Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Serbatoi di benzina a rischio per le temperature elevate
Il gran caldo di questi giorni crea problemi anche ai grandi serbatoi di deposito della benzina raffinata.
A Priolo, in Sicilia, nell'impianto petrolifero di «Erg Med», società che ha rilevato gli impianti da «Agip Petroli», in uno dei 227 fatiscenti serbatoi, il caldo ha causato la fuoriuscita di un ingente quantitativo di benzina che si è riversata sul terreno.
Secondo la cronaca riportata dal quotidiano La Sicilia, quasi tutta la benzina contenuta nel serbatoio è uscita in pochi minuti riversandosi nel terreno, anche in profondità, fermandosi a “meno” di cento metri dal mare.
Questa perdita si unisce alle altre dei mesi scorsi che avevano fatto scattare lo stato di allerta e l'inchiesta dell'autorità giudiziaria, con il sequestro giudiziario dell’impianto e l'iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari dell'ex «Agip Petroli» per inquinamento delle falde acquifere, comprese quelle che arrivano nei pozzi utilizzati dalla civica amministrazione di Priolo per rifornire di acqua potabile gli abitanti.
L'impianto ex Agip è anche nel mirino della magistratura per un'altra vicenda relativa ad un probabile non corretto smaltimento di rifiuti pericolosi (vedi Punto Sicuro n° 699 del 17 gennaio 2003).
A Priolo, in Sicilia, nell'impianto petrolifero di «Erg Med», società che ha rilevato gli impianti da «Agip Petroli», in uno dei 227 fatiscenti serbatoi, il caldo ha causato la fuoriuscita di un ingente quantitativo di benzina che si è riversata sul terreno.
Secondo la cronaca riportata dal quotidiano La Sicilia, quasi tutta la benzina contenuta nel serbatoio è uscita in pochi minuti riversandosi nel terreno, anche in profondità, fermandosi a “meno” di cento metri dal mare.
Questa perdita si unisce alle altre dei mesi scorsi che avevano fatto scattare lo stato di allerta e l'inchiesta dell'autorità giudiziaria, con il sequestro giudiziario dell’impianto e l'iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari dell'ex «Agip Petroli» per inquinamento delle falde acquifere, comprese quelle che arrivano nei pozzi utilizzati dalla civica amministrazione di Priolo per rifornire di acqua potabile gli abitanti.
L'impianto ex Agip è anche nel mirino della magistratura per un'altra vicenda relativa ad un probabile non corretto smaltimento di rifiuti pericolosi (vedi Punto Sicuro n° 699 del 17 gennaio 2003).
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.