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Parte DIMAF: appuntamento internazionale sui mezzi agroforestali
Partirà nei prossimi giorni la XII edizione della DIMAF, dimostrazione internazionale di macchine ed attrezzature forestali. Si tratta di una biennale internazionale dedicata ai mezzi agroforestali, che si svolgerà tra Arcidosso e Santa Fiora, nel Grossetano, nei giorni 27, 28 e 29 settembre. Rendimento e risparmio energetico, compatibilità ambientale e sicurezza. Su questi quattro punti la Comunità montana dell'Amiata, versante grossetano, sta insistendo da tempo. Saranno anche le principali tematiche della XII edizione della rassegna.
La Dimaf rappresenta uno degli appuntamenti più importanti del settore agro-forestale e si lega a doppio filo con la tutela della montagna. Nel corso della manifestazione, uno spazio importante sarà dedicato alla sicurezza e alle nuove tendenze nel campo dell'hi-tech, innovazioni che consentono di migliorare la potenza dei mezzi a favore di una migliore razionalizzazione delle risorse energetiche.
La Dimaf nasce nel 1980 con lo scopo principale di alimentare la conoscenza sulle macchine ed attrezzature agro-forestali compatibili con l'ambiente, con l'aggiunta sempre crescente di elementi in grado di migliorare la qualità del lavoro senza diminuirne la sicurezza. L'ideatore di questa rassegna specialistica, interamente dedicata al settore agro-forestale, è il professor Sanzio Baldini. Baldini vanta una lunga esperienza maturata al Centro Nazionale di Ricerche. Attualmente docente di «Utilizzazioni forestali» all'Università degli Studi della Tuscia e direttore del dipartimento di Scienze dell'ambiente forestale.
La biennale si terrà nella zona di Vallegrande, in territori gestiti dal Consorzio forestale del Monte Amiata e dalla Comunità montana, e a Santa Fiora. I processi di lavoro proposti durante la Dimaf sono realizzati con macchine e attrezzature di facile uso e di limitato impatto ambientale. Questo consentira' di poter svolgere, senza creare danni all'ambiente, i tagli colturali previsti dai piani di gestione. La macchina in bosco in questa manifestazione è vista esclusivamente ad integrazione dell'uomo, per alleviarne la fatica e non sostituirlo. Anzi, in futuro, occorreranno sempre più persone altamente specializzate. Per questa ragione è necessario tenere continuamente corsi di formazione. Naturalmente si parlerà anche di prevenzione a 360 gradi. Basti pensare al materiale di recupero, in genere di piccole dimensioni, che fino a qualche anno fa rimaneva sul letto di caduta, rappresentando una facile esca per incendi e per parassiti talvolta talmente pericolosi da compromettere l'intero meccanismo di crescita di qualsiasi bosco o foresta. Così facendo le operazioni selvicolturali diventano una componente essenziale dell'economia della montagna e della collina. Un vero e proprio motore per lo sviluppo occupazionale. Oltre al trasferimento di tecnologie meccaniche e conoscenza, si intende promuovere con maggior forza e vigore la sicurezza nei cantieri forestali.
La Dimaf rappresenta uno degli appuntamenti più importanti del settore agro-forestale e si lega a doppio filo con la tutela della montagna. Nel corso della manifestazione, uno spazio importante sarà dedicato alla sicurezza e alle nuove tendenze nel campo dell'hi-tech, innovazioni che consentono di migliorare la potenza dei mezzi a favore di una migliore razionalizzazione delle risorse energetiche.
La Dimaf nasce nel 1980 con lo scopo principale di alimentare la conoscenza sulle macchine ed attrezzature agro-forestali compatibili con l'ambiente, con l'aggiunta sempre crescente di elementi in grado di migliorare la qualità del lavoro senza diminuirne la sicurezza. L'ideatore di questa rassegna specialistica, interamente dedicata al settore agro-forestale, è il professor Sanzio Baldini. Baldini vanta una lunga esperienza maturata al Centro Nazionale di Ricerche. Attualmente docente di «Utilizzazioni forestali» all'Università degli Studi della Tuscia e direttore del dipartimento di Scienze dell'ambiente forestale.
La biennale si terrà nella zona di Vallegrande, in territori gestiti dal Consorzio forestale del Monte Amiata e dalla Comunità montana, e a Santa Fiora. I processi di lavoro proposti durante la Dimaf sono realizzati con macchine e attrezzature di facile uso e di limitato impatto ambientale. Questo consentira' di poter svolgere, senza creare danni all'ambiente, i tagli colturali previsti dai piani di gestione. La macchina in bosco in questa manifestazione è vista esclusivamente ad integrazione dell'uomo, per alleviarne la fatica e non sostituirlo. Anzi, in futuro, occorreranno sempre più persone altamente specializzate. Per questa ragione è necessario tenere continuamente corsi di formazione. Naturalmente si parlerà anche di prevenzione a 360 gradi. Basti pensare al materiale di recupero, in genere di piccole dimensioni, che fino a qualche anno fa rimaneva sul letto di caduta, rappresentando una facile esca per incendi e per parassiti talvolta talmente pericolosi da compromettere l'intero meccanismo di crescita di qualsiasi bosco o foresta. Così facendo le operazioni selvicolturali diventano una componente essenziale dell'economia della montagna e della collina. Un vero e proprio motore per lo sviluppo occupazionale. Oltre al trasferimento di tecnologie meccaniche e conoscenza, si intende promuovere con maggior forza e vigore la sicurezza nei cantieri forestali.
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