Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Rapine in banca in frenata ma i soldi da qualche parte i rapinatori li devono trovare, quindi…

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Associazioni

22/07/2003

Ora tocca ai piccoli esercenti (tabaccherie, benzinai e gioiellerie in primis).

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI), attraverso il suo Osservatorio sulla criminalità, ha comunicato i dati 2003 relativi alle rapine che denotano un forte calo rispetto all’anno scorso. Ecco i dati:
Nel primo semestre dell'anno sono stati 1.113 i colpi messi a segno nelle banche italiane, il 13,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2002 (1.286). Un calo che ha raggiunto punte di quasi il 40% in Emilia Romagna e Toscana, del 35% in Liguria e del 30% in Sicilia. Pecora nera per gli aumenti è invece la Puglia, dove le rapine sono quasi raddoppiate (+89%) rispetto all'anno scorso. In testa per numero di rapine compiute è la Lombardia.
L’ABI riconosce il merito del risultato anche all'alleanza tra banche, prefetture e forze dell'ordine. Nelle 17 province dove sono stati siglati i Protocolli di intesa per la prevenzione della criminalità, infatti, il numero delle rapine è diminuito del 20%.

Il problema è che questo dato positivo fa emergere un dato di segno diametralmente opposto che, purtroppo ha spesso anche risvolti drammatici come testimoniano le recenti molteplici uccisioni spietate di gioiellieri e tabaccai.
Se infatti i dipendenti di una agenzia bancaria sono spesso adeguatamente formati sui comportamenti da adottare in caso di rapina e, in fondo, a loro poco importa regire perché i soldi rapinati oltre che assicurati non sono loro… Ben diversa è la situazione dei piccoli esercenti. Nessuna formazione comportamentale, assenza di protezione elettronica preventiva (gli impianti di videosorveglianza sono scarsamente diffusi nel commercio), danno diretto derivante dall’azione criminosa spesso non assicurato ed ecco che il danno si amplifica con annessi gravi risvolti di carattere sociale.

E’ anche per questo che Confesercenti denuncia questa difficile situazione allo Stato, richiedendo contributi per implementare misure di sicurezza preventive e dissuasive e maggiori controlli.
Sarà utile attendere i dati sulle avvedute città che hanno installato sistemi di videosorveglianza urbana. In questo caso infatti il Comune ha agito nell’interesse anche del commerciante oltre che a quello del cittadino più in generale.
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!