I dati INAIL sull'andamento degli infortuni mortali sul lavoro nel 2001

Secondo l'osservatorio dell'INAIL, nei primi cinque mesi del 2001 gli infortuni mortali sono diminuiti del 12,6%, passando dai 543 casi registrati nello stesso periodo del 2000 ai 474 attuali.
Il calo nel settore industriale è del 5,5% e le vittime passano dalle 458 del 2000 alle 432 del 2001. Molto più netta la diminuzione degli infortuni in agricoltura, dove si registrano 42 incidenti mortali nel periodo gennaio-maggio e denunciati fino al 25 giugno 2001, contro gli 85 dello stesso periodo dello scorso anno. Per le costruzioni gli infortuni mortali passano da 102 a 82 (-20%), per il "commercio" da 40 a 31 (-22%) e per i "trasporti" da 68 a 54 (-20%).

Andamento positivo che riguarda anche gli infortuni non letali, passati dai 33.472 ai 30.497 (-8,9%).
Nell'industria sono cresciuti del,4 %, passando dai 365.589 del periodo gennaio - maggio 2000 ai 370.646 dello stesso periodo del 2001. In questo caso l'aumento degli infortuni va letto considerando la crescita dell'occupazione (oltre il 2%) e l'aumento della popolazione assicurata.

Nel settore delle "costruzioni" è stata confermata la diminuzione degli infortuni rilevata già nel mese precedente, e per il periodo preso di riferimento si è passati dai 36.736 casi registrati nel 2000 ai 34.618 del 2001 (-5,8%). Il trend positivo viene confermato anche dal settore trasporti (-3,2%) e dalle attività commerciali (-3,1%).
Di segno opposto il settore "sanità" dove gli infortuni sono aumentati del 15,5%.
Le regioni con l'aumento percentuale di infortuni più rilevante sono la Val d'Aosta (+ 20,9%), il Friuli (+ 9,3 %) e la Puglia (+ 6,6 %).

Tali dati, aggiunge l'Inail, andranno rivisitati alla luce di quelli sull'occupazione, che permetteranno di fotografare in modo più preciso il fenomeno infortunistico sulla base degli indici di frequenza degli incidenti sul lavoro.