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Identità in...pericolo
La vicenda scoperta dalla Polfer di Genova nei giorni scorsi ha riportato l’attenzione sui cosiddetti “furti di identità”; cioè l’utilizzo fraudolento dei dati anagrafici e bancari di una persona, per sottrarre denaro dai conti correnti o al fine di coprire attività illecite.
Se i nostri dati finiscono nelle mani sbagliate, ad esempio quelle di commercianti senza scrupoli, possiamo correre gravi rischi.
A volte non è sufficiente prestare attenzione, rilasciando i nostri dati solo se strettamente necessario…
I “ladri di identità” avevano escogitato un complesso meccanismo che aveva permesso loro di entrare in possesso dei dati anagrafici e bancari di ignari cittadini, servendosi della precedente attività commerciale di uno di essi, che era stato per lungo tempo titolare di due negozi di telefonia
Una volta cessata l’attività i due avevano costruito un vero e proprio archivio contenente centinaia di informazioni utili per “clonare” identità.
I due, utilizzando i dati degli ex-clienti, erano riusciti ad ottenere numerose carte di credito ad elevato limite di spesa, carte telefoniche intestate a persone incensurate e poi finite nelle mani di pregiudicati.
Lo stesso stratagemma era stato utilizzato ai danni di alcune agenzie di viaggio e società finanziarie che si sono viste addebitare inconsapevolmente lussuose vacanze, pranzi di gala, cenoni e spese per centinaia di dollari al fine di rendere più piacevoli i soggiorni all’estero.
Sono centinaia persone truffate ad oggi individuate, ma gli investigatori non escludono che ci possano essere ancora altri liguri vittime del raggiro.
Se i nostri dati finiscono nelle mani sbagliate, ad esempio quelle di commercianti senza scrupoli, possiamo correre gravi rischi.
A volte non è sufficiente prestare attenzione, rilasciando i nostri dati solo se strettamente necessario…
I “ladri di identità” avevano escogitato un complesso meccanismo che aveva permesso loro di entrare in possesso dei dati anagrafici e bancari di ignari cittadini, servendosi della precedente attività commerciale di uno di essi, che era stato per lungo tempo titolare di due negozi di telefonia
Una volta cessata l’attività i due avevano costruito un vero e proprio archivio contenente centinaia di informazioni utili per “clonare” identità.
I due, utilizzando i dati degli ex-clienti, erano riusciti ad ottenere numerose carte di credito ad elevato limite di spesa, carte telefoniche intestate a persone incensurate e poi finite nelle mani di pregiudicati.
Lo stesso stratagemma era stato utilizzato ai danni di alcune agenzie di viaggio e società finanziarie che si sono viste addebitare inconsapevolmente lussuose vacanze, pranzi di gala, cenoni e spese per centinaia di dollari al fine di rendere più piacevoli i soggiorni all’estero.
Sono centinaia persone truffate ad oggi individuate, ma gli investigatori non escludono che ci possano essere ancora altri liguri vittime del raggiro.
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