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Smog e rischi per la salute

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

11/12/2002

Se ne e' parlato al convegno ''Mezzo secolo di smog, ma cosa e' cambiato per i nostri polmoni?''.

La parola smog, contrazione di smoke (fumo) e fog (nebbia), compie 50 anni.
Il termine fu infatti coniato nel 1952, quando tra il 4 e il 9 dicembre a Londra si formò una nebbia fitta, mista a fumo, che costrinse i cittadini inglesi a barricarsi in casa.
La miscela di fumo e nebbia entrava nei polmoni e irritava le mucose; 4.000 persone morirono e 20.000 furono ricoverate per gravi conseguenze alle vie respiratorie.

A mezzo secolo di distanza da questa tragedia, l'emergenza smog nelle citta' europee è sempre in agguato.

100.000 persone muoiono in Europa ogni anno (il 5% dei decessi totali) a causa di patologie che potrebbero essere correlate all'esposizione nel lungo termine al particolato (PM10) prodotto dal traffico.

Lo riferiscono recenti studi, illustrati da Legambiente nel corso del convegno ''Mezzo secolo di smog, ma cosa è cambiato per i nostri polmoni?'' che ha voluto fare il punto sull'emergenza smog, con particolare riferimento alla situazione europea.

Lo smog continua a mietere vittime anche se la sua composizione nel corso degli anni è cambiata, in quanto sono cambiate le produzioni industriali (per quantità di emissioni prodotte e 'qualità' degli inquinanti) e la tipologia dei gas di scarico delle automobili.
Proprio il traffico è ritenuto da Legambiente uno dei maggiori responsabili dello smog nelle città europee.
E' stato stimato infatti, che nella maggior parte degli Stati membri dell'UE, il settore dei trasporti è all'origine della più alta percentuale delle emissioni di monossido di carbonio (74%), di ossidi di azoto (55%), di idrocarburi volatili (47%) e di ossidi di zolfo (9%).

Una situazione destinata a peggiorare nelle aree urbane, poiché si prevede un'ulteriore considerevole espansione dei trasporti con il conseguente aumento delle emissioni da essi derivanti.
A livello mondiale tra le città più inquinate spiccano Bangkok, Bombay e Budapest per emissioni di piombo 30 volte superiori ai limiti Oms, sempre per il piombo seguono New Delhi, Jakarta e Karachi.
Allo smog da traffico si aggiungono le emissioni delle industrie: a Cracovia, è stato stimato che, a causa delle emissioni dell'acciaieria 'Nowa-Huta' (produttrice di benzopirene), l'inquinamento dell'aria è tale che per ogni cittadino respirare equivale a fumare due pacchetti di sigarette al giorno.
A Città del Messico, la città più inquinata del mondo per antonomasia, sostanze come il biossido di zolfo (So2), il monossido di carbonio (CO) e l'ozono (O3) vengono emesse in quantità due volte superiori ai limiti individuati dall'Oms.
Forte inquinamento per il Biossido di Zolfo è stato riscontrato a Pechino, Seul e Shangai
Risultano particolarmente inquinate anche le città di Il Cairo, Manila e Los Angeles.

L'EEA (Agenzia Europea per l'Ambiente), calcola che in 115 grandi città europee, almeno 25 milioni di persone sono esposte nel periodo invernale a condizioni di smog nettamente superiori alle linee guida individuate dall'Oms per i particolati e per le sostanze di SO2. In estate si raggiungono i 37 milioni di persone e quasi 40 milioni di persone sono esposte almeno una volta l'anno a valori da emergenza.

Quali sono le conseguenze dell'inquinamento atmosferico sulla salute della popolazione?
Oltre alla già citata stima di 10000 morti per patologie che potrebbero essere connesse allo smog, nel 1995 si è calcolato che circa 700 ricoveri ospedalieri all'interno dell'UE nel periodo marzo-ottobre (75% dei quali in Francia, Italia e Germania) sono stati imputati a concentrazioni di ozono superiori ai valori soglia fissati per la protezione della salute.

Sarebbero circa 330 milioni nell'UE le persone che ogni anno rischiano di essere esposte almeno una volta a una concentrazione di ozono superiore al valore soglia.
L'Oms dichiara che in Francia, Svizzera e Austria si hanno 40.000 morti all'anno per inquinamento atmosferico, di questi 21.000 sono solo per il temutissimo Pm10.

Il particolato è costituito in massima parte da polveri di diametro inferiore a 2.5 micron, che possono penetrare in profondità attraverso le vie aeree. Aumenti della concentrazione media giornaliera di particolato sono correlati ad un aumento di rischio di diversi effetti sulla salute, quali sintomi respiratori, alterazioni della funzionalità polmonare…



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