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Idrometano contro l’inquinamento

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

03/10/2006

Il nuovo carburante sarà oggetto di una sperimentazione in Emilia-Romagna.

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L’idrometano, una miscela di metano e idrogeno, potrebbe alimentare gli autobus circolanti in Emilia Romagna e parte dei veicoli privati.
Ciò dipenderà dai risultati di una sperimentazione di cinque mesi che sarà realizzata da Regione Emilia-Romagna, Enea e Aster (consorzio tra Regione Emilia-Romagna, Università, Enti di Ricerca e Imprese).

La miscela di idrogeno e metano inquina meno del semplice gas naturale; secondo quanto sostenuto dai promotori dell’iniziativa, l´utilizzo di un 5% di idrogeno in miscela con il metano riduce del 50% le emissioni di ossido di carbonio (CO) e ossidi di azoto (NOx), rispetto all’alimentazione degli stessi veicoli a metano.
”Miscelare dell’idrogeno al metano migliora notevolmente le prestazioni ambientali dei motori a combustione interna. L´effetto non è solo riconducibile alla sostituzione di una parte del carburante fossile con idrogeno, ma anche al fatto che la presenza di idrogeno nella miscela dà luogo ad una combustione più completa con meno inquinanti, raggiungendo standard Ulev (Ultra Low Emission Vehicle).”

La convenzione che dà il via allo studio di fattibilità è stata firmata nei giorni scorsi.
Enea realizzerà lo studio, con finanziamento regionale, per valutare i benefici ambientali derivanti dall’introduzione del nuovo carburante e dalle tecnologie messe in atto per produrlo in termini di abbattimento delle emissioni inquinanti.

Lo studio prenderà in esame l´utilizzo della miscela metano idrogeno come carburante per gli autobus circolanti in ambito urbano e suburbano nei comuni capoluogo dell´Emilia-Romagna e per una parte dei veicoli privati.
La sperimentazione si servirà di un autobus con le necessarie strumentazioni per raccogliere e analizzare i dati sulle emissioni di scarico, i consumi, la velocità media e i chilometri percorsi.

Aster sarà impegnata nella ricerca delle risorse a livello nazionale e comunitario e attraverso compartecipazioni di soggetti privati per mettere in pratica i sistemi sperimentati.

”Il progetto avviato dalla convenzione  - sostengono i promotori dell’iniziativa - è innovativo anche sul fronte dell’approvvigionamento dell’idrogeno: ne è prevista la produzione mediante un nuovo strumento per la trasformazione del vapore (un "reforming" catalitico a bassa temperatura), partendo dell’etanolo prodotto dalle barbabietole o da altre biomasse.”
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