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IRAQ come VIETNAM

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

24/08/2005

Negli USA monta la protesta, Joan Baez torna a suonare per la pace, come fece a Woodstock nel 1969

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Che la storia si ripeta è un luogo comune. Ma che le stesse persone riscrivano la stessa storia, nello stesso paese, è certamente curioso.

 

Lo abbiamo scritto su PuntoSicuro prima delle ferie estive: i cittadini americani sono contro la guerra in IRAQ. Lo ricordiamo anche oggi, dopo le ennesime morti di soldati americani, dopo i continui scandali che vedono l'esercito a stelle e strisce coinvolto in campagne di reclutamento al limite della legalità (chi mai vorrebbe partire, seppur ben pagato ed incentivato, verso un paese dove si muore ogni giorno?).

 

La notizia di oggi è che la mitica Joan Baez, cantautrice americana che tanto aveva speso delle sue energie contro la presenza americana nel Vietnam, ha cantato a Crowford in Texas per incoraggiare i seguaci della madre coraggio Cindy Sheehan oggi agli onori delle cronache per la sua forte protesta contro la guerra in IRAQ.

 

Arrivando a Camp Casey, l'accampamento dove si svolge la pacifica protesta, la Baez ha dichiarato: «Quando andai alla mia prima manifestazione contro la guerra in Vietnam eravamo in dieci. Qui, al confronto, c’è una marea di gente». La Baez non ha incontrato Cindy ma ci ha parlato al telefono: «Lei - ha detto - è la lacrima che fa traboccare il vaso. Una volta che l’acqua comincia a scorrere, nessuno riesce più a fermarla».
La ragione per cui Joan prevede una nuova stagione di protesta sta nella sostanza della guerra: «Il coraggio di Cindy ha obbligato tutti i genitori d’America a porsi la domanda più difficile: i nostri figli stanno morendo per nulla? Rispondere è troppo doloroso». In cambio, perciò, la Baez si è messa a cantare gli inni dell’epoca del Vietnam, come «Song of Peace», «Where Have All the Flowers Gone» e «Swing Low, Sweet Chariot». Poi ha promesso: «"Qualunque cosa posso fare, cantare, parlare, ascoltare, sono qui con voi per farla».

 

Dice Bush a Cindy Sheehan «In Iraq abbiamo perso 1.864 eroi. Onoreremo il loro sacrificio completando il lavoro». Sicuramente Cindy avrebbe preferito che suo figlio ventiquattrenne Caesy fosse seduto nel prato ad ascoltare Joan Baez piuttosto che un "eroe" morto per la guerra di Bush.

 


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