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#storiediprevenzione: un impianto più sicuro nella stazione di servizio

#storiediprevenzione: un impianto più sicuro nella stazione di servizio
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

17/07/2018

Un esempio di come sono investiti sul territorio i finanziamenti messi a disposizione dall’Inail attraverso il bando Isi: un impianto per il recupero dei vapori e abbattere le emissioni di carburante durante le fasi di carico e scarico dei prodotti.

Bari – Per abbattere le emissioni di carburante durante le fasi di carico e scarico dei prodotti dalle autobotti, l’azienda Desomit S.r.l. di Bari ha realizzato un impianto che consente il recupero dei vapori. Più sicuro rispetto al passato, il nuovo sistema migliora le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori addetti alle attività di stoccaggio e movimentazione dei prodotti petroliferi e favorisce una maggiore salubrità dell’aria. L’intervento, finanziato con i contributi ottenuti partecipando al bando Isi 2014, è raccontato nella sesta video-storia online sul portale Inail, parte della campagna di comunicazione nata per promuovere la cultura della sicurezza nelle imprese.


Oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro di contributi dal 2010 a oggi. Attraverso lo strumento del bando Isi, l’Istituto sostiene le imprese che investono in progetti per il miglioramento della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con contributi a fondo perduto erogati su base regionale. Dal 2010 a oggi sono stati destinati a questo scopo oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro. Tra le aziende destinatarie dei contributi anche la Desomit. “Nel tempo si è dimostrato che l'approccio verso la sicurezza, soprattutto in campo petrolifero, è importantissimo – spiega il titolare Nicolantonio Gismondi. Appena la benzina è stata additivata col benzene ha creato non pochi problemi. Da qui la necessità di preservare l'ambiente e la salute dei dipendenti con un impianto di recupero vapori”.

 

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“I vapori sono recuperati grazie al nuovo sistema”. Da quasi 60 anni nel mercato della produzione e del trasporto di carburante, l’azienda occupa uno spazio di circa 9000 mq nella capitale pugliese, suddiviso in aree coperte e scoperte, in cui sono presenti gli uffici, un bar, la stazione di servizio, la stazione di carico, un’area di sosta per le autobotti, il deposito e un’officina per la manutenzione. “Prima dell’intervento - sottolinea Gismondi - durante la fase di carico e scarico, si generava una nube di vapori proveniente dagli idrocarburi movimentati, che si diffondeva nell'ambiente e veniva respirata dagli operatori. Ora, invece, i vapori vengono recuperati in forma di gas sotto pressione e reimmessi di nuovo nella cisterna con un sistema a ciclo chiuso ed è escluso l’intervento manuale degli addetti”.


Finanziamenti fino al 65% a fondo perduto. Il titolare dell’azienda, con la collaborazione di un consulente del lavoro, Gianluca Dragone, ha studiato la procedura e preparato il progetto per partecipare al bando. “Attualmente, a mio giudizio, questo è uno dei migliori bandi presenti a livello nazionale - osserva Dragone. Non ce ne sono altri che finanziano fino al 65% a fondo perduto offrendo alle aziende la possibilità di intervenire anche dove non ci sono gli strumenti economici per farlo”. Con il bando Isi 2017 l’Inail ha messo a disposizione delle imprese italiane oltre 249 milioni di euro di contributi a fondo perduto.

 

 

Guarda il video

 

 

Fonte: INAIL



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Rispondi Autore: Franco Rossi - likes: 0
17/07/2018 (12:12:59)
Ma il recupero non è già OBBLIGATORIO da anni?
Vedere l'art. 277 del D. L.vo 152 2006 "Norme in materia ambientale".
Cosa c'è di più in questo impianto?

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