al 46% (in media 546 decessi all'anno)”.
Si indica poi che il numero di lavoratrici affette da patologie asbesto correlate “è contenuto (in media 46 nel quinquennio), ma gli esiti delle patologie sono più gravi rispetto al genere maschile”.
Il documento segnala poi che le malattie asbesto correlate più riconosciute nel triennio 2020-2022, con 493 casi l’anno, sono “Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli” (codifica ICD-10 C45-C49, “mesotelioma della pleura” in particolare); seguono le “Altre malattie della pleura” con 349 casi l’anno, le “Malattie polmonari da agenti esterni” con 206 casi l’anno e i “Tumori maligni dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici” con circa 161 riconoscimenti l’anno.
L’indice del documento Inail
Concludiamo rimandando alla lettura integrale del documento Inail “Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2025” e riportandone l’indice.
- Le malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2020-2024
- Le rendite Inail di inabilità permanente e a superstiti per malattie professionali asbesto correlate, anni 2020-2024
- Le prestazioni del Fondo vittime dell’amianto ai malati professionali e loro superstiti
- Le prestazioni una tantum a favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale e dei loro eredi
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Consulenza statistico attuariale, “ Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica - 2025”, a cura di Daniela Martini (Inail, CSA), coordinamento scientifico di Silvia D’Amario (Inail, CSA), edizione 2025 (formato PDF, 999 kB).
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