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Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza
Brescia, 20 Sett - Cosa si intende con il termine miglioramento più volte menzionato all’interno del D.lgs. 81/08?
Effettuando una ricerca nelle definizioni del D.lgs. 81/08 (art.2) non si trova una descrizione di questo termine.
Ci siamo quindi domandati: il miglioramento deve essere rispetto alla situazione attuale presente nella mia Azienda, oppure miglioramento rispetto alla conformità indicata e raggiunta ai requisiti di legge?
Effettivamente la prima volta che troviamo tale termine, nella nostra ricerca ipertestuale all’interno del D.lgs. 81/08, questo è posto nell’elenco delle leggi abrogate dal D.lgs. 81/08 ovvero: “Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante: attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 493/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE, 2003/18/CE e 2004/40/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro”.
Viene quindi da pensare che l’adeguamento al decreto legislativo 626/94, che in Italia aveva recepito le diverse direttive comunitarie, sia la definizione di miglioramento. Mantenendo questo principio, per miglioramento all’interno del D.lgs.81/08, dobbiamo intendere l’adeguamento della mia Azienda anche ai requisiti che tale decreto aggiunge rispetto a quello abrogato (D.lgs. 626/94).
Effettivamente questa definizione potrebbe convincere e trovare anche una spiegazione logica se non fosse che, sempre all’interno della nostra ricerca ipertestuale, iniziamo a trovare una definizione che rende dinamico il termine miglioramento. Più precisamente dove si forniscono i requisiti per la valutazione dei rischi: “valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza”. Questo significa che non è una condizione sufficiente quella di rispettare tutti i requisiti prima del D.lgs. 626/94 e poi del D.lgs.81/08, ma dobbiamo comunque tendere a migliorare continuamente nel tempo rispetto alla condizione esistente di conformità.
In relazione alla definizione di miglioramento che ci siamo dati, viene da chiedersi in cosa e come dobbiamo migliorare rispetto alla situazione di conformità esistente.
In prima analisi viene da pensare a dei parametri misurabili, quali ad esempio il numero di infortuni, il numero di giorni di astensione dal lavoro causati da infortuni, ma cosa altro?
Inoltre, come possiamo ridurre il numero di infortuni e il conseguente numero di giorni di astensione dal lavoro quindi migliorarmi se sono già conforme a tutti i requisiti di legge?
In effetti se in Azienda non ho adottato un sistema di gestione per la salute e sicurezza, come “fortemente” suggerito dall’articolo 30 del D.lgs. 81/08, non ho molti dati che sono tenuto a registrare fatto salvo gli infortuni.
In effetti l’avere un sistema di gestione è di fatto uno strumento che tra le altre cose, ci permette di ottenere un numero importante di dati utili; li definiamo utili perché sono effettivamente l’input del nostro miglioramento e non servono solo per dimostrare che i processi sono monitorati.
Ma di quali dati parliamo?
Nei sistemi di gestione come minimo i dati che si registrano sono:
- Non conformità riscontate durante le attività di audit;
- Incidenti (con o senza infortuni);
- Verifiche di conformità legislativa;
- Segnalazione da parte dei Lavoratori di situazioni di potenziale pericolo;
- Registrazioni prove di emergenza;
- Verifica carico di incendio;
- Registrazioni medicazioni;
- Etc.
Serve quindi una analisi dei dati del sistema che sia in grado di fornirci informazioni utili al miglioramento continuo nel tempo. Nella nostra esperienza sui sistemi di gestione abbiamo approcciato l’analisi dei dati in maniera diversificata in relazione ai dati che andiamo ad analizzare; per esempio, l’analisi di un incidente viene condotta in maniera diversa dall’analisi dei risultati di un audit interno o esterno, lo stesso per gli altri dati.
Mantenendo sempre come esempi l’analisi dei dati degli audit e degli incidenti, vediamo la diversa trattazione.
Analisi dei dati risultanti dagli audit
Questo tipo di attività si effettua andando a registrare una serie di non conformità rispetto a un elenco di controlli ben precisi e codificati relativi al controllo operativo e gestione delle emergenze, quali ad esempio: accessibilità dei presidi antincendio, presenza dei presidi antincendio etc.
Registrando questo tipo di dati andiamo a fare una analisi almeno trimestrale, considerando di effettuare un audit di controllo operativo almeno settimanale.
Ne risultano dei dati in % che sono relativi al rispetto del requisito su base trimestrale come di seguito rappresentato. A questo punto abbiamo fatto una buona raccolta dati, ma non una analisi degli stessi.
Per effettuare l’analisi abbiamo bisogno di creare un criterio di selezione, ovvero una discriminate che ci faccia per esempio analizzare solo i risultati inferiori al 80% della conformità. Nell’analisi ci si deve domandare il perché questo requisito non sia completamente rispettato dai Lavoratori, ipotizzando diversi scenari da verificare con gli stessi: il requisito è difficilmente comprensibile? È tecnicamente difficile da rispettare? Esiste una procedura in azienda che dice l’opposto del requisito? Etc..
Questo ci serve al fine di individuare l’azione correttiva che deve a questo punto essere posta come misura di miglioramento.
Analisi degli incidenti
Per questo tipo di dato invece la trattazione deve essere diversa, sia che l’ incidente sia origine di un infortunio oppure no. La prima cosa da fare anche in questo caso è quella di effettuare una raccolta dati che sia di fatto un racconto oggettivo dell’accaduto; dopodiché è necessario analizzare l’accaduto con una metodologia come per esempio l’albero delle cause al fine di ottenere la causa dell’incidente e le azioni correttive. Anche queste andranno a far parte delle misure di miglioramento.
Come detto in precedenza questi sono dati utili e ricavabili dal funzionamento di un sistema di gestione per la salute e sicurezza.
E se non ho un sistema di gestione?
Semplice dire che senza un sistema di gestione il miglioramento appare più difficile, ma anche non avendo adottato un sistema di gestione si possono andare a individuare una serie di indicatori sui quali lavorare o più semplicemente si possono comunque fare una serie di registrazioni che ci diano la possibilità di avere dati utili finalizzati al miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori.
In conclusione, con una efficace raccolta e analisi dei dati l’Azienda è in grado di ottenere un miglioramento continuo nel tempo finalizzato alla riduzione degli infortuni e malattie professionali.
Rossano Rossetti e Mauro Ginesi
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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