LA LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE SI SVOLGE ANCHE SU INTERNET
Captare l'acqua anche nei posti più ardi: uno dei più antichi saperi che ha consentito all'uomo di sopravvivere ma che rischiano di perdersi. Su incarico Unesco l'architetto italiano Pietro Laureano ha curato la realizzazione di una banca dati on-line che contiene tutte le conoscenza "del passato" (spesso molto più efficaci delle attuali) per trovare l'acqua con cui vivere nei luoghi aridi della terra.
"Ci occupiamo della tradizione ma usiamo internet - dice Laureano - la Banca dati si deve alimentare sulle informazioni che arrivano dai vari paesi, favorendo così un interscambio di tecniche a volte semplici, altre complesse ma che non necessitano di elevati investimenti tecnologici per realizzarle. La cosa assurda è che questi sistemi di conoscenze non sono considerati importanti dai popoli che le possiedono".
Spesso la cooperazione internazionale punta alle soluzioni miracolose, come portare macchine e pompe per scavare grandi pozzi da cui attingere l'acqua sottoterra. Ma spesso la costruzione di pozzi che pescano l'acqua da grande profondità crea più problemi che benefici perché drena risorse su altri parti del territorio, già di per se con poca acqua.
"Nel Sahara algerino esistono da centinaia di anni reti di canali drenanti che trasportano per decine di km acqua nelle oasi e studiati per produrre acqua tramite la condensazione durante la notte. Si chiamano "fogarà", e sono realizzati con una tecnica che risale a circa 10 secoli fa.
C'è però bisogno di manutenzione costante molto faticosa. Stiamo cercando di meccanizzare il lavoro a beneficio di chi se ne occupa per non perdere questo indispensabile strumento che consente di mantenere la vita nelle oasi che, altrimenti, sparirebbero."
La banca dati: www.tkwb.org
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