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La qualita' ambientale nelle citta' italiane

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

10/12/2002

I risultati della ricerca di Legambiente sullo stato di salute dei capoluoghi italiani. Cremona in testa alla classifica.

Legambiente, nei giorni scorsi, ha reso noti i risultati di ''Ecosistema Urbano 2003'', un dossier sulla qualita' ambientale realizzato dall'associazione in collaborazione con l'Istituto di ricerche Ambiente Italia.

Per valutare lo stato di salute dei 103 capoluoghi di provincia italiani, Legambiente ha preso in esame numerosi parametri tra i quali: raccolta differenziata, qualita' dell'aria, verde urbano, uso dei trasporti pubblici.

In testa alla classifica appaiono cinque citta' lombarde (Cremona, Mantova, Bergamo, Sondrio, Pavia), mentre fanalino di coda è la citta' di Ragusa, in Sicilia.

Legambiente ha evidenziato un divario tra le città del Centro-Nord e quelle meridionali sotto il profilo della capacità di gestione ambientale: la mobilità con i mezzi di trasporto pubblico è al Sud dimezzata rispetto a quella dei comuni settentrionali, l'estensione delle isole pedonali è mediamente pari alla metà di quella dei centri urbani del Nord, le piste ciclabili sono presenti in circa 4 città su 10 (al Nord in circa 9 su dieci) e il verde urbano è all'incirca un terzo di quello disponibile nel resto del Paese.

Analoghe indicazioni arrivano dalla raccolta differenziata e dalla depurazione. Quest'ultima è presente in misura adeguata nel 60% dei comuni del Mezzogiorno, contro il 65% dell'Italia centrale e l'83% delle regioni settentrionali.

Il divario tra Settentrione e Meridione, tuttavia, secondo Legambiente non è spiegabile solo con la diversità di reddito.
Cinque anni fa le città del Nord avevano sempre migliori risultati nei parametri di gestione (raccolta differenziata ad esempio), contestualmente però in quell'area geografica si registrava una maggiore pressione sull'ambiente: più auto, più rifiuti, più energia consumata.
Oggi questi fattori di pressione si stanno livellando e così il Sud produce una quantità di rifiuti pro-capite solo di poco inferiore a quella del resto del Paese e il tasso di motorizzazione sta assumendo ovunque le stesse dimensioni.

Grosseto e Frosinone, per citare uno dei tanti casi possibili, hanno lo stesso reddito pro-capite (di poco inferiore alla media nazionale), ma occupano nella classifica di Legambiente una posizione diametralmente opposta: la città toscana è al 12° posto, mentre quella laziale al 101°.

Alle prime dieci città in classifica (Cremona e Mantova, Bergamo e Sondrio, Pavia e Belluno e poi Bolzano, Ferrara, Arezzo e Biella) è stato conferito il riconoscimento di ''Città Ecosistema Urbano''.
Tuttavia, rileva Legambiente, ''nessuno di questi 10 capoluoghi, a dimostrazione che la città ideale da un punto di vista ambientale è ancora lontana, è esente da problematiche, anche gravi.''

Cremona, ai vertici della classifica, ha fatto un balzo in avanti rispetto all'anno scorso quando raggiungeva il quindicesimo posto.
La città lombarda ha ottenuto buoni punteggi in quasi tutti i parametri, anche se in nessun caso raggiunge il primo posto: è sesta nella raccolta differenziata (32,6% dei rifiuti avviato a riciclaggio), è quarta per verde urbano (21,4 metri quadrati per abitante) e isole pedonali (1,17 mq/ab), decima per estensione delle piste ciclabili.

Mantova si conferma al secondo posto generale e si distingue per l'estensione della zona a traffico limitato (15 metri quadrati per abitante, seconda in Italia) e per il costante aumento delle aree verdi.
Bergamo è invece caratterizzata da un tasso d'uso del trasporto pubblico relativamente elevato, Sondrio da una eccellente depurazione (il 100%) e dal primato italiano in fatto di piste ciclabili (0,68 metri per abitante).

Passando invece all'analisi dei parametri rilevati nelle metropoli, nelle 13 città considerate si registrano superamenti della media di biossido di azoto nel 77% dei casi (contro il 56% delle piccole città con dati disponibili), superamenti del limite per il monossido di carbonio nel 31% dei casi (contro il 5% per le piccole città), superamenti del limite per il PM10 nel 67% dei casi (contro il 19% dei casi sulle 31 piccole città con dati disponibili.

Per quanto concerne la raccolta differenziata Roma, Napoli e Palermo, ma soprattutto Reggio Calabria e Cagliari hanno percentuali assai lontane dall'obiettivo del 35% fissato dalla legge quadro sui rifiuti.

Milano è ancora senza depuratore, mentre in tutte le grandi città (dove il traffico è più caotico che altrove) isole pedonali e piste ciclabili (con l'eccezione di Firenze) sono inferiori alla media.

Solo relativamente al trasporto pubblico, nei comuni metropolitani si registra una incidenza significativamente superiore: 225 passeggeri/abitanti all'anno contro una media di 110 nei comuni medi e di 65 nei comuni minori.

La classifica.

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