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I tabaccai chiedono sicurezza
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Dura presa di posizione della Federazione Italiana Tabaccai (FIT) dopo l’ennesima rapina finita nel sangue, nella quale ha perso la vita un tabaccaio di Sant’Antimo.
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Dura presa di posizione della Federazione Italiana Tabaccai (FIT) dopo l’ennesima rapina finita nel sangue, nella quale ha perso la vita un tabaccaio di Sant’Antimo.
“Un altro collega - ha affermato Giovanni Risso, Presidente della Federazione Italiana Tabaccai - paga con la vita l’insicurezza assoluta nella quale siamo costretti a lavorare. […]
La gran parte dei soldi che maneggiamo non sono nostri, ma dovranno essere versati per i pagamenti. Circa il 90% di quanto incassato dai tabaccai a fronte della vendita dei tabacchi, dei valori bollati, dei giochi e del pagamento di tasse e tributi deve essere riversato allo Stato per conto del quale espletiamo un ruolo di esattori. ”
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La FIT lamenta il fatto che da mesi è stato chiesto un incontro con il ministro degli Interni.
“E non solo lo Stato non garantisce la nostra sicurezza.
Dopo le rapine – ha affermato Risso - , dopo che i titolari ci lasciano la pelle, lo Stato si presenta a reclamare i propri soldi, quelli che al Tabaccaio sono stati rubati.”
Dopo le rapine – ha affermato Risso - , dopo che i titolari ci lasciano la pelle, lo Stato si presenta a reclamare i propri soldi, quelli che al Tabaccaio sono stati rubati.”
Per chiedere maggiore sicurezza, i tabaccai della FIT hanno promosso per il prossimo 29 ottobre una manifestazione a Roma.
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