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Quando aumenta il prezzo delle sigarette aumentano le...rapine

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

11/11/2003

Lo sostengono i tabaccai francesi che richiedono l’attuazione di un "piano di sicurezza". E in Italia?

“In Francia i tabaccai sono vittime di un numero sempre più allarmante di furti e rapine dopo che a ottobre il prezzo delle sigarette è aumentato del 20%”.
La notizia riportata dall’Ansa ripropone il tema della sicurezza delle categorie a “rischio rapina”, tra le quali rientra quella dei tabaccai.

René Le Pape, presidente della Confederazione nazionale francese dei tabaccai ha dichiarato al giornale “Le Parisien”: “Il nostro è un mestiere a rischio. E’ ormai più facile e più allettante rapinare un negozio di tabaccheria che una banca”.

I tabaccai francesi hanno richiesto al governo un “piano di sicurezza” basato su quattro punti: accrescere la presenza delle forze dell’ordine (buoni risultati erano stati ottenuti nel 2001 con un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine durante l’operazione “Kit Euro”); consegne accompagnate (i tabaccai si sentono particolarmente vulnerabili quando ricevono la merce); sgravi e contributi per l’installazione di sistemi di sicurezza; lotta al contrabbando.

Anche in Italia le categorie di esercenti a rischio rapine (come tabaccai, farmacisti, gioiellieri) denunciano l’emergenza sicurezza.
Una recente indagine del Censis ha messo in luce che la nuova frontiera della criminalità “è costituita dalle rapine e, particolarmente, da quelle ai danni di abitazioni e negozi, che rappresentano l’87,4% del totale; se si considera, poi, che risultano in aumento anche i furti in negozi; gli esercizi commerciali al dettaglio (soprattutto farmacie, tabaccai, benzinai) e le case private risultano essere i bersagli privilegiati dalla malavita”.

Alcune iniziative a livello locale e nazionale hanno promosso in Italia l’adozione da parte di questi esercenti di sistemi antirapina in collegamento video con la sala operativa delle forze dell'ordine (Carabinieri e Polizia), non disattivabili da parte dell'esercente.

Tra queste iniziative vi è il protocollo di intesa tra Ministero dell’Interno, Confcommercio, Confesercenti e Comufficio-Smau per la realizzazione del progetto "Negozio sicuro". (Si veda PuntoSicuro 809.)

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