Strategie, monitoraggio, comunicazione e prevenzione nell’emergenza COVID-19
Roma, 16 Nov – In questo periodo di emergenza COVID-19 e di dibattito sulle misure di contenimento del virus messe in atto, per approfondire le strategie di gestione dell’emergenza si può fare riferimento al documento “ Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno invernale” allegato al recente DPCM 3 novembre 2020.
Il documento - prodotto dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità con una lunga serie di collaborazioni rilevanti (Consiglio Superiore di Sanità, Dipartimento della Protezione Civile, INAIL, Conferenza Stato Regioni, …) – mostra che in Italia le azioni di risposta all’epidemia da virus SARS-CoV-2 sono realizzate in linea con le indicazioni strategiche fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e, in particolare, con 8 pilastri strategici chiave identificati dall’OMS per la risposta alla pandemia COVID-19:
- Pilastro 1: Coordinamento nazionale, pianificazione, e monitoraggio
- Pilastro 2: Comunicazione del rischio e coinvolgimento della popolazione
- Pilastro 3: Sorveglianza, team di risposta rapida, indagine sui casi
- Pilastro 4: Punti di ingresso/sanità transfrontaliera
- Pilastro 5: Laboratori nazionali
- Pilastro 6: Infection prevention and control (IPC)
- Pilastro 7: Gestione clinica dei casi
- Pilastro 8: Supporto operativo e logistica.
Ci soffermiamo oggi su alcune indicazioni relative a tali pilastri, mettendo in luce sia le attività svolte nella fase di transizione epidemica (fase in cui “i casi sono stabili o con variazioni contenute, l’incidenza è bassa e non si assiste ad un sovraccarico dei servizi sanitari”, una fase in cui l’epidemia “è controllata a livello nazionale”), sia le iniziative per rafforzare la preparazione alla “stagione autunno-invernale” che, come abbiamo visto in queste settimane, ha portato ad un repentino innalzamento dei casi di contagio.
Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:
- Coordinamento nazionale, pianificazione, e monitoraggio
- Comunicazione del rischio e coinvolgimento della popolazione
- Prevenzione e controllo delle infezioni - IPC
Coordinamento nazionale, pianificazione, e monitoraggio
Il documento ricorda che la strategia dell’OMS nel documento “COVID-19 strategic preparedness and response plan operational planning guidelines to support country preparedness and response” (SPRP) pubblicato a febbraio 2020, e nel documento “2019 Novel coronavirus (2019 nCoV): strategic preparedness and response plan” aggiornato ad aprile 2020 identifica, dunque, 8 pilastri strategici chiave:
Riguardo al primo pilastro (Coordinamento nazionale, pianificazione, e monitoraggio) si riportano le varie iniziative, realtà attive, “meccanismi di coordinamento e di interfaccia multisettoriale e inter-istituzionale” della fase di transizione.
Si indica, ad esempio, che il livello di risposta dei sistemi regionali ai provvedimenti programmatori nazionali “continua ad essere oggetto di attività di monitoraggio sistematico e sono attivi percorsi formativi in modalità FAD (formazione a distanza) realizzati dall’ISS e rivolti ad operatori sanitari” che hanno l’obiettivo di “favorire la creazione di un linguaggio comune e di procedure condivise tra gli operatori sanitari su una nuova problematica emergente mai affrontata in precedenza, nonché per amplificare in modo coordinato anche a livello locale le indicazioni fornite dalle Istituzioni centrali e regionali”.
Il documento si sofferma poi sui documenti tecnici e sulle basi normative a supporto delle misure di sanità pubblica potenzialmente necessarie per il contenimento epidemico e ricorda che per quanto concerne la tutela infortunistica, “l’INAIL ha fornito indicazioni operative fin dall’inizio della situazione emergenziale legata alla diffusione pandemica da nuovo Coronavirus ( SARS-CoV-2) per la tutela dei lavoratori assicurati con l’Istituto che hanno contratto l’infezione in occasione di lavoro anche in virtù di specifici disposti normativi, fornendo chiarimenti finalizzati a meglio esplicitare le modalità di denuncia di malattia-infortunio e la relativa certificazione medica, nonché a favorire un ruolo proattivo delle proprie strutture territoriali per consentire l’acquisizione delle denunce stesse”.
Si indica che tale monitoraggio, £alla data del 31 agosto 2020, rileva 52.209 denunce di infortunio a seguito di COVID-19 segnalate all’INAIL, di cui il 71,2% interessanti il settore della sanità e assistenza sociale”. E in considerazione del coinvolgimento del settore sanitario nella gestione della pandemia, “INAIL, in collaborazione con il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP), ha attivato un’iniziativa nazionale per promuovere sul territorio servizi di supporto psicologico rivolti agli operatori sanitari; l’obiettivo è fornire a tutte le strutture sanitarie indicazioni procedurali e strumenti utili per l’attivazione di servizi di sostegno psicosociale, costituiti a livello locale con task force di psicologi”.
Riguardo alle iniziative per rafforzare la preparazione alla stagione autunno-invernale si indica che “sono state previste, indirizzate e finanziate con norme specifiche le attività di programmazione regionale finalizzate al potenziamento delle dotazioni e dell’organizzazione dell’assistenza ospedaliera e territoriale per la gestione dell’emergenza COVID-19 e ne sono state definite le modalità di monitoraggio nazionale, volto alla verifica dello stato di realizzazione delle attività e di eventuali situazioni di criticità”. Il documento, a questo proposito, si sofferma, in particolare, sul decreto-legge 34/2020 convertito nella Legge 77/2020 (Decreto Rilancio), anche con riferimento all’adozione di “Piani di riorganizzazione ospedaliera, volti a rendere strutturale su tutto il territorio nazionale il potenziamento delle dotazioni di posti letto di terapia intensiva”.
Sono poi ricordati i vari documenti e i meccanismi di confronto messi in atto e nella tabella A1 è riportata una “raccolta delle norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotte in materia di programmazione, coordinamento e monitoraggio delle attività finalizzate ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la stagione autunno-invernale 2020”.
Comunicazione del rischio e coinvolgimento della popolazione
Veniamo al secondo pilastro, quello relativo alla “comunicazione del rischio e coinvolgimento della popolazione”.
Si indica che in considerazione dei principali target di riferimento (stampa, operatori sanitari e cittadini) “è necessario utilizzare in una comunicazione semplice e chiara”. In particolare “per coinvolgere l’intera popolazione nell’assunzione di comportamenti virtuosi di contrasto all’epidemia è fondamentale assumere l’imperativo della trasparenza, anche condividendo i margini di incertezza che caratterizzano la conoscenza scientifica in tutti i periodi di emergenza”.
Nella fase di transizione si è cercato di realizzare “una comunicazione costante, coerente e coordinata con le altre istituzioni, in modo da sviluppare fiducia nel pubblico e rappresentare un punto di riferimento costante, autorevole e affidabile”.
Per rafforzare la preparazione alla stagione autunno-invernale, la comunicazione delle istituzioni coinvolte vuole garantire:
- “la produzione costante di contenuti finalizzati ad accrescere la consapevolezza della popolazione e al contrasto delle fake news attraverso i principali canali istituzionali (comunicati stampa, web e social, infografiche e video);
- il supporto alla diffusione dei dati della sorveglianza e sulla situazione epidemiologica attraverso i canali social e il web;
- la gestione delle interviste e l’identificazione dei portavoce istituzionali;
- le azioni di comunicazione dirette alla prevenzione per fasce di popolazione più fragili;
- le attivazioni di sinergie interistituzionali per la promozione della formazione degli stakeholder;
- la diffusione dei contenuti tecnici e i relativi aggiornamenti sulla gestione di questa fase dell’emergenza presso gli stakeholder (scuola, supermercati, ecc.)”.
Inoltre nell’ambito della comunicazione si sta svolgendo inoltre un’attività di preparedness (attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e mitigare il loro impatto) “per affrontare eventuali scenari di aumentata trasmissione tra cui:
- attività di monitoraggio constante del sentiment della popolazione attraverso attività di ricerca, sondaggi e focus group;
- adattamento della strategia di comunicazione ai diversi scenari epidemiologici predisponendo ove necessario media briefing e conferenze stampa, con la presenza di rappresentanti delle istituzioni coinvolte;
- adattamento della strategia ed eventuale potenziamento delle attività sui canali social;
- informazione tempestiva e puntuale su nuovi strumenti diagnostici e di prevenzione”.
Anche in questo caso una tabella (A2) riporta una “raccolta per argomento delle norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotti in materia di comunicazione del rischio e coinvolgimento della popolazione, volti ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la stagione autunno-invernale 2020”.
Prevenzione e controllo delle infezioni - IPC
Veniamo, infine, al sesto pilastro relativo a Infection prevention and control (IPC).
La prevenzione e il controllo delle infezioni (IPC) è, come ricordato dall’ISS, un approccio scientifico e pratico finalizzato a prevenire i rischi causati dalle infezioni per pazienti e operatori sanitari e nella fase di transizione “si è provveduto ad un aggiornamento dei documenti tecnici a supporto delle varie attività legate alla prevenzione e al controllo delle infezioni attraverso una collaborazione inter-istituzionale e con il supporto di esperti dell’OMS”.
In particolare gli strumenti maggiormente utilizzati sono stati le circolari del Ministero della Salute, i rapporti ISS COVID-19, i documenti tecnici INAIL, i documenti del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) e Regionali, “avendo attenzione a una larga condivisione dei contenuti in fase di scrittura e definizione degli stessi: questi documenti sono stati posti a disposizione dei decisori nazionali, regionali e locali”. In particolare – continua il documento – “sono state aggiornate le indicazioni sulla gestione della quarantena e dell’isolamento domiciliare, l’uso dei dispositivi di protezione nelle attività assistenziali, la prevenzione e controllo nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali, la gestione degli ambienti indoor, la sanificazione di ambienti sanitari e non sanitari”.
Inoltre altre indicazioni tecniche “sono state fornite per la prevenzione dei contagi correlati alla ripresa di attività commerciali/produttive, ludiche, sportive e di trasporto”.
In particolare, oltre al Documento tecnico per la programmazione delle riaperture e Documento tecnico sulla riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico terrestre, sono stati elaborati ulteriori documenti dedicati, nello specifico, alla ripresa delle attività ricreative di balneazione, della ristorazione e dei servizi di cura alla persona. Gruppi di lavoro INAIL-ISS hanno elaborato ulteriori documenti tecnici e pareri che hanno supportato il CTS nelle decisioni o nelle indicazioni relative ad attività specifiche, quali ad esempio, la ripresa delle attività sportive, delle attività culturali ed eventi di massa”.
Si sottolinea poi che “la previsione dell’obbligo di utilizzare una protezione delle vie respiratorie (sia essa una mascherina chirurgica o una mascherina di comunità) in tutti gli ambienti chiusi aperti al pubblico e anche all’aperto quando non sia possibile mantenere la distanza di almeno un metro fra le persone, inserita fin dal DPCM 26 aprile 2020, è stato uno dei capisaldi della strategia di contenimento della circolazione del virus nella popolazione generale”.
Il documento, che si sofferma anche sulla nomina del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, indica poi che il supporto alla prevenzione e al controllo delle infezioni è stato assicurato “anche con la formazione continua degli operatori sanitari attraverso corsi, webinar e materiali formativi”.
Riguardo alla preparazione alla stagione autunno-invernale e in relazione al settore della scuola, “identificato come possibile punto critico, il CTS ha prodotto documenti per la riapertura della scuola che sono stati allegati al Piano Scuola 2020-2021. Al fine di contenere i rischi di una risposta non appropriata a casi e focolai in ambito scolastico è stato prodotto un documento con indicazioni tecniche per la gestione di tali casi”.
Una tabella (A6) riporta la “raccolta integrale delle norme, circolari, ordinanze e strumenti di livello nazionale prodotte in materia di Infection Prevention and Control (IPC) volte ad affrontare la pandemia da SARS-CoV-2 e operativi per la stagione autunno-invernale 2020”.
Concludiamo rimandando alla lettura integrale del documento, allegato al DPCM 3 novembre 2020, che riporta le attività della fase di transizione e in preparazione della situazione autunno/invernale anche in relazione a:
- sorveglianza, team di risposta rapida, indagine sui casi
- punti di ingresso/sanità transfrontaliera
- laboratori nazionali
- gestione clinica dei casi
- supporto operativo e logistica.
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Istituto Superiore di Sanità – Ministero della Salute, “ Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”, ottobre 2020 (formato PDF, 4.25 MB).
Scarica la normativa di riferimento:
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