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Rischio radon: come proteggersi?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

05/11/2003

Disponibili on line una guida pratica per i cittadini ed un manuale dedicato ai professionisti.

Alla prevenzione del rischio radon sono dedicate due pubblicazioni: una guida pratica destinata ai cittadini ed un manuale, destinato alle Pubbliche amministrazioni ed ai professionisti, su indicazioni e proposte per la protezione degli edifici dal radon.

Le pubblicazioni sono state realizzate rispettivamente dalla ARPA Veneto e dalla ARPA Friuli Venezia Giulia. Queste regioni si sono dimostrate particolarmente sensibili verso il problema radon ed hanno attuato indagini sul territorio, per individuare le aree a rischio.

In ambienti aperti la concentrazione del radon non raggiunge quasi mai livelli elevati, mentre nei luoghi chiusi (abitazioni, scuole, ambienti di lavoro, ecc.) può raggiungere concentrazioni elevate potenzialmente dannose per la salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha stimato che, dopo il fumo, il radon è la causa principale del tumore polmonare.

La normativa italiana (Decreto Legislativo del 26/05/00, n.241) ha stabilito un livello di riferimento per l’esposizione al radon negli ambienti di lavoro di 500 Becquerel /m cubo . Per quanto riguarda le abitazioni, non esiste in Italia una normativa specifica. Una raccomandazione della comunità Europea indica i valori (200 Bq/m cubo per le nuove abitazioni e 400 Bq/m cubo per quelle esistenti) oltre i quali è opportuno intraprendere azioni di rimedio.
Una Delibera della Regione Veneto del 18.01.2002, prima in Italia, indica il valore di 200 Bq per metro cubo come livello oltre il quale si raccomanda di intraprendere azioni di rimedio.

La guida predisposta dalla ARPA Veneto vuole portare a conoscenza di tutti i cittadini i rischi del radon, come rilevarne la presenza, le possibili contromisure da mettere in pratica ed i comportamenti più opportuni da adottare per proteggersi dal radon.

Primo passo è stabilire se ed in quale quantità il radon sia presente nella propria abitazione. L’unico metodo sicuro per accertarne la presenza e la quantità è effettuare la misura, tramite appositi rivelatori.
Nel caso il valore sia superiore a 200 Bequerel per metro cubo si può considerare di realizzare azioni di rimedio.
Arieggiare spesso i locali , in modo corretto, può essere utile per fare uscire il radon dall’abitazione, in attesa di rimedi definitivi.
Nei casi in cui il radon provenga dal sottosuolo, “i principali sistemi di riduzione devono tendere a limitare o a impedire l’ingresso del gas, ad esempio ventilando i vespai, costruendo i pozzetti di intercettazione o sigillando accuratamente le vie di ingresso.”

Indicazioni e proposte per la protezione degli edifici dal radon sono illustrati nel manuale realizzato dalla ARPA Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università degli Studi di Udine, l’Azienda per i Servizi Sanitari n° 6 “Friuli Occidentale”, gli Ordini Professionali degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geologi e dei Collegi dei Periti e dei Geometri.
Il manuale affronta i temi della prevenzione del rischio radon nei nuovi edifici ed il risanamento di quelli esistenti, illustrando anche alcuni esempio di risanamento effettuati in ambito regionale.

Il radon in Veneto - Ecco come proteggersi (ARPA Veneto).
Indicazioni e proposte per la protezione degli edifici dal radon (ARPA FVG).
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