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Nuove norme contro l'inquinamento luminoso

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

08/11/2006

La regione Emilia Romagna ha approvato nuove norme per limitare le emissioni luminose.

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Quando l'uomo immette luce di notte nell'ambiente esterno, al di fuori degli spazi che è necessario illuminare, e altera così la quantità naturale di luce presente, produce una forma di inquinamento chiamata inquinamento luminoso. Ad esempio, è fonte di inquinamento luminoso la luce che un apparecchio di illuminazione disperde al di fuori della zona che dovrebbe illuminare. Le stesse superfici illuminate producono inquinamento luminoso quando riflettono o diffondono nell'ambiente la luce che giunge loro.
L'inquinamento luminoso non crea disturbo solo agli animali e alle piante ma è un problema anche per l'uomo. Infatti la luce dispersa verso l'alto illumina le particelle in sospensione nell'atmosfera e le stesse molecole che la compongono: si crea così uno sfondo luminoso che nasconde la luce degli astri.

La regione Emilia Romagna, ha approvato la nuova legge sull'inquinamento luminoso: entro 4 mesi dalla pubblicazione saranno approvato le direttive applicative.

Tra gli obiettivi della normativa regionale è stabilito che “province e comuni individuano le sorgenti di inquinamento luminoso e le arre naturali protette; curano la pubblicazione dell'elenco degli osservatori astronomici (la cui attività può essere danneggiata da questa forma di inquinamento).”

Inoltre, “i comuni adeguano i regolamenti edilizi ai requisiti stabiliti dalle nuove norme e ne danno informazione e comunicazione ai cittadini, individuano gli impianti responsabili di abbagliamento, stabiliscono le deroghe, definiscono i criteri per tutelare gli osservatori astronomici e prestano vigilanza”.

Tra i requisiti tecnici degli impianti di illuminazione è specificato che “tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna pubblica e privata devono essere corredati di certificazione di conformità e devono essere costituiti da apparecchi illuminanti aventi un’intensità massima di 0 candele (cd) per 1000 lumen a 90 gradi ed oltre.”
Gli impianti dovranno anche essere “provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro l'orario stabilito con atti delle Amministrazioni comunali, l’emissione di luci degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività.”
Anche l’illuminazione di impianti sportivi “deve essere realizzata in modo da evitare fenomeni di dispersione di luce verso l’alto e al di fuori dei suddetti impianti.”
È inoltre “vietato utilizzare in modo permanente fasci di luce roteanti o fissi a scopo pubblicitario” ed è specificato che “l’illuminazione degli edifici deve avvenire di norma dall’alto verso il basso”.
È infine previsto che le Regioni eroghino dei contributi ai Comuni per l'attuazione di queste norme.

BUR 157 del 27 ottobre 2006 con la DDG Ambiente e difesa del suolo 14096/06 con la circolare esplicativa in materia di inquinamento luminoso.

 

 

 

 

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