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Pirateria informatica: in Italia il fenomeno raggiunge livelli piu' elevati rispetto alla media europea
Uno studio realizzato dalla Software Publishers Association nel 1998 rivelava che nel 1998 in Italia il 45% dei software utilizzati era ''pirata'', mentre nel 1997 tale percentuale era pari al 43%.
Nel corso del 1999 la situazione e' di poco migliorata, la BSA – Business Software Alliance – afferma che nel nostro Paese il 44% dei programmi utilizzati e' copiato illegalmente, mentre in Europa si aggira attorno al 34% e negli USA e' del 27%.
La SBA sottolinea che, in tutto il mondo, le softwarehouse perdono 12 miliardi di dollari in termini di fatturato a causa della pirateria informatica e che cio' ''si traduce in un minor numero di posti di lavoro, minore innovazione ed un costo più alto per i consumatori. ''
Tra le attivita' di pirateria informatica piu' frequenti vi sono l'installazione multipla (installazione di copie di un software su piu' macchine di quante non sia permesso), la pirateria utente finale/aziendale (l'utente finale copia illegalmente dei programmi o usa software senza licenza sul posto di lavoro) e la pirateria on-line (l'utente scarica il software dal web e l'installa senza aver pagato le relative licenze).
Per fronteggiare questa situazione e sensibilizzare gli utenti, la SBA non ha esitato a servirsi del mezzo televisivo, realizzando uno spot sulle conseguenze legali della duplicazione e l'utilizzo di programmi ''pirata'', e di internet, mediante un sito.
Inoltre l'associazione ha annunciato che quest'anno sono stati 1468 i siti chiusi per aver distribuito programmi pirata.
Nel corso del 1999 la situazione e' di poco migliorata, la BSA – Business Software Alliance – afferma che nel nostro Paese il 44% dei programmi utilizzati e' copiato illegalmente, mentre in Europa si aggira attorno al 34% e negli USA e' del 27%.
La SBA sottolinea che, in tutto il mondo, le softwarehouse perdono 12 miliardi di dollari in termini di fatturato a causa della pirateria informatica e che cio' ''si traduce in un minor numero di posti di lavoro, minore innovazione ed un costo più alto per i consumatori. ''
Tra le attivita' di pirateria informatica piu' frequenti vi sono l'installazione multipla (installazione di copie di un software su piu' macchine di quante non sia permesso), la pirateria utente finale/aziendale (l'utente finale copia illegalmente dei programmi o usa software senza licenza sul posto di lavoro) e la pirateria on-line (l'utente scarica il software dal web e l'installa senza aver pagato le relative licenze).
Per fronteggiare questa situazione e sensibilizzare gli utenti, la SBA non ha esitato a servirsi del mezzo televisivo, realizzando uno spot sulle conseguenze legali della duplicazione e l'utilizzo di programmi ''pirata'', e di internet, mediante un sito.
Inoltre l'associazione ha annunciato che quest'anno sono stati 1468 i siti chiusi per aver distribuito programmi pirata.
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