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Gestire il carico…anche nei lavori sedentari
Prevenire le patologie muscoloscheletriche nei luoghi di lavoro può contribuire significativamente non solo a tutelare la salute dei lavoratori, ma anche a migliorare la redditività delle imprese e a ridurre gli elevati costi sociali che tali malattie comportano.
Le patologie muscoloscheletriche rappresentano infatti la principale causa di assenza dal lavoro praticamente in tutti gli Stati europei. Si pensi solo che il mal di schiena è un disturbo che colpisce un lavoratore europeo su 4.
In alcuni paesi il 40% delle spese di risarcimento dei lavoratori sono legate a questi disturbi, che possono interessare fino all’1,6% del prodotto interno lordo (PIL) dell’intera nazione.
Le patologie muscoloscheletriche rappresentano infatti la principale causa di assenza dal lavoro praticamente in tutti gli Stati europei. Si pensi solo che il mal di schiena è un disturbo che colpisce un lavoratore europeo su 4.
In alcuni paesi il 40% delle spese di risarcimento dei lavoratori sono legate a questi disturbi, che possono interessare fino all’1,6% del prodotto interno lordo (PIL) dell’intera nazione.
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L’urgenza di affrontare efficacemente questi problemi è stata evidenziata nei giorni scorsi a Bruxelles in occasione della presentazione ufficiale della campagna “Alleggerisci il carico”, lanciata dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Il commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, il sig. Vladimír Špidla, ha dichiarato: “Se intende creare ulteriori e migliori posti di lavoro in Europa, l’UE deve far fronte in maniera prioritaria ai DMS. Considerato il cambiamento demografico, i lavoratori saranno probabilmente portati a lavorare più a lungo e, pertanto, dobbiamo imperativamente affrontare questo problema ora. Ciò è primordiale, se vogliamo che i lavoratori europei godano non solo di lavori di migliore qualità, ma anche di una migliore qualità di vita e di un livello di vita più elevato. Nell’UE possiamo aumentare la produttività e quindi la prosperità solo se riusciamo a migliorare la situazione relativa alle giornate perse a causa dei DMS.”
I disturbi muscoloscheletrici sono causati prevalentemente dalla movimentazione manuale dei carichi, da frequenti movimenti di piegamento e rotazione, dal lavoro fisico pesante e dall’esposizione di tutto il corpo alle vibrazioni.
Tuttavia i disturbi muscoloscheletrici possono insorgere anche se non ci si muove; stare sempre nella stessa posizione, seduti o in piedi, non fa bene: in questo caso sul corpo agisce il “carico statico”.
Il rischio di disturbi muscoloscheletrici può aumentare inoltre con l’aumentare del ritmo di lavoro oppure a causa di una scarsa soddisfazione professionale, di aspettative eccessive da parte del datore di lavoro e dello stress.
“C’è una stretta correlazione tra la salute e il benessere dei lavoratori e la qualità del lavoro, da un lato, e la prosperità economica, dall’altro lato” ha affermato Jukka Takala, direttore dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. “Se è vero che l’orario di lavoro settimanale sta diminuendo, è vero anche che il ritmo di lavoro sta aumentando.
Il fatto di lavorare assumendo posture dolorose o stancanti oppure a ritmi molto serrati e con scadenze strette e l’aumento dell’uso di macchinari e computer hanno come conseguenza un incremento dei DMS e dello stress legati all’attività lavorativa. Per questi motivi è necessario attuare strategie e programmi di prevenzione per contrastare i problemi di salute dei lavoratori.”
La campagna « Alleggerisci il carico » promuove un approccio di gestione integrato imperniato su tre elementi fondamentali. In primo luogo, è necessario che datori di lavoro, lavoratori e governi collaborino assieme per risolvere il problema dei DMS. In secondo luogo, qualsiasi azione intrapresa deve tener conto del concetto di “gestione del carico”, che comprende tutte le forme di stress e di tensione esercitate sul corpo, fattori ambientali come un ambiente di lavoro freddo e i pesi che vengono trasportati. Infine, i datori di lavoro devono occuparsi del mantenimento, della riabilitazione e del reintegro dei lavoratori affetti da queste patologie.
La campagna “Alleggerisci il carico” ha il pieno sostegno degli ispettorati del lavoro a livello europeo che hanno lanciato una campagna di ispezione e comunicazione per prevenire i disturbi dorsolombari, destinata ai settori dei trasporti e sanitario. La campagna organizzata dal Comitato degli alti responsabili dell’Ispettorato del lavoro (SLIC) è quindi prevalentemente incentrata sui disturbi dorsolombari riconducibili alla movimentazione manuale dei carichi. Oltre alla distribuzione di informazioni, la campagna prevede anche una serie di sopralluoghi in azienda ad ampio raggio, realizzati a cura degli ispettorati nazionali del lavoro.
Il commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, il sig. Vladimír Špidla, ha dichiarato: “Se intende creare ulteriori e migliori posti di lavoro in Europa, l’UE deve far fronte in maniera prioritaria ai DMS. Considerato il cambiamento demografico, i lavoratori saranno probabilmente portati a lavorare più a lungo e, pertanto, dobbiamo imperativamente affrontare questo problema ora. Ciò è primordiale, se vogliamo che i lavoratori europei godano non solo di lavori di migliore qualità, ma anche di una migliore qualità di vita e di un livello di vita più elevato. Nell’UE possiamo aumentare la produttività e quindi la prosperità solo se riusciamo a migliorare la situazione relativa alle giornate perse a causa dei DMS.”
I disturbi muscoloscheletrici sono causati prevalentemente dalla movimentazione manuale dei carichi, da frequenti movimenti di piegamento e rotazione, dal lavoro fisico pesante e dall’esposizione di tutto il corpo alle vibrazioni.
Tuttavia i disturbi muscoloscheletrici possono insorgere anche se non ci si muove; stare sempre nella stessa posizione, seduti o in piedi, non fa bene: in questo caso sul corpo agisce il “carico statico”.
Il rischio di disturbi muscoloscheletrici può aumentare inoltre con l’aumentare del ritmo di lavoro oppure a causa di una scarsa soddisfazione professionale, di aspettative eccessive da parte del datore di lavoro e dello stress.
“C’è una stretta correlazione tra la salute e il benessere dei lavoratori e la qualità del lavoro, da un lato, e la prosperità economica, dall’altro lato” ha affermato Jukka Takala, direttore dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. “Se è vero che l’orario di lavoro settimanale sta diminuendo, è vero anche che il ritmo di lavoro sta aumentando.
Il fatto di lavorare assumendo posture dolorose o stancanti oppure a ritmi molto serrati e con scadenze strette e l’aumento dell’uso di macchinari e computer hanno come conseguenza un incremento dei DMS e dello stress legati all’attività lavorativa. Per questi motivi è necessario attuare strategie e programmi di prevenzione per contrastare i problemi di salute dei lavoratori.”
La campagna « Alleggerisci il carico » promuove un approccio di gestione integrato imperniato su tre elementi fondamentali. In primo luogo, è necessario che datori di lavoro, lavoratori e governi collaborino assieme per risolvere il problema dei DMS. In secondo luogo, qualsiasi azione intrapresa deve tener conto del concetto di “gestione del carico”, che comprende tutte le forme di stress e di tensione esercitate sul corpo, fattori ambientali come un ambiente di lavoro freddo e i pesi che vengono trasportati. Infine, i datori di lavoro devono occuparsi del mantenimento, della riabilitazione e del reintegro dei lavoratori affetti da queste patologie.
La campagna “Alleggerisci il carico” ha il pieno sostegno degli ispettorati del lavoro a livello europeo che hanno lanciato una campagna di ispezione e comunicazione per prevenire i disturbi dorsolombari, destinata ai settori dei trasporti e sanitario. La campagna organizzata dal Comitato degli alti responsabili dell’Ispettorato del lavoro (SLIC) è quindi prevalentemente incentrata sui disturbi dorsolombari riconducibili alla movimentazione manuale dei carichi. Oltre alla distribuzione di informazioni, la campagna prevede anche una serie di sopralluoghi in azienda ad ampio raggio, realizzati a cura degli ispettorati nazionali del lavoro.
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