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VIDEOSORVEGLIANZA ATTIVA A MENO DI 5 EURO

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

28/09/2005

Progettato in Italia un sistema capace di vedere al buio, intercettare una figura umana, e in caso di emergenza, dare l’allarme.

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Videosorveglianza attiva ed a bassi costi. L’anticipazione arriva dal quotidiano La Repubblica che riporta il progetto in fase di realizzazione da parte di una azienda sorta nel distretto produttivo dell’ex comprensorio Olivetti a Pozzuoli.

Il nuovo sistema di videosorveglianza attiva “Isidis” è specifico per quelle zone in cui l’intrusione dell’uomo potrebbe causare gravi pericoli: tunnel ferroviari, cavalcavia, ponti, passaggi a livello, infrastrutture.

L’occhio elettronico è capace di vedere anche al buio intercettando l’eventuale azione di una figura umana e allertare la centrale del sistema di sicurezza trasmettendo via cavo telefonico l’allarme.
Sarà pronto a fine anno il prototipo e ai primi del 2006 entrerà in produzione. Il progetto è stato sviluppato assieme a un’equipe di esperti universitari di intelligenza artificiale, analisti dell’immagine e studiosi del sistema neurale.

La guidano Ernesto Burattini, responsabile del corso di Informatica della facoltà di Scienze e Massimo De Gregorio, dell’istituto di Cibernetica del Cnr. «Cerchiamo di applicare alla macchina il meccanismo di cognizione umana», affermano gli scienziati. «Basta una ripresa video, anche a bassissima risoluzione e con sensori virtuali, perfino in assenza di luce, condizione in cui molti sistemi vanno in crisi spiega Rubinacci e Isidis rinvia un’immagine in bianco e nero di quattro fotogrammi al secondo». Cuore del sistema è un processore molto piccolo e low cost, 5 dollari, su cui può essere caricato tutto l’impianto.

L’idea è nata nei laboratori della Neatec, azienda nel settore Ict di Salvatore Rubinacci, ingegnere elettronico, che ha sede nel distretto produttivo sorto nell’ex comprensorio Olivetti a Pozzuoli.


Il progetto è stato finanziato dalla Regione Campania per un milione e mezzo di euro (50 per cento a fondo perduto). Potenziali fruitori per l’immediato le Ferrovie (lo stanno già valutando) che hanno migliaia di gallerie sulla rete e siti a rischio, e le amministrazioni pubbliche delle grandi metropoli che devono proteggere i trasporti underground.

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