Storie di infortunio: l'albero ed io
Il Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte ( Dors) raccoglie storie d'infortunio rielaborate dagli operatori dei Servizi PreSAL delle ASL piemontesi a partire dalle inchieste di infortunio, con la convinzione che conoscere come e perché è accaduto sia una condizione indispensabile per proporre soluzioni efficaci per la prevenzione.
In questa storia dal titolo “L'albero ed io” (A cura di Beatrice Terraneo, PSAL, ATS Brianza) un operaio ha perso l’avambraccio destro, mentre stava eseguendo la pulizia dell’albero di un miscelatore di vernici con l’attrezzatura in moto, in una ditta metalmeccanica.
Comparto produttivo: metalmeccanica
Esito: l’infortunato ha perso l’avambraccio destro
Dove è avvenuto: nel reparto miscelazione vernici di un’azienda metalmeccanica
Cosa si stava facendo: l’infortunato si apprestava come ogni venerdì a pulire i miscelatori; per far questa operazione ha indossato i guanti in gomma, ha preso uno straccio, lo ha imbevuto di solvente, lo ha appallottolato e lo ha appoggiato, premendolo sull’albero del mescolatore in rotazione, il cui fusto conteneva solo una piccola quantità di vernice.
Descrizione infortunio: lo straccio ha trascinato il guanto e la mano dell’infortunato facendola ruotare intorno all’albero del mescolatore. L’avambraccio destro ha subito una rotazione ed è stato strappato nel corso di un solo giro d’albero completo. L’albero dell’agitatore ha continuato a girare anche successivamente.
Come prevenire: l’operazione di pulizia non doveva essere svolta in questo modo: la macchina non doveva essere pulita mentre l’albero del mescolatore era in movimento.
[…]
Non sarebbe successo se
La storia di questo infortunio fa emergere due fattori causali concomitanti:
-uno riguardante l’assetto della macchina: assenza di un dispositivo di protezione in grado di impedire l’accesso all’albero in moto;
-l’altro riferito a un’attività scorretta svolta dall’infortunato ovvero la pulizia dell’albero in moto, che era tollerata dall’ organizzazione aziendale. Lo stesso preposto che avrebbe dovuto vigilare sul corretto svolgimento dell’operazione di pulizia considerava tale pratica abituale.
Inoltre è importante evidenziare come la presenza dei guanti, necessari per la protezione delle mani dal contatto con vernice e solvente, abbia favorito il trascinamento della mano tra lo straccio e l’albero in rotazione.
Tali fattori, che appaiono come determinanti prossimali dell’infortunio, discendono in realtà da un’insufficiente valutazione dei rischi riguardante la macchina, a partire dalla sua progettazione; ciò non ha permesso, di conseguenza, di individuare adeguate misure preventive e protettive (a es. carter di protezione per impedire l’accesso all’albero in moto, formazione, ecc.) e di definire idonee procedure di sicurezza.
Ma non basta, le procedure devono essere comprensibili per tutti i soggetti dell’organizzazione aziendale che le devono eseguire e per gli addetti preposti al controllo della loro concreta attuazione. Un risultato di questa portata è difficilmente raggiungibile se non si prevede un esteso coinvolgimento delle persone che lavorano in prima linea e che gestiscono, quotidianamente, il rischio residuo che ogni lavoro comporta.
Leggi la storia (formato pdf)
Fonte: Dors
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