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I dati sulla criminalita' in Lombardia

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

08/05/2002

Sono stati presentati nel corso della conferenza regionale delle attivita' di pubblica sicurezza. Il prefetto di Milano: ''E' importante che le banche e gli uffici postali si dotino di sistemi di sicurezza passiva''.

Un'analisi dei dati sull'andamento della criminalità in Lombardia negli ultimi 5 anni è stato presentato nei giorni scorsi nel corso della conferenza regionale delle attivita' di pubblica sicurezza.

La conferenza regionale delle attivita' di pubblica sicurezza riunisce i prefetti, i questori, i comandati regionali e provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
L'obiettivo e' di coordinare l'attività sul territorio regionale, di confrontare conoscenze e valutazioni tra le varie forze dell'ordine.

Negli ultimi 5 anni si è assistito ad un progressivo calo dei reati. Il totale generale dei delitti (omicidi, furti, rapine, estorsioni, sequestri, associazioni a delinquere, associazione di tipo mafioso, incendi dolosi, attentati dinamitardi, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ecc) e' passato da 460.788 nel 1997, a 426.681 nel 1998, 441.245 nel 1999, 350.760 nel 2000 e 356.161 nel 2001.

Gli omicidi dolosi, tranne il picco verificatosi nel 1999 (95 casi), sono progressivamente calati (82 nel 1997, 77 nel 2001); si e' registrato un minor numero di furti (273.777 nel 1997, 231.577 nel 2000, 219.916 nel 2001).

Per quanto riguarda le rapine, si e' assistito ad un aumento nel triennio 1997-1999 (4658 nel 1997, 5.606 nel 1998, 6.169 nel 1999), da quell'anno gli episodi sono progressivamente diminuiti (5.694 nel 2000 e 5.487 nel 2001).
Tuttavia tra il 2000 ed il 2001 è considerevole l'aumento delle rapine in banca (+6,7%), negli uffici postali (+31,6%) e nelle gioiellerie (+52%).

A tale proposito il Prefetto di Milano ha sottolineato che ''è importante che le banche e gli uffici postali si dotino di strumenti di difesa passiva , così come è fondamentale che le istituzioni si affidino alla tecnologia, tipo la videosorveglianza nelle zone cittadine più a rischio, per esempio i parchi''.

Secondo il Prefetto, ''sono gli investimenti nella difesa passiva, come telecamere e allarmi, a dare i maggiori risultati. Questi stessi metodi possono integrare anche il controllo del territorio, affidato alle forze dell'ordine e alla polizia municipale''.


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