Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

L’impatto del D.Lgs. 626/94 sulle aziende italiane

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

23/01/2004

Le conclusioni del Progetto nazionale di monitoraggio del livello di diffusione e della qualità dell’applicazione del D.Lgs. 626/94 nelle aziende con più di 5 dipendenti.

Costituiranno un punto di riferimento per valutare l’efficacia di futuri progetti di prevenzione, i risultati del monitoraggio nazionale sull’applicazione del D.Lgs. 626/94, iniziato nel luglio 2000 e conclusosi alla fine del 2002. L’elaborazione delle rilevazioni è stata presentata nel novembre 2003 ed ora è disponibile on line.

Il progetto, coordinato dall’Agenzia sanitaria regionale dell’Emilia-Romagna, intendeva verificare, a otto anni di distanza dalla sua emanazione, se questa normativa fosse stata correttamente ed efficacemente applicata e avesse quindi contribuito a un salto di qualità dei livelli di sicurezza e salute nelle imprese.
L’approccio alla verifica dell’applicazione del 626 non ha voluto essere formale ma di merito, "controllando non tanto la mera applicazione del dettato di legge, ma il vero impatto che la nuova normativa ha avuto nelle imprese e le dinamiche innovative che ha attivato anche sull’organizzazione aziendale."

L’indagine è stata svolta su un campione di circa 9.000 aziende, con un numero di addetti superiore a 5, in tutte le regioni aderenti e nelle diverse tipologie di aziende (per tipo di produzione, dimensione, assetto proprietario). La metodologia di rilevazione dei dati è stata omogenea in tutti le regioni.

Tra gli elementi che emergono con maggiore evidenza, alcuni di essi sono positivi, altri negativi.
Tra quelli positivi segnaliamo che la quasi totalità delle aziende è dotata del Servizio di prevenzione e protezione e ha effettuato la valutazione dei rischi (95%).
Si è registrata una discreta attuazione (ma ancora incompleta, e spesso più formale che sostanziale) dei principi partecipativi del 626 (incentrati sul RLS). Ad esempio il 65% delle aziende che hanno il RLS, lo hanno consultato per la valutazione dei rischi.
E' stato evidenziato come “la presenza dei RLS (soprattutto nel contesto di un sistema di relazioni corretto e non solo formale) sia uno dei fattori vincenti per una positiva ed efficace applicazione del 626”.
Il punto gestito con maggiore conformità alle disposizioni del 626 è l’attività di sorveglianza sanitaria.

Buoni livelli applicativi del 626 sono stati raggiunti anche in un certo numero – limitato ma non irrilevante - di piccole e piccolissime imprese (da 6 a 12 dipendenti), ma proprio la maggiore criticità delle piccolissime e piccole aziende rispetto alle grandi nell’applicazione del D.Lgs.626/94 è il principale elemento negativo riscontrato.
“Questo fatto non può essere tout court imputato a una volontà generalizzata di tali imprese di non aderire alle norme imposte dal 626 (componente che pure è verosimilmente presente), in quanto non si può dimenticare che l’applicazione del DLgs 626 meglio si attaglia alle aziende di medie o grandi dimensioni, ponendo invece difficoltà non di poco conto a quelle di dimensioni inferiori; tali difficoltà derivano anche da una condizione storica pregressa di arretratezza culturale e strutturale rispetto al problema."

Tra gli elementi negativi si è riscontrato che in troppe aziende il sistema di prevenzione si esaurisce nel servizio di prevenzione; si evidenzia inoltre un’adesione più agli aspetti formali e superficiali del 626: "l’adesione alla norma pare più motivata dal vincolo dell’ottemperanza che non da un’adesione ai suoi principi ispiratori, a scapito di un’attuazione seria e concreta dei principi ispiratori."

A tale proposito sono interessanti le due tabelle di sintesi che analizzano: l’una i parametri dell’applicazione formale del D.Lgs.626/94, l’altra la qualità dei processi organizzativi.
Dalla comparazione delle tabelle si può osservare, ad esempio in merito alla formazione, che da un punto di vista formale il 64% delle aziende ha formato tutti i lavoratori sui rischi specifici, una percentuale tra il 52% - 61% delle aziende ha formato i RLS e tutti gli addetti alle emergenze.

Mentre riguardo alla qualità degli interventi formativi, si osserva che solo nel 24% delle aziende vi è una verifica dell’efficacia della formazione, varia invece tra il 9% ed il 24% la percentuale delle aziende che fanno formazione anche a figure senza obblighi di legge.

I risultati dell'indagine.

I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.

Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!