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Quiz di PuntoSicuro del 09/09/02
Nel numero 611 abbiamo presentato il seguente quesito.
Ogni quanti mesi devono essere sottoposti a visita da parte del medico competente i lavoratori che in una lavanderia a secco svolgono una attività con l'uso di percloroetilene?
a) 3 mesi
b) 6 mesi
c) 12 mesi
La risposta corretta e' la a).
Il rischio chimico nelle lavanderie a secco deriva essenzialmente dalla dispersione e/o dal contatto con il percloroetilene (o tetracloroetilene), un solvente clorurato usato nelle fasi di lavaggio.
Il percloroetilene (PCE) è classificato come sostanza nociva per l'uomo e pericolosa per l'ambiente.
L'assorbimento di questo solvente da parte degli addetti alle attività di lavanderie a secco può avvenire attraverso le vie respiratorie, la cute e la mucosa congiuntivele.
Qualora si verifichino casi di esposizione professionale al percloroetilene si possono determinare fenomeni di intossicazione acuta o cronica e manifestazioni allergiche.
Il D.Lgs. 626/1994 (e successive modifiche) prevede che i lavoratori che svolgono una attività con l'uso di solventi clorurati, quale è il percloroetilene, prima dell'ammissione al lavoro debbano essere sottoposti a visita da parte di un medico competente.
Il D.P.R. 303/1956 ''Norme generali per l'igiene del lavoro'' prevede che tale visita sia ripetuta con periodicità trimestrale.
ERRATA CORRIGE (12.09.02)
Nel numero 611 del nostro quotidiano abbiamo presentato il seguente quiz inerente la sorveglianza sanitaria dei lavoratori delle lavanderie a secco.
Ogni quanti mesi devono essere sottoposti a visita da parte del medico competente i lavoratori che in una lavanderia a secco svolgono una attività con l'uso di percloroetilene?
a) 3 mesi
b) 6 mesi
c) 12 mesi
Erroneamente, nel n.616, abbiamo indicato come risposta corretta la prima risposta, cioè la visita trimestrale.
In realtà la risposta, tratta dall'opuscolo Inail ''Il rischio chimico nelle lavanderie a secco'' ad oggi ancora presente sul sito dell'Istituto, non ha tenuto conto delle modifiche al D.P.R. 303/1956 introdotte dal D.Lgs. n. 25 del 2 febbraio 2002.
Il nuovo decreto ha abrogato le voci da 1 a 44 e 47 della tabella allegata al D.P.R. 303/1956 ed ha aggiunto al titolo VII del decreto legislativo n. 626/94 il "Titolo VII-bis PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI'' .
In particolare, riguardo alla sorveglianza sanitaria ha introdotto l' Art. 60-decies che prescrive:
'' (Sorveglianza sanitaria). - 1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 60-quinquies, comma 2, sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 16 i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo.
2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:
a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione;
b) periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria;
c) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.''
L'errore, sia nella formulazione della domanda sia nella risposta, ci è stato segnalato da un attento lettore, l'ing. Giancesare Rista, che ringraziamo.
Abbiamo provveduto a contattare l'Inail per effettuare questo chiarimento e per segnalare il mancato aggiornamento dell'opuscolo presente on-line.
Il quiz di oggi riguarda la sicurezza degli operatori sanitari.
La sindrome di burn-out degli operatori sanitari è caratterizzata da (individua la/le risposta/e corretta/e):
1) allergia ai disinfettanti
2) un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e un peggioramento delle prestazioni professionali
3) disfunzioni gastrointestinali
Ogni quanti mesi devono essere sottoposti a visita da parte del medico competente i lavoratori che in una lavanderia a secco svolgono una attività con l'uso di percloroetilene?
a) 3 mesi
b) 6 mesi
c) 12 mesi
La risposta corretta e' la a).
Il rischio chimico nelle lavanderie a secco deriva essenzialmente dalla dispersione e/o dal contatto con il percloroetilene (o tetracloroetilene), un solvente clorurato usato nelle fasi di lavaggio.
Il percloroetilene (PCE) è classificato come sostanza nociva per l'uomo e pericolosa per l'ambiente.
L'assorbimento di questo solvente da parte degli addetti alle attività di lavanderie a secco può avvenire attraverso le vie respiratorie, la cute e la mucosa congiuntivele.
Qualora si verifichino casi di esposizione professionale al percloroetilene si possono determinare fenomeni di intossicazione acuta o cronica e manifestazioni allergiche.
Il D.Lgs. 626/1994 (e successive modifiche) prevede che i lavoratori che svolgono una attività con l'uso di solventi clorurati, quale è il percloroetilene, prima dell'ammissione al lavoro debbano essere sottoposti a visita da parte di un medico competente.
Il D.P.R. 303/1956 ''Norme generali per l'igiene del lavoro'' prevede che tale visita sia ripetuta con periodicità trimestrale.
ERRATA CORRIGE (12.09.02)
Nel numero 611 del nostro quotidiano abbiamo presentato il seguente quiz inerente la sorveglianza sanitaria dei lavoratori delle lavanderie a secco.
Ogni quanti mesi devono essere sottoposti a visita da parte del medico competente i lavoratori che in una lavanderia a secco svolgono una attività con l'uso di percloroetilene?
a) 3 mesi
b) 6 mesi
c) 12 mesi
Erroneamente, nel n.616, abbiamo indicato come risposta corretta la prima risposta, cioè la visita trimestrale.
In realtà la risposta, tratta dall'opuscolo Inail ''Il rischio chimico nelle lavanderie a secco'' ad oggi ancora presente sul sito dell'Istituto, non ha tenuto conto delle modifiche al D.P.R. 303/1956 introdotte dal D.Lgs. n. 25 del 2 febbraio 2002.
Il nuovo decreto ha abrogato le voci da 1 a 44 e 47 della tabella allegata al D.P.R. 303/1956 ed ha aggiunto al titolo VII del decreto legislativo n. 626/94 il "Titolo VII-bis PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI'' .
In particolare, riguardo alla sorveglianza sanitaria ha introdotto l' Art. 60-decies che prescrive:
'' (Sorveglianza sanitaria). - 1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 60-quinquies, comma 2, sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 16 i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo.
2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:
a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione;
b) periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria;
c) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.''
L'errore, sia nella formulazione della domanda sia nella risposta, ci è stato segnalato da un attento lettore, l'ing. Giancesare Rista, che ringraziamo.
Abbiamo provveduto a contattare l'Inail per effettuare questo chiarimento e per segnalare il mancato aggiornamento dell'opuscolo presente on-line.
Il quiz di oggi riguarda la sicurezza degli operatori sanitari.
La sindrome di burn-out degli operatori sanitari è caratterizzata da (individua la/le risposta/e corretta/e):
1) allergia ai disinfettanti
2) un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e un peggioramento delle prestazioni professionali
3) disfunzioni gastrointestinali
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