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Gela dice no alla chiusura del petrolchimico
Il 15 febbraio abbiamo dato notizia della notifica, ai dirigenti del petrolchimico Agip di Gela, del provvedimento di sequestro dell'impianto per violazione delle leggi ambientali e dello smaltimento dei rifiuti.
Sotto accusa e' il pet-coke, uno scarto della lavorazione del greggio utilizzato come combustibile per la centrale elettrica che alimenta il petrolchimico.
Secondo il procuratore Angelo Ventura vi e' una violazione delle norme antinquinamento con un ''uso illegale del pet-coke''.
I dirigenti dell'Agip richiamano invece il ''Dpcm del 95'', un decreto che classifica il coke come combustibile.
Il provvedimento prevede inoltre il blocco di 64 serbatoi che, secondo il pm, sono privi dei requisiti anti inquinamento.
Contrario alla chiusura dell'impianto è invece l'assessore all'Industria, che ritiene lo stabilimento ''in regola'' e sottolinea che dal 1995 a oggi sono stati investiti 600 miliardi per adeguare gli impianti alle norme antinquinamento.
Nei giorni scorsi in quindicimila hanno sfilato per le strade di Gela per dare solidarietà ai circa tremila dipendenti della raffineria, i cui posti di lavoro sono in pericolo a causa del provvedimento di chiusura dell'impianto.
Sotto accusa e' il pet-coke, uno scarto della lavorazione del greggio utilizzato come combustibile per la centrale elettrica che alimenta il petrolchimico.
Secondo il procuratore Angelo Ventura vi e' una violazione delle norme antinquinamento con un ''uso illegale del pet-coke''.
I dirigenti dell'Agip richiamano invece il ''Dpcm del 95'', un decreto che classifica il coke come combustibile.
Il provvedimento prevede inoltre il blocco di 64 serbatoi che, secondo il pm, sono privi dei requisiti anti inquinamento.
Contrario alla chiusura dell'impianto è invece l'assessore all'Industria, che ritiene lo stabilimento ''in regola'' e sottolinea che dal 1995 a oggi sono stati investiti 600 miliardi per adeguare gli impianti alle norme antinquinamento.
Nei giorni scorsi in quindicimila hanno sfilato per le strade di Gela per dare solidarietà ai circa tremila dipendenti della raffineria, i cui posti di lavoro sono in pericolo a causa del provvedimento di chiusura dell'impianto.
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