Infortuni e malattie professionali: i dati di gennaio 2024
ROMA - Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di gennaio. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (gennaio 2023 vs gennaio 2024).
Gli open data mensili pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Ciò premesso, a gennaio 2024 si registra, rispetto all’analogo mese del 2023, un aumento delle denunce di infortunio in complesso e di quelle mortali e una consistente crescita delle malattie professionali.
DENUNCE DI INFORTUNIO
I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo mese di quest’anno un incremento rispetto a gennaio 2023 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 34.248 del 2023 ai 36.414 del 2024 (+6,3%) sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, passati da 5.245 a 5.752 (+9,7%).
A gennaio 2024 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un aumento del 4,2% nella gestione Industria e servizi (dai 30.925 casi del 2023 ai 32.215 del 2024), del 9,1% in Agricoltura (da 1.545 a 1.685) e del 17,7% nel Conto Stato (da 7.023 a 8.266).
L’analisi territoriale evidenzia una crescita delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+9,9%), seguito da Nord-Est (+6,6%), Centro (+4,8%), Sud (+4,7%) e Isole (+3,1%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano Molise (+17,2%), provincia autonoma di Trento (+16,4%), Puglia (+13,9%) e Valle d’Aosta (+13,5%), mentre Abruzzo e Basilicata in controtendenza segnano rispettivamente decrementi dell’11,6% e dell’1,4%.
L’aumento che emerge dal confronto di mese tra il 2023 e il 2024 è legato sia alla componente femminile, che registra un +3,3% (da 15.131 a 15.631 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +8,9% (da 24.362 a 26.535).
L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+6,3%) sia quelli extracomunitari (+11,9%), mentre i comunitari registrano un calo del 3,0%. Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, tranne in quella 45-49 anni (-1,0%) e tra gli over 74 anni (-2,1%).
CASI MORTALI
A livello nazionale i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano per il primo mese di quest’anno, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento rispetto a gennaio 2023 solo dei casi in itinere, passati da nove a 12, mentre quelli in occasione di lavoro sono scesi da 34 a 33. L’aumento ha riguardato l’Industria e servizi (da 37 a 39 denunce) e il Conto Stato (da 0 a 1), mentre l’Agricoltura passa da sei a cinque decessi.
Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Nord-Ovest (da 16 a 17 casi), nel Nord-Est (da 6 a 10) e al Sud (da 6 a 7), un calo al Centro (da 12 a 8) e una stabilità nelle Isole (3 decessi in entrambi i periodi). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la provincia autonoma di Bolzano (+4) e il Lazio (+3), mentre per i cali più evidenti la Puglia e la Toscana (-4 ciascuna).
L’aumento rilevato nel confronto tra gennaio 2023 e gennaio 2024 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da tre a cinque, mentre quella maschile è stabile con 40 decessi in entrambi i periodi.
In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 31 a 32) e comunitari (da 2 a 4), mentre diminuiscono quelle degli extracomunitari (da 10 a 9). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti in particolare tra i 45-54enni (da 9 a 21 casi) e tra i 60-69enni (da 7 a 9) e diminuzioni tra gli under 35 (da 11 a 4) e tra i 55-59enni (da 11 a 7).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno mostrano incrementi in tutte e tre le gestioni assicurative dell’Istituto: Industria e servizi (+30,9%, da 3.974 a 5.203 casi), Agricoltura (+27,6%, da 743 a 948) e Conto Stato (+71,8%, da 39 a 67). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce soprattutto al Sud (+39,3%), seguito da Centro (+34,3%), Nord-Est (+26,9%), Isole (+24,3%) e Nord-Ovest (+10,8%).
In ottica di genere si rilevano 1.219 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 3.430 a 4.649 (+35,5%), e 243 casi in più per le lavoratrici, da 1.326 a 1.569 (+18,3%). L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 4.350 a 5.662 (+30,2%), sia quelle dei comunitari, da 115 a 180 (+56,5%), e degli extracomunitari, da 291 a 376 (+29,2%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo mese del 2024, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
- Open data
Nell'ambito del processo di valorizzazione del proprio patrimonio informativo, l'Inail mette a disposizione dei cittadini un set di dati pubblici, in formato aperto e senza restrizioni per il riutilizzo.
Fonte: INAIL
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