Infortuni e malattie professionali: i dati Inail di ottobre
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto nel mese di ottobre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (ottobre 2018 vs ottobre 2017) e “di periodo” (gennaio-ottobre 2018 vs gennaio-ottobre 2017).
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Gli open data pubblicati sono provvisori, perché soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare i casi accertati positivamente sarà infatti necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2018, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Nei primi 10 mesi del 2018 i casi di infortunio denunciati all’Inail sono stati 534.605, in aumento dello 0,2% rispetto all’analogo periodo del 2017. I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 454.421 a 454.006 (-0,1%), mentre quelli in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un incremento pari all’1,7%, da 79.231 a 80.599.
Nel periodo gennaio-ottobre 2018 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato dello 0,3% nella gestione Industria e servizi (dai 421.388 del 2017 ai 422.628 casi del 2018) e dello 0,2% nel Conto Stato (da 83.706 a 83.909). In Agricoltura si registra invece un calo dell’1,7% (da 28.558 a 28.068).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+0,7%), nel Nord-Est (+1,3%) e al Sud (+0,2%) e un calo al Centro (-1,5%) e nelle Isole (-2,3%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano la Provincia autonoma di Bolzano (+5,5%), il Friuli Venezia Giulia (+4,3%) e il Molise (+3,9%), mentre i decrementi maggiori sono quelli rilevati nella Provincia autonoma di Trento (-8,8%), in Valle d’Aosta e in Abruzzo (-3,8% per entrambi).
L’incremento rilevato nel confronto tra i primi 10 mesi del 2017 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un +0,7% (da 343.302 a 345.631) rispetto al -0,7% di quella femminile (da 190.350 a 188.974). L’aumento ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari (+8,6%) e in misura minore quelli comunitari (+0,5%), mentre le denunce di infortunio dei lavoratori italiani sono in calo dell’1,0%.
Dall’analisi per classi di età emergono incrementi per la fascia fino a 29 anni (+4,1%) e tra i 60 e i 69 anni (+5,8%). In flessione, invece, le denunce per le fasce 30-44 anni (-3,4%) e 45-59 anni (-0,7%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei 10 dieci mesi di quest’anno sono state 945, 81 in più rispetto alle 864 denunciate tra gennaio e ottobre del 2017 (+9,4%). L’aumento è dovuto soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti lo scorso mese di agosto rispetto all’agosto 2017, alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti “plurimi”, ovvero quelli che causano la morte di due o più lavoratori.
Nel solo mese di agosto, infatti, si è contato quasi lo stesso numero di vittime (37) in incidenti plurimi dell’intero periodo gennaio-ottobre 2017 (38). Tra gli eventi di quest’anno con il bilancio più tragico si ricordano, in particolare, il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali, e gli incidenti stradali avvenuti a Lesina e a Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti.
Allargando l’analisi dei dati ai primi 10 mesi, nel 2018 tra gennaio e ottobre si sono verificati 21 incidenti plurimi, che sono costati la vita a 76 lavoratori, rispetto ai 13 incidenti plurimi del 2017, che hanno causato 38 morti.
Gli ultimi incidenti plurimi di settembre e ottobre hanno provocato la morte di due dipendenti dell’Archivio di Stato, vittime di una fuga di gas ad Arezzo, di quattro persone travolte da una frana durante l’esecuzione di alcuni lavori di emergenza a una condotta fognaria danneggiata dal maltempo a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, e di cinque lavoratori coinvolti in due incidenti stradali avvenuti nel Lazio e in Lombardia.
I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano, a livello nazionale, un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 619 a 648 (+4,7%), sia di quelli occorsi in itinere, in aumento del 21,2% (da 245 a 297). Nei primi 10 mesi di quest’anno si è registrato un incremento di 89 casi mortali (da 725 a 814) nella gestione Industria e servizi e un decremento di otto casi nel Conto Stato (da 24 a 16), mentre in Agricoltura sono stati denunciati 115 casi mortali in entrambi i periodi.
L’analisi territoriale evidenzia un incremento di 48 casi mortali nel Nord-Ovest (da 212 a 260), di 20 nel Nord-Est (da 215 a 235) e di 15 al Sud (da 188 a 203). Lieve diminuzione al Centro (da 176 a 174), mentre nelle Isole le denunce sono state 73 in entrambi i periodi. A livello regionale spiccano i 25 casi in più del Veneto (da 75 a 100), i 20 in più del Piemonte (da 67 a 87) e i 19 in più della Lombardia (da 114 a 133) e Calabria (da 16 a 35). Seguono Campania (+17), Liguria (+10) e Toscana (+8). Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo (da 47 a 22) e nelle Marche (da 30 a 16).
L’aumento rilevato nel confronto tra i primi 10 mesi del 2017 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono stati 81 in più (da 782 a 863), mentre quella femminile ha registrato 82 decessi in entrambi i periodi. L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani (da 730 a 787), sia quelle dei lavoratori extracomunitari (da 95 a 114) e comunitari (da 39 a 44).
Dall’analisi per classi di età emerge come quasi una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, con un incremento tra i due periodi di 75 casi (da 366 a 441). In aumento anche le denunce che hanno riguardato gli under 34 (da 147 a 171) e gli over 65 (da 65 a 71 casi). Sono diminuite, invece, le morti dei lavoratori tra i 35 e i 49 anni (da 286 a 262).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi 10 mesi di quest’anno le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono tornate ad aumentare, anche se a un ritmo sempre più decrescente.
Allo scorso 31 ottobre, infatti, l’incremento si è attestato al +1,9% (pari a 911 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017, da 48.849 a 49.760). Si tratta di una variazione in linea con quella rilevata per i primi nove mesi (+1,8%), che rispetto al dato di gennaio, quando l’aumento era stato pari al +14,8%, ha mostrato un trend in costante diminuzione nelle successive rilevazioni mensili.
L’incremento percentuale maggiore è quello registrato in Agricoltura, pari al +3,3% (da 9.524 a 9.835). Nell’Industria e servizi le denunce di malattia professionale sono aumentate dell’1,6% (da 38.736 a 39.368), mentre nel Conto Stato il numero delle patologie denunciate è diminuito del 5,4% (da 589 a 557).
L’analisi territoriale evidenzia incrementi delle denunce al Centro (+989), dove si concentra oltre un terzo del totale dei casi protocollati dall’Istituto, al Sud (+516 casi), dove le tecnopatie denunciate sono quasi un quarto del totale, e nel Nord-Ovest (+86). In calo, invece, il dato del Nord-Est (-338) e delle Isole (-342).
In ottica di genere si rilevano 968 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori (da 35.468 a 36.436, pari al +2,7%) e 57 in meno per le lavoratrici (da 13.381 a 13.324, per una diminuzione dello 0,4%). L’incremento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani, passate da 45.679 a 46.541 (+1,9%) e quelle dei lavoratori comunitari, da 950 a 1.032 (+8,6%), mentre le denunce dei lavoratori extracomunitari sono diminuite dell’1,5% (da 2.220 a 2.187).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (30.352 casi), insieme a quelle del sistema nervoso (5.653) e dell’orecchio (3.802), nei primi 10 mesi di quest’anno hanno continuato a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate e sono pari all’80% del totale. Seguono le denunce di patologie del sistema respiratorio (2.208) e dei tumori (2.036).
TABELLE DI DETTAGLIO
- Infortuni sul lavoro: tabelle nazionali e regionali con cadenza mensile
- Malattie professionali: tabelle nazionali e regionali con cadenza mensile
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