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Nessun danno ''da cellulare''?
La notizia giunge da un quotidiano di informatica.
Christopher Newman, neurologo quarantenne malato di tumore, ha presentato, due anni or sono, una causa milionaria contro la nota azienda produttrice di cellulari Motorola.
Il neurologo ritiene che la malattia dalla quale è affetto sia attribuibile all'utilizzo, tra il 1992 ed il 1998, del telefono cellulare.
Nei giorni scorsi il giudice ha deciso di bloccare l'iter della causa. Le prove presentate da Newman al giudice non sono state ritenute sufficienti e la causa è stata bloccata al primo esame.
Scientificamente, secondo il giudice, ad oggi non è possibile dimostrare un nesso diretto tra l'uso di queste apparecchiature e l'insorgenza di tumore al cervello; a tale proposito è stato citato la studio dell'Istituto nazionale dei tumori americano.
Come sottolinea il quotidiano, rilevante il fatto che, tra le cause di questo genere, la causa di Newman sia la prima per la quale il magistrato ha ammesso ''perizie e studi prima di decidere se proseguire nel giudizio vero e proprio''.
Christopher Newman, neurologo quarantenne malato di tumore, ha presentato, due anni or sono, una causa milionaria contro la nota azienda produttrice di cellulari Motorola.
Il neurologo ritiene che la malattia dalla quale è affetto sia attribuibile all'utilizzo, tra il 1992 ed il 1998, del telefono cellulare.
Nei giorni scorsi il giudice ha deciso di bloccare l'iter della causa. Le prove presentate da Newman al giudice non sono state ritenute sufficienti e la causa è stata bloccata al primo esame.
Scientificamente, secondo il giudice, ad oggi non è possibile dimostrare un nesso diretto tra l'uso di queste apparecchiature e l'insorgenza di tumore al cervello; a tale proposito è stato citato la studio dell'Istituto nazionale dei tumori americano.
Come sottolinea il quotidiano, rilevante il fatto che, tra le cause di questo genere, la causa di Newman sia la prima per la quale il magistrato ha ammesso ''perizie e studi prima di decidere se proseguire nel giudizio vero e proprio''.
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