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Infortuni sul lavoro in calo
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Nel 2004 si conferma la tendenza, già registrata nei due anni precedenti, al ribasso del fenomeno infortunistico. Secondo le prime stime degli infortuni dell’anno in corso, fornite ieri dall'Inail, si registra un calo complessivo degli incidenti sul lavoro pari a -1,6%, con una riduzione dell'1,4% nell'Industria e Servizi e del 3,7% in Agricoltura. Anche il numero dei casi mortali dovrebbe diminuire, attestandosi intorno al -2%.
Il Presidente dell’Istituto, Vincenzo Mungari, ritiene il calo significativo in quanto relativo ad un contesto di crescita dell'occupazione , secondo le stime Istat vi sarebbe infatti una crescita dell’occupazione in linea con quella registrata nel 2003, che era stata dell'1%.
Ancora forte incidentalità degli infortuni in itinere - cioè quelli relativi allo spostamento dei lavoratori dalle proprie abitazioni al luogo di lavoro e viceversa.
Nel corso della Conferenza Stampa, il Direttore Generale, Maurizio Castro, ha voluto fornire alcune precisazioni riguardo alla lettura comparata dei dati degli infortuni mortali in Europa.
"Così come non ci possiamo dichiarare soddisfatti di dati che, seppur decrescenti, testimoniano ancora di un prezzo troppo alto di danni alla persona, con altrettanta fermezza" ha affermato Castro "dobbiamo dichiarare inaccettabile il miscuglio di dati che ha portato qualcuno a sostenere che in Italia accadano ogni anno un quarto degli infortuni mortali europei. Il dato italiano non può essere confrontato, davvero superficialmente, con i dati europei di differente origine.
Gli unici dati normalizzati e perciò utilizzabili per confronti tra Paesi in Europa sono quelli diffusi da Eurostat, sulla base dei quali l’Italia presenta un indice di frequenza degli infortuni nettamente inferiore a quello europeo e un numero di casi mortali in linea con la media dei paesi UE. Certo, non siamo ancora virtuosi, ma non siamo neanche gli ultimi della classe".
Nel 2004 si conferma la tendenza, già registrata nei due anni precedenti, al ribasso del fenomeno infortunistico. Secondo le prime stime degli infortuni dell’anno in corso, fornite ieri dall'Inail, si registra un calo complessivo degli incidenti sul lavoro pari a -1,6%, con una riduzione dell'1,4% nell'Industria e Servizi e del 3,7% in Agricoltura. Anche il numero dei casi mortali dovrebbe diminuire, attestandosi intorno al -2%.
Il Presidente dell’Istituto, Vincenzo Mungari, ritiene il calo significativo in quanto relativo ad un contesto di crescita dell'occupazione , secondo le stime Istat vi sarebbe infatti una crescita dell’occupazione in linea con quella registrata nel 2003, che era stata dell'1%.
Ancora forte incidentalità degli infortuni in itinere - cioè quelli relativi allo spostamento dei lavoratori dalle proprie abitazioni al luogo di lavoro e viceversa.
Nel corso della Conferenza Stampa, il Direttore Generale, Maurizio Castro, ha voluto fornire alcune precisazioni riguardo alla lettura comparata dei dati degli infortuni mortali in Europa.
"Così come non ci possiamo dichiarare soddisfatti di dati che, seppur decrescenti, testimoniano ancora di un prezzo troppo alto di danni alla persona, con altrettanta fermezza" ha affermato Castro "dobbiamo dichiarare inaccettabile il miscuglio di dati che ha portato qualcuno a sostenere che in Italia accadano ogni anno un quarto degli infortuni mortali europei. Il dato italiano non può essere confrontato, davvero superficialmente, con i dati europei di differente origine.
Gli unici dati normalizzati e perciò utilizzabili per confronti tra Paesi in Europa sono quelli diffusi da Eurostat, sulla base dei quali l’Italia presenta un indice di frequenza degli infortuni nettamente inferiore a quello europeo e un numero di casi mortali in linea con la media dei paesi UE. Certo, non siamo ancora virtuosi, ma non siamo neanche gli ultimi della classe".
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