RESPONSIBLE CARE 2004
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Sono stati presentati i dati riferiti al 2004, (ma non ancora disponibili nel sito), dell’Undicesimo Rapporto “Responsible Care”, il Programma volontario dell’Industria Chimica mondiale basato sull’attuazione di principi e comportamenti riguardanti la Sicurezza e Salute dei Dipendenti e la Protezione Ambientale.
Secondo il Presidente della Commissione Direttiva Responsible Care di Federchimica , le 170 imprese italiane aderenti al programma, che rappresentano quasi il 60% del fatturato dell’industria chimica, hanno realizzato anche nel 2004 un progressivo miglioramento, confermando un trend positivo sin dal 1989, anno di introduzione del programma in Italia.
Inoltre, “l’indice di frequenza degli infortuni delle imprese aderenti al programma è nel 2004 al secondo posto nella graduatoria delle migliori attività manifatturiere”.
“Le emissioni in aria e nelle acque sono scese nel 2004 mediamente tra il 2–4%, pur a fronte di un aumento dell’Indice delle Attività Produttive del 2,5% rispetto al 2003. In particolare le Imprese di Responsible Care hanno già conseguito con quest’anno la riduzione di emissioni di CO2 equivalente del 10% sul 1990, oltre l’obiettivo teorico del Protocollo di Kyoto, che prevede di ridurre nel 2010 del 6,5% le emissioni di CO2 rispetto al 1990. Anche nella produzione di rifiuti, le Imprese Chimiche di Responsible Care hanno ridotto l’Indice a 29,9 tonnellate per 1 milione di fatturato di euro, mentre per l’insieme dell’Industria Manifatturiera questo è ancora a 42,6”.
“Una conferma eloquente sulla continuità del miglioramento - ha commentato infine il Presidente di Federchimica - è data dal numero degli infortuni sul lavoro, con un calo del 6,3% rispetto all’anno prima; con queste performance la chimica si mantiene ai vertici della classifica tra i settori manifatturieri virtuosi per i livelli di sicurezza garantiti ai propri collaboratori”.
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