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Inquinamento atmosferico: un segnale d’allarme dall’Agenzia Europea dell’Ambiente

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

12/12/2007

La “Quarta valutazione dell’Ambiente” dell’AEA riporta i dati relativi allo stato dell’inquinamento ambientale in Europa.

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Nel quadro della Commissione economica delle Nazioni Unite per l'Europa è stata istituita nel 1991 la Conferenza ministeriale paneuropea "Un ambiente per l'Europa".
Questa Conferenza nasce con l’obiettivo di creare un processo graduale in grado di far collaborare tra loro diversi paesi (ad oggi 56) per affrontare le sfide ambientali e migliorare lo stato globale dell’ambiente.
 
A sostegno di questo processo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha preparato una serie di valutazioni relative allo stato dell’ambiente nella regione pan-europea per poter fornire “informazioni politicamente rilevanti, aggiornate e affidabili sulle interazioni tra ambiente e società”. La prima valutazione è stata presentata a Sofia nel 1995. Altre sono state presentate ad Aarhus nel 1998 e a Kiev nel 2003.
 
L’ultima di queste valutazioni, intitolata “L’ambiente in Europa: la quarta valutazione”, è stata presentata a settembre a Belgrado, in Serbia, in occasione della sesta Conferenza ministeriale.
La valutazione riguarda una popolazione di oltre 870 milioni di persone, distribuite in 53 paesi ulteriormente suddivisi in tre grandi regioni: Europa orientale, Caucaso e Asia centrale (EOCAC), Europa sudorientale (ESO), ed Europa occidentale e centrale (EOC).

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Già nelle prime righe la valutazione non appare confortante. In Europa è ancora presente una forte pressione ambientale dipendente dalle attività economiche (agricoltura, turismo, trasporti e energia) e dai modelli di consumo e produzione che “sfruttano una quantità crescente di risorse naturali, mettendo ulteriormente a rischio l’ambiente”.
 
Oltre 100 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e a condizioni igienico-sanitarie adeguate. Anche nei paesi più ricchi dell’Europa occidentale e centrale, specialmente nelle aree urbane, i livelli di inquinamento atmosferico accorciano la speranza di vita di quasi un anno, “compromettendo un sano sviluppo nei bambini”.
Tra le sostanze considerate le principali minacce per la nostra salute sono indicati l’ozono e il particolato, le cosiddette “polveri sottili”.
 
Malgrado i dati negativi di questa valutazione, che si è occupata anche di inquinamento marino, di biodiversità e delle problematiche relative all’effetto serra, la conferenza di Belgrado è stata considerata dai diversi ministri intervenuti propositiva. Ha riconosciuto alcuni progressi nella lotta all’inquinamento e ha indicato come strada da percorrere una continua e, se possibile, maggiore collaborazione nell’affrontare i temi ambientali.
 


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