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Rumore e salute
Nel mese di ottobre del 1998 è stato inaugurato l’aeroporto intercontinentale Malpensa 2000 e nella popolazione dei Comuni vicini sono nate preoccupazioni per i possibili danni per la salute derivanti dal rumore provocato dall'attività dell'aeroporto.
Il rumore può avere effetti nocivi sulla salute umana. Per valutare lo stato di salute di questa popolazione, la ASL di Varese ha condotto a fine 2000 un’indagine epidemiologica, denominata Salus Domestica, in collaborazione con l’Università di Milano e con i Medici di Medicina Generale (MMG).
Campione della ricerca sono state quasi 1000 donne tra 18 e 64 anni che trascorrono in casa non meno di 16 ore al giorno; le donne erano residenti in tre distinte aree: area A, particolarmente esposta ai rumori aerei; area B, meno esposta ai rumori aerei; area C, lontana dall’aeroporto.
I risultati dello studio sono stati pubblicati nell’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità.
L’indagine è consistita nella rilevazione di informazioni sullo stato di salute delle donne effettuata dai MMG.
I dati sulle patologie osservate negli ultimi due anni derivano dagli archivi dei MMG, mentre i dati sui disturbi percepiti dalle donne nell’ultimo anno derivano dal questionario.
Lo studio ha dato in sintesi i seguenti risultati.
Il rumore è causa di fastidio continuo e disturba anche di notte; nel 98% delle donne residenti nell’area A contro il 73% delle residenti nell’area intermedia e il 38% delle residenti nell’area C.
I MMG hanno rilevato nel biennio 1998-2000 nelle casalinghe dell’area A una maggiore presenza di cefalea rispetto all’area C e una maggiore presenza di allergie e nevrosi ansiosa rispetto alle aree B e C.
Nell’ultimo anno, il numero di donne che ha richiesto una visita al proprio MMG o da uno specialista è stato significativamente maggiore nell’area A, rispetto alle altre aree, così come è stata maggiore la prescrizione di farmaci ansiolitici (24%)e ipnotici (14%).
I MMG indicano una maggior presenza di cefalea,di allergie e di nevrosi ansiosa nell’area A, ma non un eccesso di malattie respiratorie né di ipoacusia, in contrasto con le maggiori frequenze di disturbi delle vie respiratorie e di “parole mal percepite ” riferiti dalle donne dell’area A.
Nel commento ai dati della ricerca, la dott.ssa Lagorio del Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’ISS, mette in luce che “gli effetti del rumore sulla qualità del sonno sembrano soprattutto in funzione del rumore notturno, in particolare del numero, dell’intensità e delle caratteristiche temporali degli episodi “rumorosi ” notturni. Si stima che l’80-90% dei casi di disturbi del sonno segnalati in ambienti rumorosi sarebbero in realtà ascrivibili a cause diverse dal rumore esterno (ad esempio, bisogni sanitari, rumori dovuti ai conviventi, preoccupazioni, malattie e clima).
Secondo la dott.ssa Lagorio non vi sono per ora danni visibili alla salute dei residenti nella zona aeroportuale, “gli abitanti dei Comuni situati in prossimità di Malpensa 2000 - conclude - si sentono tanto meno bene quanto più vicino abitano all’aeroporto; questo malessere non si traduce per il momento in danni obiettivi alla salute riconducibili a un effetto dell’esposizione al rumore da traffico aereo, ma ha già comportato un aumento delle richiesta di assistenza ai medici di base i quali, a loro volta, hanno risposto con un’aumentata prescrizione di ansiolitici.”
La ricerca è consultabile qui.
Il rumore può avere effetti nocivi sulla salute umana. Per valutare lo stato di salute di questa popolazione, la ASL di Varese ha condotto a fine 2000 un’indagine epidemiologica, denominata Salus Domestica, in collaborazione con l’Università di Milano e con i Medici di Medicina Generale (MMG).
Campione della ricerca sono state quasi 1000 donne tra 18 e 64 anni che trascorrono in casa non meno di 16 ore al giorno; le donne erano residenti in tre distinte aree: area A, particolarmente esposta ai rumori aerei; area B, meno esposta ai rumori aerei; area C, lontana dall’aeroporto.
I risultati dello studio sono stati pubblicati nell’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità.
L’indagine è consistita nella rilevazione di informazioni sullo stato di salute delle donne effettuata dai MMG.
I dati sulle patologie osservate negli ultimi due anni derivano dagli archivi dei MMG, mentre i dati sui disturbi percepiti dalle donne nell’ultimo anno derivano dal questionario.
Lo studio ha dato in sintesi i seguenti risultati.
Il rumore è causa di fastidio continuo e disturba anche di notte; nel 98% delle donne residenti nell’area A contro il 73% delle residenti nell’area intermedia e il 38% delle residenti nell’area C.
I MMG hanno rilevato nel biennio 1998-2000 nelle casalinghe dell’area A una maggiore presenza di cefalea rispetto all’area C e una maggiore presenza di allergie e nevrosi ansiosa rispetto alle aree B e C.
Nell’ultimo anno, il numero di donne che ha richiesto una visita al proprio MMG o da uno specialista è stato significativamente maggiore nell’area A, rispetto alle altre aree, così come è stata maggiore la prescrizione di farmaci ansiolitici (24%)e ipnotici (14%).
I MMG indicano una maggior presenza di cefalea,di allergie e di nevrosi ansiosa nell’area A, ma non un eccesso di malattie respiratorie né di ipoacusia, in contrasto con le maggiori frequenze di disturbi delle vie respiratorie e di “parole mal percepite ” riferiti dalle donne dell’area A.
Nel commento ai dati della ricerca, la dott.ssa Lagorio del Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’ISS, mette in luce che “gli effetti del rumore sulla qualità del sonno sembrano soprattutto in funzione del rumore notturno, in particolare del numero, dell’intensità e delle caratteristiche temporali degli episodi “rumorosi ” notturni. Si stima che l’80-90% dei casi di disturbi del sonno segnalati in ambienti rumorosi sarebbero in realtà ascrivibili a cause diverse dal rumore esterno (ad esempio, bisogni sanitari, rumori dovuti ai conviventi, preoccupazioni, malattie e clima).
Secondo la dott.ssa Lagorio non vi sono per ora danni visibili alla salute dei residenti nella zona aeroportuale, “gli abitanti dei Comuni situati in prossimità di Malpensa 2000 - conclude - si sentono tanto meno bene quanto più vicino abitano all’aeroporto; questo malessere non si traduce per il momento in danni obiettivi alla salute riconducibili a un effetto dell’esposizione al rumore da traffico aereo, ma ha già comportato un aumento delle richiesta di assistenza ai medici di base i quali, a loro volta, hanno risposto con un’aumentata prescrizione di ansiolitici.”
La ricerca è consultabile qui.
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