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Progetto pilota per la raccolta dei rifiuti tecnologici

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

09/06/2005

E’ stato realizzato da un consorzio italiano, in vista dell’entrata in vigore delle Direttive europee.

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Entro il 13 agosto 2005 gli Stati dell’Ue dovranno adeguarsi a quanto previsto dalla Direttiva 2002/96/CE sulla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). In Italia il decreto legislativo che recepisce la direttiva, non ha ancora concluso l’iter di approvazione, ma c’è chi si sta già preparando alle nuove disposizioni, organizzando un sistema di raccolta dell’e-waste (spazzatura elettronica).

La direttiva sui rifiuti tecnologici impone a produttori, importatori e assemblatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche di istituire adeguati sistemi di gestione (raccolta, trattamento, smaltimento) dei rifiuti di tali apparecchiature dismesse (i RAEE), con conseguenti oneri economici e vincoli di legge.
Attualmenteogni cittadino dell'Ue produce circa 14 Kg di rifiuti elettronici-elettrici l’anno, di questi rifiuti, purtroppo, oltre il 90% viene incenerito senza separazione dei materiali o collocato in discarica.

Diciassette tra le maggiori aziende di prodotti dell’Information Technology sul mercato italiano, aderenti al Consorzio Ecoqual'It, hanno dato vita a EcoR'it, un progetto Pilota per la realizzazione di un sistema collettivo per la gestione dei rifiuti elettronici provenienti da nuclei domestici e da aziende.

Nel maggio 2005, ecoR’it ha lanciato la prima fase di raccolta di RAEE IT nelle province di Milano, Brescia, Latina e Lecce. In totale, sono risultate interessate 41,05 ton di RAEE IT nuclei domestici e 86,80 ton di RAEE IT utenti professionali, così ripartiti:
•Milano: 3,25 ton di RAEE Domestici; 27,85 ton di RAEE Professionali
•Brescia: 11,30 ton di RAEE Domestici; 5,00 ton di RAEE Professionali
•Latina: 31,95 ton di RAEE Professionali
•Lecce: 26,50 ton di RAEE Domestici; 22,00 ton di RAEE Professionali

L’iniziativa proseguirà nei prossimi 2 mesi, con l’obiettivo di raggiungere 400 ton di RAEE raccolti e trattati, coinvolgendo 10 province nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Puglia per i RAEE nuclei domestici, nonché 11 province nelle regioni Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana per i RAEE di utenti professionali.
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