“Condannata” la mancanza di prevenzione
Due distinti infortuni sul lavoro sono giunti alla fase del giudizio e per entrambi è stata emessa una condanna ai responsabili aziendali per non aver messo in atto i necessari accorgimenti di sicurezza.
Il primo episodio è accaduto nel 2001 ed è stato riportato dalla edizione del 22 giugno 2006 de “La Tribuna di Treviso”.
Undici mesi di reclusione per i responsabili dei lavori, considerati responsabili di omicidio colposo per la morte di un operaio. L’infortunio sul lavoro avvenne cinque anni fa e costò la vita ad un operaio di Tortolì (Nuoro) lungo la linea ferroviaria del Brennero alle porte di Bolzano.
Il giudice ha condannato per omicidio colposo i due responsabili dell’impresa di Milano che aveva in appalto i lavori lungo la massicciata ferroviaria. Si tratta del direttore tecnico della azienda e del capocantiere.
Il giudice li ha ritenuti responsabili per non aver messo in atto tutti i necessari accorgimenti di sicurezza che avrebbero potuto evitare l’incidente mortale: l’inchiesta ha infatti accertato che gli operai impegnati nei lavori del cantiere lungo la linea ferrata, pur indossando degli indumenti ad alta visibilità e pur avendo segnalato i lavori con dei cartelli di pericolo prima e dopo il cantiere non erano però nelle condizioni di accorgersi di un eventuale treno in arrivo a causa del rumore di altri treni in transito: cosa che si è appunto verificata all’operaio deceduto, che lavorando vicino ai binari non si è accorto dell’arrivo del treno.
Il macchinista del treno regionale partito poco prima dalla stazione di Bolzano si accorse che l’operaio era troppo vicino al binario ma non poté fare nulla per evitare l’impatto.
Il secondo episodio si riferisce ad un infortunio accaduto ad un operaio che scivolò a causa di un pavimento ingombro di trucioli che lo avevano reso sdrucciolevole.
Il responsabile della sicurezza della sede di Brendola (VI) di una azienda costruttrice di Elettropompe, è stato condannato al pagamento di una multa per non aver vigilato sul pavimento, diventato a causa degli scarti di lavorazione non più sicuro.
L’operaio infatti, recandosi a timbrare il cartellino era scivolato in quanto il pavimento era ricoperto di trucioli ed era caduto a terra sbattendo la schiena.
La notizia è stata pubblicata nell’edizione del 22 giugno 2006 da “Il Giornale di Vicenza”.
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