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Un nuovo modo per “pensare e fare la sicurezza sul Lavoro”

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A cura di
Adriano Paolo Bacchetta
A.A.R.B.A. (Association for Advancement of Radical Behavior Analysis)

Fabio Tosolin
Polimi - ITB/CNR

Nell’ambito della manifestazione “SICURTECH Expo”, il 16 marzo 2006 si è tenuto, organizzato da A.A.R.B.A. (Association for Advancement of Radical Behavior Analysis) in collaborazione con ANIMA-ASSOSIC (Associazione Italiana Fabbricanti e Commercianti Prodotti Antinfortunistici), il primo congresso europeo di Behavior Based Safety (BBS) sul tema “Human Factors and Human Factors Engineering: Integrating Behavior Analysis and Engineering of Safety at Work”.

Nel corso dell’evento sono state illustrate le basi metodologiche su cui si fondano le tecniche di approccio comportamentale alla sicurezza sul lavoro e sono stati presentati i rilevanti risultati ottenuti in tema di riduzione degli infortuni dalle aziende che, nel mondo, hanno applicato tale approccio.

Il congresso è stata anche l’occasione per presentare a tutti i partecipanti il libro “Scienza e Sicurezza sul lavoro: Costruire comportamenti per ottenere risultati” (curatori Fabio Tosolin e Adriano Paolo Bacchetta), versione italiana di uno dei più importanti manuali sulle tecniche applicative della BBS  (titolo originale: Values-Based Safety Process Improving Your Safety Culture With Behavior-Based Safety  di Terry E. Mc Sween).

Dopo l’introduzione dell’ingegnere Roberto Testore (Amministratore delegato di Trenitalia e Consigliere Incaricato Ambiente e Energia di Assolombarda), e dopo gli interventi del preside della facoltà di Psicologia dell’Università di Parma professoressa Silvia Perini e del preside della facoltà di Ingegneria dei Processi Industriali del Politecnico di Milano professor Giuseppe Biardi, si sono tenuti gli interventi dei relatori stranieri. Presentati dal presidente di A.A.R.B.A. prof. Fabio Tosolin, sul palco dei relatori si sono avvicendati alcuni tra i maggiori esperti mondiali di BBS:  Dwight Harsbarger (Cambridge Center), Terry E. McSween (Quality Safety Edge), Aubrey Daniels (AD Enterprises), John Austin (Western Michigan University), Rodolfo Barriga (BG Group), Stephen Hallows (Vertas Geophysical) che hanno presentato ai convenuti i risultati ottenuti dai propri studi e da specifiche applicazioni in contesti industriali.

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Note con gli acronimi di BS (Behaviour Safety) o BBS (Behaviour Based Safety), queste metodiche si basano su discipline scientifiche che consentono di condizionare i comportamenti di sicurezza sul lavoro, al fine di ridurre l’influenza della componente legata all’errore umano nella dinamica della maggior parte degli eventi incidentali. Sebbene non si debbano dimenticare i rischi connessi all’utilizzo di attrezzature non adeguatamente protette o di attività svolte in aree non conformi, è ormai noto che nel determinismo degli infortuni e delle malattie professionali, il fattore umano occupa una posizione di preminenza su tutti gli altri fattori: esso presenta, infatti, molte variabili ed ancora di più se ne possono prevedere per le varie combinazioni possibili. Quindi, al fine di ridurre il ripetersi degli eventi incidentali, oltre ad agire sulla sicurezza di macchine ed ambienti di lavoro, è necessario realizzare interventi che tendano a neutralizzare o a ridurre al minimo il verificarsi di comportamenti caratterizzati da inosservanza di norme operative o regolamentari, o dal porre in essere comportamenti non conformi alle comuni pratiche di sicurezza. E questo è possibile attraverso l’adozione della BBS, tenuto conto che le sue metodiche applicative partono dal presupposto che tutti i comportamenti sul lavoro (per esempio mettere gli occhiali durante una lavorazione a rischio, parlare di sicurezza, impugnare correttamente l’utensile che si deve utilizzare, ecc.), sono evocati da stimoli fisici immediatamente “antecedenti” responsabili dell’attivazione dei comportamenti (per esempio cartelli ammonitori e/o segnali ottico/acustici o di allarme) e sono tuttavia modificati dagli stimoli immediatamente “conseguenti” all’attivazione del comportamento (ad esempio le battute di scherno dei colleghi, ecc.).
 
In estrema sintesi la BBS consente di collegare tra loro, secondo quanto previsto nell’ambito del paradigma del Condizionamento Operante di Skinner, gli elementi della triade “ABC = Antecedents - Behavior - Consequences” (Antecedenti, Comportamento, Conseguenze) in una relazione funzionale, adottando una procedura in più fasi:
1)Pinpointing: individuazione dei comportamenti da cui dipendono i risultati di sicurezza;
2)1° Assessment (base line): misurazione oggettiva del comportamento prima dell’intervento (training o motivazione) per valutare lo stato attuale dei comportamenti di sicurezza. La misura avviene attraverso la rilevazione di parametri oggettivi dei comportamenti di sicurezza: frequenza, durata, intensità, latenza, ecc… del comportamento oggetto di condizionamento);
3)Analisi funzionale: individuazione delle “cause”, in termini di antecedenti e conseguenze dei comportamenti a rischio: si individuano le contingenze responsabili dei comportamenti agiti o trascurati che determinano il rischio di incidente
4)Intervento di modificazione del comportamento con applicazione di nuove, diverse contingenze che consistono nell’instaurazione di nuovi antecedenti o di diverse conseguenze, atte a ottenere il cambiamento dei parametri osservati;
5)2° Assessment (monitoring): durante l’intervento di modificazione: si osservano le variazioni dei conportamenti di sicurezza sotto l’influsso delle nove contingenze
6)3° Assessment (evaluation): la valutazione post intervento si effettua per confronto tra i dati rilevati prima e dopo l’intervento
7)Efficienza: adozione di sistemi per rendere automatico e autonomo il sistema di sicurezza realizzato. Adozione di procedure di autovalutazione e autogestione delle azioni e delle procedure di sicurezza
8)Mantenimento: adozione di strategie per il mantenimento dei risultati nel tempo. Adozione di schemi variabili di rinforzo, sistemi di performance feedback e altre procedure ad hoc.

I dati presentati dai vari relatori nel corso del congresso mettono in  evidenza i risultati ottenuti in termini di riduzione di numero o anche di totale azzeramento degli infortuni nei più svariati contesti industriali d’oltreoceano. L’evidenza sperimentale e la massa di dati raccolti con rigore scientifico nelle imprese eccellenti per sicurezza in tutto il mondo mostrano come l’approccio comportamentale alla sicurezza sul lavoro (BBS) risulti essere il presupposto fondamentale per la promozione della cultura della sicurezza sul lavoro ed elemento insostituibile del processo di rinnovamento organizzativo che le aziende sono tenute a compiere.

E’ infatti ormai chiaro a tutti gli operatori nel campo della sicurezza che un approccio innovativo e manageriale alla gestione della sicurezza sul lavoro e la imprescindibile necessità della verifica dei risultati ottenuti, risultano essere condizioni necessarie per ogni realtà che desideri realmente tradurre in risultati tangibili di sicurezza quanto previsto dalla vigente normativa. La sicurezza diventa così un processo culturale e comportamentale da mantenere e migliorare in modo che l’applicazione delle norme e degli adempimenti non sia vissuto come una imposizione e ridotto a mera attuazione dei dettami della legislazione vigente. (condizione che comporta risultati insoddisfacenti, pur a fronte di costi rilevanti).
Questo nella consapevolezza che quando si tratta di sicurezza prevenzione e protezione, si affronta un settore vasto, complesso e multidisciplinare con la necessità di progettare e realizzare sistemi manageriali di gestione e controllo efficienti.

La BBS supera quindi la visione classica della gestione della sicurezza basata principalmente sulla sola analisi dei rischi e sul ricorso acritico a generici concetti di formazione, comunicazione e informazione. Attraverso una visione innovativa e sistemica della sicurezza, la BBS sposta l’attenzione di tutta l’organizzazione verso la condivisione diffusa dei “valori” della sicurezza intesi come specifici  comportamenti verbali tra lavoratori e verso l’attivazione di “comportamenti” di sicurezza misurati su parametri oggettivi come frequenza, latenza, durata, intensità, ampiezza e completezza delle azioni dei singoli. In questo modo, altamente scientifico e pragmatico, la BBS dimostra ciò che promette attraverso la continua misura di comportamenti e risultati prima, durante e dopo gli interventi.

Il risultato atteso di un intervento condotto nel rispetto delle regole della BBS in una tipica azienda di processo è l’azzeramento o la riduzione drastica dei comportamenti a rischio e del numero e della gravità degli infortuni, come costantemente riportato nella letteratura. Non esiste dunque nell’ambito della Behavior Safety un intervento di sicurezza che non possa essere misurato in termini di risultati oggettivi. Anzi, ogni intervento che trascuri la dimostrazione di efficacia è, secondo questo approccio, nel migliore dei casi un intervento inutile.


 

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