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Per un’aria piu’ respirabile

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

02/10/2006

Le proposte del Parlamento europeo per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Trasporti e agricoltura tra i principali “colpevoli”. Iniziative anche per le abitazioni.

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Adottando due relazioni d'iniziativa, il Parlamento europeo chiede obiettivi più ambiziosi e la definizione urgente di misure per ridurre l'inquinamento atmosferico. Sollecitando la promozione di trasporti pubblici e mezzi più ecologici, i deputati vedono con favore una tassa sulla congestione del traffico e incentivi alla rottamazione. E' poi chiesto di recuperare i centri storici e di aumentare gli spazi verdi ma anche di subordinare gli aiuti agricoli alla riduzione delle emissioni di ammoniaca.
Il 55% degli ecosistemi europei è infatti danneggiato dall'inquinamento atmosferico. Questa è una delle principali cause di morte e di malattia in Europa, con una riduzione media dell'aspettativa di vita di ciascun individuo pari a oltre otto mesi. I bambini, gli anziani, le persone affette da malattie respiratorie e cardiovascolari e le persone che vivono in regioni ad elevata esposizione, come le aree urbane (città) e nei pressi dei principali assi stradali, sono soggette a particolari rischi sanitari.

Il Parlamento europeo invita la Commissione e gli Stati membri a adottare quanto prima misure volte a ridurre le emissioni nei vari settori che contribuiscono all'inquinamento atmosferico, dando la priorità ai settori non ancora regolamentati e in cui è possibile conseguire ulteriori riduzioni delle emissioni a costi più bassi. L'Esecutivo, inoltre, dovrebbe formulare senza indugio una proposta di revisione della direttiva sui limiti nazionali di emissione. I deputati, al riguardo, sollecitano l'approvazione di misure volte a ridurre le emissioni del settore dei trasporti marittimi oppure quelle provenienti da fonti industriali e domestiche (impianti di riscaldamento). Ma insistono anche sulla necessità di azioni nel campo dell'agricoltura che, a loro parere, rappresenta «una delle principali fonti di inquinamento atmosferico». Le attività agricole, infatti, «contribuiscono notevolmente alle emissioni di ammoniaca» e, notando come il settore sia sottoposto a scarsi obblighi in materia di riduzione delle emissioni, invitano la Commissione a formulare con urgenza delle proposte in questa direzione.
 
Il Parlamento insiste sul fatto che la Commissione - d'intesa con le autorità nazionali - debba incitare tutti gli agglomerati superiori ai 100.000 abitanti, ad elaborare un piano di gestione urbana sostenibile (PGUS) e un piano di trasporti urbani sostenibili (PTUS). Assieme agli orientamenti della Commissione dovrebbero figurare degli indicatori comuni di base in linea con gli obblighi derivanti dall'attuale politica ambientale dell'UE (direttive sull'aria, il rumore, le acque e i rifiuti, politica di efficienza energetica e politica climatica), in modo da rendere possibili raffronti e operazioni di "benchmarking" tra le città europee.
 
Per il Parlamento, occorre poi incentivare l'uso dei trasporti pubblici e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto pubblico. Sottolineando poi che l'inquinamento atmosferico è una delle principali cause dei problemi di salute nell'UE, i deputati ritengono che le autorità nazionali, regionali e locali dovrebbero rivedere i sistemi di trasporto locali e cercare soluzioni innovative per ridurre al minimo l'uso di autovetture nei centri delle città. 
Caldeggiando anche l'utilizzazione di modi di trasporto e di tecnologie ecologici, il Parlamento rileva l'importanza del ricorso ai biocarburanti, alle tecnologie di automobili ibride, alle biciclette, nonché ad autotreni e autobus che soddisfino le norme per autoveicoli più ecologici dell'Unione europea. Il Parlamento rileva poi che le autorità locali possono stimolare notevolmente l'innovazione acquisendo veicoli puliti (EEV, Euro 6 e VI) per il parco mezzi pubblici e semipubblici.

I deputati chiedono poi alla Commissione di proporre un obiettivo relativo alla superficie di spazio verde per abitante per i nuovi agglomerati urbani e, al riguardo, ritengono che tale obiettivo dovrebbe essere inserito nei PGUS «al fine di impedire qualsiasi riduzione dello spazio verde nelle zone urbane che non rispondono a tale criterio».

Come misura cautelare per salvaguardare i centri storici e gli spazi naturali, inoltre, il Parlamento chiede che si creino anelli di protezione a basso indice di edificabilità per evitare le pressioni immobiliari. Sottolinea poi che alcuni centri storici - «pregevoli elementi del nostro patrimonio comune» - sono da anni abbandonati nelle città e, pertanto, raccomanda di disporre, a livello nazionale, regionale o locale, programmi di aiuto per promuovere un adeguato restauro di queste zone.
 
I deputati sollecitano la promozione di progetti cofinanziati dall'UE connessi con lo sviluppo e la modernizzazione di reti di riscaldamento urbano. Sottolineano poi la necessità di sviluppare nuovi metodi di gestione idrica nelle città, al fine di prevenire le improvvise inondazioni o fare fronte ai periodi di siccità. Al riguardo, chiedono la promozione di orientamenti comunitari relativi all'efficienza idrica nei nuovi edifici e alla conservazione dell'acqua nei periodi di, al fine di ridurre le perdite d'acqua e i rischi di inondazione nonché l'impermeabilità del suolo, e accrescere le riserve d'acqua. E' inoltre sottolineata l'importanza di un risanamento delle condutture d'acqua e dei sistemi di canalizzazione antiquati delle città.

Il Parlamento, infine, rileva anche l'importanza di aumentare il rendimento ambientale degli edifici con un design di alloggi efficienti in termini di energia (isolamento, uso di energia rinnovabile, giardini pensili, design solare passivo/attivo, alloggi a basso consumo di energia ecc.). Sostiene inoltre l'uso di fonti di energia rinnovabile ed eventualmente disponibili a livello locale nell'ambiente urbano e una progettazione di case con impianti idrici efficienti (conservazione e reimpiego dell'acqua piovana, sciacquoni razionali, lavatrici e lavastoviglie che facciano un uso efficace dell'acqua).

Fonte: Parlamento europeo

 


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