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Come cambia il lavoro e nuove strategie di sicurezza

Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Campagne di prevenzione

24/10/2002

A cura di Rocco Vitale, sociologo del lavoro. Un commento a margine della settimana europea della sicurezza sul lavoro.

Questa è la settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro promossa dall'Unione Europea. Il filo conduttore dell'iniziativa che si svolge contemporaneamente in tutti i paesi europei riguarda i cambiamenti nel mondo del lavoro e le nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori, ovvero lo stress. Del resto è noto come un lavoratore stressato è più soggetto ad infortunio sul lavoro.

Il Ministero del Lavoro ha promosso una serie di iniziative con lo scopo di contribuire a diffondere una nuova cultura del lavoro e delle relazioni tra le persone nei luoghi di lavoro. Si dovranno sempre più intrecciare ed integrare le politiche del lavoro e quelle della produzione con quelle dell'inclusione sociale. Sarà un capitolo nuovo e stimolante di sviluppo per il sistema italiano di relazioni industriali e sindacali. In questo quadro un posto sempre più importante dovranno acquisire tutte quelle buone pratiche attraverso le quali si esprime la responsabilità sociale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.

La settimana europea, pur sempre riconducibile alle attività ed alle iniziative dei singoli stati, coglie questa occasione per lanciare nuove sfide e preparare i diversi soggetti al futuro che è già iniziato.
Infatti l'esigenza di elaborare nuove strategie per la sicurezza dei lavoratori non significa nuovi appesantimenti giuridico-legislativi ma piuttosto affrontare la realtà del cambiamento ed utilizzare le norme esistenti per capire ed attuare il cambiamento.

Nel mondo del lavoro è in atto una trasformazione che di conseguenza porterà all'emergere di nuove tipologie di rischi ed allo stesso tempo un modo nuovo di fare sicurezza sul lavoro.
Dovranno a questo proposito essere svolte analisi e ricerche per l'individuazione dei fenomeni emergenti del rischio negli ambienti di lavoro tenendo presente i nuovi soggetti coinvolti nel lavoro e le nuove tecnologie. La raccolta dei dati e delle informazioni, la cui carenza ha sempre contrassegnato questo settore che si basa, purtroppo sul numero degli incidenti, deve assumere importanza primaria con un reale coordinamento degli enti preposti sia a livello centrale sia a livello regionale. Non si tratta di avviare macro ricerche o indagini mastodontiche ma piuttosto di sviluppare una serie di ricerche territoriali che con metodo cerchino di comprendere la realtà del cambiamento in atto.

Successivamente sulla base dei risultati ottenuti dalle ricerche si dovrà individuare la pianificazione organizzativa che partendo dall'organizzazione del lavoro cerchi di sviluppare modelli e metodi al fine di indicare le misure per l'attuazione della sicurezza.
Il cosiddetto 'modello' deve tramutarsi in buona prassi, ovvero dovrà essere in grado di sviluppare e far crescere nuovi modelli e differenti prassi applicative di sicurezza da azienda ad azienda, da settore a settore.

Non serve uniformità totalizzante ma flessibilità ed adattabilità.
Con questa iniziativa il Ministero del Lavoro ha inteso riprendere l'iniziativa annunciando che presto verranno presentati i provvedimenti derivanti dalla delega ricevuta dal Parlamento sia per l'emanazione del testo unico della sicurezza sia con la legge sulle figure professionali della sicurezza.

A cura di Rocco Vitale, sociologo del lavoro.
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