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Viaggi in auto ancora insicuri per i piccoli passeggeri
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La violazione delle disposizioni sul trasporto dei bambini in auto costa al conducente una sanzione di 68 euro e la detrazione di 5 punti. Al bambino trasportato potrebbe costare molto di più…anche la vita. Nel 2003 sulle strade italiane hanno perso la vita 63 bambini e 8385 sono rimasti feriti, anche in modo grave.
Il dato è contenuto in un’inchiesta che sarà pubblicata nel mese di luglio in una rivista dell’Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale).
I dati relativi ai piccoli passeggeri, rilevati dall’Istat, affermano che nel 2003 sono deceduti 24 bimbi di età compresa tra gli 0 ed i 5 anni, mentre 2.586 sono stati ricoverati in ospedale. 15 sono invece le vittime tra i 6 ed i 9 anni, fascia d'età che è dovuta ricorrere in 2.237 casi alle cure del pronto soccorso. Fra i ragazzi di età compresa tra i 10 ed i 14 anni, si sono contate 23 vittime e 3.562 feriti. Un totale di 62 vittime (35 maschi e 27 femmine) e 8.385 feriti.
A questi dati si devono poi aggiungere quelli riferiti ai piccoli pedoni che nelle stesse fasce d'età hanno fatto contare 45 decessi e 1.844 feriti.
L’inchiesta ha preso in esame anche i risultati di una ricerca elvetica UPI/TCS, secondo la quale un bambino non assicurato correttamente al dispositivo di ritenuta, il rischio di lesione mortale è 7 volte più elevato rispetto ad un passeggero adulto.
“Un bambino - afferma l’Asaps - si trova infatti ad essere catapultato via dal sedile, urtando con maggiore peso contro i sedili anteriori, contro la leva del cambio, il cruscotto o il parabrezza, che ovviamente si infrange con l'eiezione del corpo in esterno.
A questo si aggiunga che[...] le conseguenze di un incidente, anche se originato da altra causa, aumentano con la velocità percorsa.”
Secondo gli esperimenti condotti in Svizzera il luogo più sicuro in auto ove trasportare un bambino fino a 12 anni o sotto il metro e 50 di altezza, ovviamente debitamente assicurato ad un dispositivo idoneo, resta il sedile posteriore.
Entro i primi 18 mesi di vita, invece, i bambini (comunque entro i 13 kg di peso) andrebbero trasportati sempre su un seggiolino contromarcia, perché nel caso che un'eventuale collisione fosse di tipo frontale – e si tratta delle tipologie di impatto tra le più comuni – le vertebre cervicali e la schiena risulterebbero maggiormente protette.
Per i seggiolini in grado di “crescere” con il bambino l’Asaps raccomanda a chi ne fa uso la massima attenzione alle modalità di ancoraggio, visto che sono necessari cinture e sostegni supplementari. “È bene verificare, inoltre, - raccomanda l’Asaps - che il dispositivo airbag sia disattivato, per evitare che entrando in azione non colpisca in maniera letale il sedile facendolo saltare dai sostegni o colpendo direttamente il passeggero.
La disattivazione manuale, è da considerare sicura, ma non sono purtroppo mancati incidenti dovuti al dispiegamento del cuscino pneumatico.”
La violazione delle disposizioni sul trasporto dei bambini in auto costa al conducente una sanzione di 68 euro e la detrazione di 5 punti. Al bambino trasportato potrebbe costare molto di più…anche la vita. Nel 2003 sulle strade italiane hanno perso la vita 63 bambini e 8385 sono rimasti feriti, anche in modo grave.
Il dato è contenuto in un’inchiesta che sarà pubblicata nel mese di luglio in una rivista dell’Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale).
I dati relativi ai piccoli passeggeri, rilevati dall’Istat, affermano che nel 2003 sono deceduti 24 bimbi di età compresa tra gli 0 ed i 5 anni, mentre 2.586 sono stati ricoverati in ospedale. 15 sono invece le vittime tra i 6 ed i 9 anni, fascia d'età che è dovuta ricorrere in 2.237 casi alle cure del pronto soccorso. Fra i ragazzi di età compresa tra i 10 ed i 14 anni, si sono contate 23 vittime e 3.562 feriti. Un totale di 62 vittime (35 maschi e 27 femmine) e 8.385 feriti.
A questi dati si devono poi aggiungere quelli riferiti ai piccoli pedoni che nelle stesse fasce d'età hanno fatto contare 45 decessi e 1.844 feriti.
L’inchiesta ha preso in esame anche i risultati di una ricerca elvetica UPI/TCS, secondo la quale un bambino non assicurato correttamente al dispositivo di ritenuta, il rischio di lesione mortale è 7 volte più elevato rispetto ad un passeggero adulto.
“Un bambino - afferma l’Asaps - si trova infatti ad essere catapultato via dal sedile, urtando con maggiore peso contro i sedili anteriori, contro la leva del cambio, il cruscotto o il parabrezza, che ovviamente si infrange con l'eiezione del corpo in esterno.
A questo si aggiunga che[...] le conseguenze di un incidente, anche se originato da altra causa, aumentano con la velocità percorsa.”
Secondo gli esperimenti condotti in Svizzera il luogo più sicuro in auto ove trasportare un bambino fino a 12 anni o sotto il metro e 50 di altezza, ovviamente debitamente assicurato ad un dispositivo idoneo, resta il sedile posteriore.
Entro i primi 18 mesi di vita, invece, i bambini (comunque entro i 13 kg di peso) andrebbero trasportati sempre su un seggiolino contromarcia, perché nel caso che un'eventuale collisione fosse di tipo frontale – e si tratta delle tipologie di impatto tra le più comuni – le vertebre cervicali e la schiena risulterebbero maggiormente protette.
Per i seggiolini in grado di “crescere” con il bambino l’Asaps raccomanda a chi ne fa uso la massima attenzione alle modalità di ancoraggio, visto che sono necessari cinture e sostegni supplementari. “È bene verificare, inoltre, - raccomanda l’Asaps - che il dispositivo airbag sia disattivato, per evitare che entrando in azione non colpisca in maniera letale il sedile facendolo saltare dai sostegni o colpendo direttamente il passeggero.
La disattivazione manuale, è da considerare sicura, ma non sono purtroppo mancati incidenti dovuti al dispiegamento del cuscino pneumatico.”
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