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Infortuni e malattie professionali: i dati INAIL del 2022

Infortuni e malattie professionali: i dati INAIL del 2022
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Dati e statistiche

03/02/2023

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate sono state 697.773 (+25,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 1.090 delle quali con esito mortale (-10,7%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 60.774.

Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di dicembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle in formato pdf del “modello di lettura”, contenenti i dati aggregati con i confronti “di mese” (dicembre 2021 vs dicembre 2022) e “di periodo” (gennaio-dicembre 2021 vs gennaio-dicembre 2022).

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.

Per quantificare il fenomeno, comprensivo dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia, anche per tenere conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19.

In occasione della presentazione della Relazione Inail di metà anno, saranno disponibili dati annuali più consolidati rispetto a quelli diffusi con le rilevazioni mensili, corredati anche dall’informazione sugli esiti della definizione amministrativa (riconosciuti, negativi e in istruttoria).

Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

Ciò premesso nel 2022 si registra, rispetto al 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere), e una crescita delle malattie professionali.


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DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state 697.773, in aumento del 25,7% rispetto alle 555.236 del 2021 (+25,9% rispetto alle 554.340 del periodo gennaio-dicembre 2020 e +8,7% rispetto alle 641.638 del periodo gennaio-dicembre 2019).

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento nel 2022 rispetto al 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 474.847 del 2021 ai 607.806 del 2022 (+28,0%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento dell’11,9%, da 80.389 a 89.967.

Nello scorso mese di dicembre il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +24,5% nella gestione Industria e servizi (dai 464.401 casi del 2021 ai 578.340 del 2022), un -3,6% in Agricoltura (da 26.962 a 25.999) e un +46,3% nel Conto Stato (da 63.873 a 93.434). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+113,1%), nel Trasporto e magazzinaggio (+79,3%), nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+55,2%) e nell’Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (+54,8%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+37,3%), seguito da Isole (+33,2%), Nord-Ovest (+30,4%), Centro (+29,4%) e Nord-Est (+13,3%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+68,9%), la Liguria (+49,0%) e il Lazio (+45,4%).

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un +42,9% (da 200.557 a 286.522 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +16,0% (da 354.679 a 411.251). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+27,0%), sia quelli extracomunitari (+20,8%) e comunitari (+15,8%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.


CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di dicembre sono state 1.090, 131 in meno rispetto alle 1.221 registrate nel 2021 (-10,7%). Questo calo è la sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-33,8%) e di un incremento nel periodo maggio-dicembre (+7,1%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 180 casi in meno rispetto al periodo gennaio-dicembre 2020 (1.270 decessi) e uno in più rispetto al periodo gennaio-dicembre 2019 (1.089 decessi).

Per un confronto più corretto e puntuale si dovrà fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto di metà anno, in occasione della quale saranno diffusi gli open data annuali (più consolidati di quelli mensili), con l’aggiornamento del quinquennio 2018-2022 al 30 aprile 2023.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento nel 2022 rispetto al 2021 solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 973 a 790 per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 1.040 a 936 denunce), seguita da Conto Stato (da 53 a 36) e Agricoltura (da 128 a 118).

Dall’analisi territoriale emerge un decremento di 83 casi mortali al Sud (da 318 a 235), di 31 nel Nord-Est (da 276 a 245), di 12 nel Nord-Ovest (da 313 a 301), di tre nelle isole (da 87 a 84) e di due al centro (da 227 a 225). Le regioni con i maggiori decrementi sono la Campania (-37 casi mortali), la Puglia, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna (-22 ciascuna), l’Abruzzo (-20) e il Piemonte (-18). Tra le regioni che registrano aumenti si segnalano, invece, la Calabria (+14 casi), la Lombardia (+13) e la Toscana (+9).

Il calo rilevato tra il 2021 e il 2022 è legato soprattutto alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 1.095 a 970, mentre quella femminile passa da 126 a 120 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 1.036 a 881 decessi), in aumento quelle degli extracomunitari (da 138 a 156) e dei comunitari (da 47 a 53).
Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento di casi mortali tra i 25-39enni (da 153 a 196 casi) e tra gli under 20 (da 10 a 22) e il calo tra gli over 39 anni (da 1.019 a 839).

Al 31 dicembre di quest’anno risultano 19 denunce di incidenti plurimi avvenuti nel 2022, per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali. Nel 2021 gli incidenti plurimi erano stati 17 per un totale di 40 decessi, 23 dei quali stradali.


DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2022 sono state 60.774, in aumento di 5.486 casi (+9,9) rispetto al 2021 (15.751 casi in più, per un incremento percentuale del 35,0% rispetto al 2020, e 536 casi in meno, con una riduzione dello 0,9%, rispetto al 2019).

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno mostrano un aumento nel 2022 rispetto al 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+10,0%, da 45.632 a 50.185 casi), Agricoltura (+9,5%, da 9.167 a 10.041) e Conto Stato (+12,1%, da 489 a 548). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nelle Isole (+18,4%), nel Centro (+10,3%), nel Nord-Ovest (+10,0%), nel Sud (+9,5%) e nel Nord-Est (+5,6%).

In ottica di genere si rilevano 4.472 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 40.387 a 44.859 (+11,1%), e 1.014 in più per le lavoratrici, da 14.901 a 15.915 (+6,8%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 51.142 a 56.128 (+9,7%), sia quelle degli extracomunitari, da 2.861 a 3.145 (+9,9%), e dei comunitari, da 1.285 a 1.501 (+16,8%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

PUBBLICATO IL NUOVO BOLLETTINO TRIMESTRALE

In concomitanza con la pubblicazione degli open data Inail del 2022, sul sito dell’Istituto è disponibile anche il nuovo bollettino trimestrale sulle denunce di infortunio e malattia professionale, che esamina l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico rilevato tra gennaio e dicembre, confrontato con l’analogo periodo del 2021. Il bollettino – corredato da glossario, nota metodologica, grafici e tabelle – analizza in particolare l’andamento delle denunce di infortunio nel complesso e con esito mortale per genere, regione e modalità di accadimento, mentre il trend delle denunce di malattia professionale è declinato per genere e regione.

  • Open data

    Nell'ambito del processo di valorizzazione del proprio patrimonio informativo, l'Inail mette a disposizione dei cittadini un set di dati pubblici, in formato aperto e senza restrizioni per il riutilizzo.

  • Bollettino trimestrale

    Il Bollettino trimestrale dell’Inail contiene informazioni riferite al numero delle denunce di infortunio e malattie professionali. I dati esposti non sono definitivi in quanto soggetti a consolidamento in esito alla definizione amministrativa dei singoli casi.


Fonte: INAIL





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