Scenari di intervento per un sistema energetico alternativo
Il rapporto presentato le scorse settimane dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) sulla produzione di emissioni a effetto serra dell’UE ha evidenziato un aumento di Co2 negli ultimi 4 anni nei Paesi dell’Europa pre-allargamento.
Con una nuova relazione, l’Agenzia ha tracciato scenari di intervento per valutare i cambiamenti necessari per garantire un futuro a basse emissioni; in particolare l’attenzione è stata rivolta al settore energetico, attualmente responsabile dell’80% di tutte le emissioni di gas a effetto serra dell’UE.
Secondo l’AEA, un sistema energetico alternativo che, nel 2030 permetta di ottenere in Europa emissioni di CO2 legate all'energia inferiori dell'11% ai livelli del 1990, è a portata di mano, ma richiede che l'Unione europea si impegni a realizzare una più efficiente produzione di elettricità e calore, un utilizzo più oculato dell'energia a livello domestico, in campo industriale, per i servizi, nell'agricoltura e nei trasporti, oltre a promuovere un passaggio a combustibili a basso contenuto di carbonio e all'aumento dell'utilizzo di energie rinnovabili ottenute principalmente da vento e biomassa.
Il nuovo scenario richiede che l’Europa migliori l'efficienza energetica, in particolare a livello domestico e nel campo dei servizi e nell'industria. Tali interventi consentirebbero di ottenere, secondo le stime, circa metà delle riduzioni delle emissioni per il 2010. Successivamente e verso il 2030, il loro contributo scenderebbe a circa un terzo.
L’UE dovrebbe inoltre cambiare il modo in cui genera energia. Da oggi al 2030, oltre il 70% delle riduzioni delle emissioni di CO2 dovrebbe essere conseguito nel settore della produzione di energia tramite il passaggio a combustibili a basso o nullo contenuto di carbonio. L'utilizzo di combustibili solidi dovrebbe ridursi notevolmente, mentre quello del gas naturale dovrebbe aumentare rapidamente.
Un cambiamento dovrebbe essere attuato anche mediante l’abolizione delle sovvenzioni con effetti negativi sull'ambiente concesse ai combustibili fossili. Nel 2001, le sovvenzioni all'energia nell'UE-15 sono state pari a 29 miliardi di euro, di cui il 73% volto a sostenere i combustibili fossili.
L’Europa dovrebbe inoltre puntare sulla ricerca per la messa a punto di nuove tecnologie pulite, investire in fonti di energia rinnovabile.
Uno scenario caratterizzato da maggiori aumenti nell'uso di energia rinnovabile (quasi il 40% della generazione di elettricità) consentirebbe in Europa, per il 2030, una riduzione maggiore delle emissioni di CO2 legate all'energia, pari circa al 21% rispetto ai livelli del 1990.
In tutti gli scenari esplorati dall'Agenzia europea dell'ambiente, il settore dei trasporti resta sempre un campo difficile nel quale ridurre le emissioni. Secondo le proiezioni, le emissioni di CO2 da parte del settore dovrebbero continuare ad aumentare in tutti gli scenari (del 25-28% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030) in ragione del costante aumento della domanda di trasporto di passeggeri e merci.
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