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Ambienti di lavoro sani e sicuri nell’era digitale

Ambienti di lavoro sani e sicuri nell’era digitale
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

15/11/2023

Inail ha ospitato il lancio nazionale della campagna europea 2023-2025 dell’Eu-Osha promossa per diffondere la consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie, che stanno diventando parte sempre più integrante dei processi produttivi.

ROMA - La digitalizzazione sta cambiando rapidamente il mondo del lavoro e richiede soluzioni nuove e aggiornate in materia di salute e sicurezza. È questa la premessa che ha spinto l’Eu-Osha, Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, a dedicare la nuova campagna “ Ambienti di lavoro sani e sicuri” 2023-2025 all’impatto delle nuove tecnologie digitali, che stanno diventando parte sempre più integrante dei processi produttivi. L’evento di lancio nazionale dell’iniziativa si è svolto ieri mattina a Roma, presso l’Auditorium della Direzione generale dell’Inail, punto focale italiano dell’Agenzia di Bilbao.

D’Ascenzo: “È un’occasione per riflettere su come è cambiato il modo di lavorare”. 

“Durante la pandemia da Covid-19 – ha sottolineato in apertura il commissario straordinario dell’Istituto, Fabrizio D’Ascenzo – abbiamo imparato che si può lavorare in modo diverso. Il ricorso alle novità tecnologiche, però, deve tenere conto anche dei nuovi pericoli legati al loro utilizzo. La campagna promossa dall’Eu-Osha è importante perché ci consente di riflettere su come è cambiato il modo di lavorare e sul contributo che le tecnologie digitali possono offrire per ridurre i rischi a cui sono esposti i lavoratori e le lavoratrici. Sta a noi utilizzarle nel modo corretto”.

Rotoli: “È anche un percorso culturale che investe persone e processi”. 

“Lo scenario che abbiamo di fronte – ha spiegato Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione dell’Istituto e e manager del Focal Point Italia dell’Eu-Osha – presenta allo stesso tempo nuove sfide da affrontare e nuove opportunità da cogliere, legate alle transizioni verde, demografica e digitale, che incidono sui modelli di produzione e sull’organizzazione del lavoro facendo emergere, accanto ai rischi tradizionali che conosciamo, rischi emergenti come quelli ergonomici, psicosociali e che derivano dall’utilizzo delle nuove tecnologie. La transizione digitale è un percorso non solo tecnico, ma anche culturale, che investe persone e processi”.   

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“L’eliminazione del digital gap al centro della strategia europea”. 

Le principali opportunità offerte dalla transizione digitale, ha aggiunto Rotoli, riguardano “l’eliminazione dei compiti ripetitivi, ad alta intesità di lavoro e non sicuri, il miglioramento delle prestazioni, l’incremento della tempestività e dell’efficacia degli interventi, l’aumento di autonomia e flessibilità. Per sfruttare al meglio queste opportunità, però, attraverso la formazione dobbiamo costruire una rete sociale di lavoratori che siano in grado di utilizzare le nuove tecnologie”. Il tema, ha precisato il direttore centrale Prevenzione dell’Inail, “è al centro dell’attenzione dell’Ue, che nel 2021, con il Parlamento e il Consiglio europeo, ha avviato il Percorso per il decennio digitale 2021-2030 e nel gennaio 2023, con la Commissione europea, ha formulato la Dichiarazione solenne interistituzionale sui diritti e i principi per il decennio digitale, che insiste sulla centralità della persona e sulla necessità di creare una democrazia di partecipazione, eliminando il divario digitale”.

“In Italia passi avanti per la connettività ma siamo indietro sul capitale umano”. 

Colmare il digital gap, ha ricordato Rotoli, è anche uno degli obiettivi della strategia italiana, che entro il 2026 prevede l’adozione del cloud da parte di almeno il 75% delle amministrazioni pubbliche, il passaggio online dell’80% dei servizi pubblici essenziali e la connessione con banda ultralarga per il 100% delle famiglie e delle imprese. Si tratta di obiettivi ambiziosi perché “l’indice Desi, che in Europa fotografa il livello di digitalizzazione dell’economia e della società, nel 2022 vedeva l’Italia posizionata al 18esimo posto, sotto la media continentale. Mentre si sta facendo molto per la connettività e l’integrazione delle tecnologie digitali, anche grazie ai fondi stanziati con il Pnrr, per quanto riguarda il capitale umano e le competenze digitali il raggiungimento degli obiettivi prefissati è ancora lontano”.

Curtarelli: “Computer, tablet e smartphone sempre più presenti nelle aziende”. 

Le opportunità di crescita e sviluppo offerte dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale e dalla robotica sono state sottolineate anche da Maurizio Curtarelli, senior research project manager della Prevention and Research Unit dell’Eu-Osha, che ha presentato la nuova campagna 2023-2025 partendo dai risultati di alcune indagini promosse dall’Agenzia di Bilbao, “da cui emerge che le tecnologie digitali sono sempre più usate dai lavoratori e sempre più presenti all’interno delle imprese”. Secondo l’indagine OSH Pulse 2022, infatti, il 73% dei lavoratori europei utilizza computer portatili, tablet e smartphone, il 60% computer fissi, l’11% dispositivi indossabili, il 5% macchine o robot dotati di intelligenza artificiale, il 3% robot che interagiscono con l’operatore umano.

Dall’automazione all’intelligenza artificiale individuati cinque ambiti prioritari. 

Nonostante l’uso sempre più diffuso di queste tecnologie, però, “l’ indagine Esener 2019 sui rischi nuovi ed emergenti ha rilevato che solo nel 24% dei luoghi di lavoro si discute del loro potenziale impatto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori”. La nuova campagna europea dell’Eu-Osha punta a colmare questa lacuna incentivando la collaborazione tra tutti i soggetti interessati e concentrando l’attenzione su cinque ambiti prioritari, ciascuno dei quali analizzato tenendo conto dei rischi e delle opportunità che presenta: il lavoro su piattaforma digitale, l’automazione delle attività, il telelavoro e il lavoro ibrido, la gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale e i sistemi digitali intelligenti.

Loy: “Necessario informare su opportunità e rischi e promuovere la formazione continua”. 

Nell’intervento conclusivo della giornata, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, Guglielmo Loy, si è soffermato sulla necessità di “analizzare il diversificato impatto delle nuove tecnologie, informando su opportunità e rischi, promuovendo la formazione continua e rendendo lavoratori e rappresentanze parte attiva del processo di gestione verso la transizione digitale”. Con l’iniziativa dell’Eu-Osha, ha aggiunto, “dobbiamo cercare di arrivare dove gli effetti di questa transizione si misurano concretamente, impattando sulla vita reale delle persone e delle imprese”.

Con il premio dedicato alle buone pratiche valorizzato l’impegno delle imprese. 

La campagna 2023-2025 si articolerà in alcune tappe fondamentali, tra cui il concorso dedicato alle buone pratiche, che valorizzerà l’impegno delle imprese per prevenire attivamente i rischi per la sicurezza legati all’introduzione dei sistemi digitali nei luoghi di lavoro, il premio cinematografico “Ambienti di lavoro sani e sicuri” e le Settimane europee per la sicurezza e la salute sul lavoro, che si svolgono ogni anno in ottobre. Tutte le organizzazioni e le aziende che intendono migliorare i livelli di salute e sicurezza possono inoltre contare sulle numerose informazioni e risorse messe a disposizione dall’Eu-Osha, sotto forma di guide pratiche e strumenti. A livello nazionale, attraverso la collaborazione con istituzioni e parti sociali della rete tripartita, l’Inail organizzerà eventi su tutto il territorio e promuoverà la raccolta e la diffusione delle buone pratiche elaborate da enti e imprese. 

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