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Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari: finanziamenti in Emilia Romagna

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

13/03/2003

La Regione intende sostenere l'adozione di sistemi di rintracciabilità volontari dei prodotti agricoli ed alimentari.

E’ prevista per il mese di aprile la pubblicazione del bando per concorrere ai finanziamenti stanziati dalla Regione Emilia Romagna, con la Legge Regionale 33/2002, destinati a progetti per la rintracciabilità dei prodotti agroalimentari. I fondi messi a disposizione ammontano a 15 milioni di euro.

Con questo provvedimento la regione intende sostenere l'adozione di sistemi di rintracciabilità volontari dei prodotti agricoli ed alimentari “al fine di garantire la sicurezza degli alimenti, assicurare il diritto all'informazione dei consumatori, mettere in rilievo l'origine e le qualità delle produzioni, perfezionare l'organizzazione dei cicli di prodotto attraverso la valorizzazione del lavoro e l'innovazione tecnologica.”

La legge riguarda direttamente una pluralità di soggetti, tra cui aziende agricole singole o associate, imprese alimentari, organizzazioni dei produttori o interprofessionali, società di servizi specificamente qualificate, associazioni degli operatori biologici.

I progetti ammessi al bando devono essere conformi alla norma UNI 10939, una norma quadro che definisce i principi generali per la progettazione e l'attuazione di un sistema di rintracciabilità di filiera. Tale conformità - come recita l'articolo 3 della legge regionale - "dovrà essere attestata da parte di organismi accreditati dal Sistema nazionale per l'accreditamento degli organismi di certificazione (SINCERT) o in corso di accreditamento sulla norma UNI 10939, entro due anni dalla data di concessione, pena la revoca del contributo".

L’articolo 8 della Legge regionale 33/2002 indica le spese ammesse ai contributi:

a) consulenze esterne;

b) apporto professionale specialistico del personale dipendente;

c) acquisto di software finalizzato al sistema di rintracciabilita';

d)acquisto di beni strumentali finalizzati a prove e controlli su prodotto o processo ed utilizzati per rilevazioni di grandezze chimiche, fisiche, meccaniche o microbiologiche;

e)formazione del personale dipendente a tempo indeterminato e determinato o socio di cooperative, fino ad un massimo del 15 per cento della spesa complessiva ammissibile;

f)personale destinato all'inserimento dei dati riguardanti il sistema di rintracciabilita';

g)attività mirata ad introdurre elementi di innovazione nelle metodologie, nelle tecnologie e per la valorizzazione delle risorse umane e innovazione organizzativa;

h)tarature di strumenti per rilevazioni di grandezze chimiche, fisiche, meccaniche o microbiologiche, effettuate da laboratori o centri accreditati dal Servizio italiano di taratura (SIT);

i)tariffa richiesta dall'organismo di certificazione per la concessione del primo certificato di conformità.

Le spese indicate nelle lettere a) e b), non possono complessivamente superare il 30 per cento del totale della spesa ammissibile.

Non sono, comunque, ammissibili le spese qualora effettuate per l'applicazione di norme prescrittive comunitarie, nazionali e regionali.
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