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Radon: conoscere e prevenire
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I rischi connessi al radon - che è la più importante fra le sostanze radioattive di origine naturale - e le misure per ridurne la presenza negli ambienti in cui viviamo sono affrontati in una scheda informativa realizzata dall’Arpat Toscana.
La pubblicazione tratta sinteticamente il tema dell’inquinamento da radon, gas radioattivo di origine naturale che contribuisce in media, a livello mondiale, per il 50% alla dose di radiazioni naturali.
L’esposizione a questo tipo di radiazione è poco nota ma molto importante, perché le sostanze radioattive possono indurre la formazione di tumori.
I rischi connessi con l’esposizione al radon sono da collegarsi prevalentemente all’esposizione ai prodotti di decadimento del radon: essi rappresentano la seconda causa di tumore polmonare, dopo il fumo di sigaretta.
Il radon, quando fuoriesce dal terreno, dai materiali da costruzione e in qual che caso anche dall’acqua, nell’atmosfera si disperde rapidamente, mentre tende ad accumularsi ne gli ambienti chiusi, raggiungendo concentrazioni pericolose per la salute, se i ricambi di aria non sono adeguati.
Il radon si diffonde all’interno de gli ambienti chiusi a causa della differenza di pressione fra gli edifici e il suolo: l’aria calda che sale nella casa provoca negli scantinati e nei piani inferiori una lieve depressione dando luogo così a un’aspirazione dal suolo, cioè il cosiddetto “effetto camino”.
Il radon può penetrare nelle abitazioni anche attraverso fessure e giunti di muri e di pavimenti, canalizzazione degli impianti idraulici, elettrici e di scarico.
La scheda presenta le principali sorgenti del radon, come si misura la sua concentrazione, alcuni riferimenti alla normativa sulla protezione dal radon, la situazione in Italia e alcuni suggerimenti, primo tra tutti quello di aerare gli ambienti.
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Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I rischi connessi al radon - che è la più importante fra le sostanze radioattive di origine naturale - e le misure per ridurne la presenza negli ambienti in cui viviamo sono affrontati in una scheda informativa realizzata dall’Arpat Toscana.
La pubblicazione tratta sinteticamente il tema dell’inquinamento da radon, gas radioattivo di origine naturale che contribuisce in media, a livello mondiale, per il 50% alla dose di radiazioni naturali.
L’esposizione a questo tipo di radiazione è poco nota ma molto importante, perché le sostanze radioattive possono indurre la formazione di tumori.
I rischi connessi con l’esposizione al radon sono da collegarsi prevalentemente all’esposizione ai prodotti di decadimento del radon: essi rappresentano la seconda causa di tumore polmonare, dopo il fumo di sigaretta.
Il radon, quando fuoriesce dal terreno, dai materiali da costruzione e in qual che caso anche dall’acqua, nell’atmosfera si disperde rapidamente, mentre tende ad accumularsi ne gli ambienti chiusi, raggiungendo concentrazioni pericolose per la salute, se i ricambi di aria non sono adeguati.
Il radon si diffonde all’interno de gli ambienti chiusi a causa della differenza di pressione fra gli edifici e il suolo: l’aria calda che sale nella casa provoca negli scantinati e nei piani inferiori una lieve depressione dando luogo così a un’aspirazione dal suolo, cioè il cosiddetto “effetto camino”.
Il radon può penetrare nelle abitazioni anche attraverso fessure e giunti di muri e di pavimenti, canalizzazione degli impianti idraulici, elettrici e di scarico.
La scheda presenta le principali sorgenti del radon, come si misura la sua concentrazione, alcuni riferimenti alla normativa sulla protezione dal radon, la situazione in Italia e alcuni suggerimenti, primo tra tutti quello di aerare gli ambienti.
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