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In arrivo nuove disposizioni sull’inquinamento acustico
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In ritardo, l’Italia si avvia verso il recepimento della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale.
Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato, in prima lettura, un decreto legislativo di attuazione della direttiva che introduce disposizioni finalizzate ad evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell'esposizione al rumore ambientale.
"Con questo provvedimento - ha detto il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli - introduciamo nella nostra normativa elementi di innovazione che ci aiuteranno a combattere il rumore negli agglomerati più chiassosi e allo stesso tempo facciamo salvi i principi fondamentali della legge italiana in materia, che già garantisce un alto livello di tutela della salute dei cittadini".
Le novità introdotte dalla direttiva, che avrebbe dovuto essere recepita entro il 18 luglio 2004, riguardano, tra l’altro, l'obbligo di utilizzare descrittori acustici armonizzati diversi da quelli previsti oggi, il descrittore Lden (che definisce il livello complessivo di rumore delle tre fasce orarie giorno, sera, notte - day, evening, night) e Lnight, che rappresenta l'indicatore dei disturbi del sonno. (Gli attuali valori limite della legislazione italiana sono espressi in termini di LAeq per i tempi di riferimento diurno e notturno).
Utilizzando i nuovi descrittori del rumore ambientale, dovranno essere elaborate mappe acustiche strategiche che determinano l'esposizione globale al rumore in una certa zona e mappature acustiche degli agglomerati urbani e delle principali infrastrutture di trasporto, per determinare così l'esposizione al rumore e definire prescrizioni generali.
Le nuove disposizioni introduco inoltre l'obbligo, sulla base della mappatura, di elaborare ed adottare piani di azione che aggiornano quelli esistenti per la gestione dei problemi connessi all'inquinamento acustico ed ai suoi effetti, al fine di evitare e di ridurre il rumore ambientale e limitare gli effetti nocivi per la salute umana.
La direttiva prevede inoltre l'obbligo di assicurare l'informazione al pubblico circa l’inquinamento acustico.
In ritardo, l’Italia si avvia verso il recepimento della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale.
Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato, in prima lettura, un decreto legislativo di attuazione della direttiva che introduce disposizioni finalizzate ad evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell'esposizione al rumore ambientale.
"Con questo provvedimento - ha detto il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli - introduciamo nella nostra normativa elementi di innovazione che ci aiuteranno a combattere il rumore negli agglomerati più chiassosi e allo stesso tempo facciamo salvi i principi fondamentali della legge italiana in materia, che già garantisce un alto livello di tutela della salute dei cittadini".
Le novità introdotte dalla direttiva, che avrebbe dovuto essere recepita entro il 18 luglio 2004, riguardano, tra l’altro, l'obbligo di utilizzare descrittori acustici armonizzati diversi da quelli previsti oggi, il descrittore Lden (che definisce il livello complessivo di rumore delle tre fasce orarie giorno, sera, notte - day, evening, night) e Lnight, che rappresenta l'indicatore dei disturbi del sonno. (Gli attuali valori limite della legislazione italiana sono espressi in termini di LAeq per i tempi di riferimento diurno e notturno).
Utilizzando i nuovi descrittori del rumore ambientale, dovranno essere elaborate mappe acustiche strategiche che determinano l'esposizione globale al rumore in una certa zona e mappature acustiche degli agglomerati urbani e delle principali infrastrutture di trasporto, per determinare così l'esposizione al rumore e definire prescrizioni generali.
Le nuove disposizioni introduco inoltre l'obbligo, sulla base della mappatura, di elaborare ed adottare piani di azione che aggiornano quelli esistenti per la gestione dei problemi connessi all'inquinamento acustico ed ai suoi effetti, al fine di evitare e di ridurre il rumore ambientale e limitare gli effetti nocivi per la salute umana.
La direttiva prevede inoltre l'obbligo di assicurare l'informazione al pubblico circa l’inquinamento acustico.
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