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Fumo passivo nei luoghi di lavoro: la svolta in uno studio

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

31/08/2004

Tam tam a livello internazionale per la ricerca italiana presentata nell’udienza di appello dai periti della famiglia di una donna morta in seguito agli effetti del fumo passivo respirato nel luogo di lavoro.

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La sentenza di primo grado si era conclusa con la condanna di due dirigenti.
All’udienza di luglio 2004 del processo penale di appello (secondo grado) per la morte di una impiegata di una banca causata dal fumo passivo respirato in azienda, i periti di parte civile hanno portato nuove prove riguardo alle potenzialità irritanti e asmigene del fumo passivo. Si tratta dei risultati di una recente ricerca che mette a confronto le emissioni delle sigarette con quelle dei motori ecodiesel.

Tra gli autori dello studio, vi sono due dei periti di parte: Giovanni Invernizzi (coordinatore della ricerca in questione) e Roberto Boffi dell’Istituto dei tumori di Milano.

Lo studio, ora pubblicato sulla rivista “Tabacco Control” del British Medical Journal, ha dimostrato che il fumo del tabacco presente nell'ambiente è una fonte di contaminazione maggiore rispetto a quella di un motore ecodiesel.
Gli esperimenti sono stati svolti a Chiavenna (SO), in un garage di 60 metri cubi.
Nel primo test i ricercatori hanno misurato i valori del particolato (PM10, PM2,5, PM1) dopo aver tenuto acceso per 30 minuti il motore di una Ford Mondeo (motore ecodisel).
Nel secondo test sono state effettuate le misurazioni dopo aver acceso sequenzialmente tre sigarette (30 minuti totali).
Le concentrazioni di particolato emesso dalle sigarette sono risultate dieci volte superiori rispetto a quelle dell’ecodiesel.

Studi scientifici hanno già dimostrato le capacità infiammatorie a livello bronchiale delle emissioni dei motori diesel; essendo le emissioni delle sigarette maggiori di quelle dei motori diesel, risulta, quindi, che queste hanno capacità infiammatorie e asmigene, cioè in grado di generare crisi d’asma in soggetti predisposti.
Predisposta, in quanto affetta da asma cronica, era l’impiegata morta a causa problemi respiratori. Eppure, nonostante le sue richieste, non era stata spostata dalla sua postazione di lavoro invasa quotidianamente dal fumo passivo.

Il fumo passivo è qualitativamente peggio di quello attivo, in quanto essendo più freddo favorisce la concentrazione delle sostanze.

Niente scuse, quindi, per i fumatori, soprattutto gli adolescenti, che giustificano il loro comportamento sostenendo che, considerata l’aria inquinata dalle città, comunque i polmoni si ammalano.

Negli ultimi anni la ricerca ha fatto progressi nel campo della riduzione delle emissioni dei motori diesel, con i motori ecodisel, e future soluzioni potranno migliorare ulteriormente l’impatto ambientale delle auto.
Nessun accorgimento tecnico, invece, rende evitabile l’emissione delle polveri sottili da parte delle sigarette; o meglio queste emissioni sono evitabili sono se…i fumatori smettessero di fumare.
Per domeniche davvero ecologiche, oltre a vietare l’ingresso alle auto nelle città si dovrebbe vietarlo anche ai…fumatori.

Il carattere di novità, a livello internazionale, dello studio condotto dai ricercatori dell’istituto dei tumori di Milano è attestato anche dal rilievo dato alla ricerca da parte della rivista quadrimestrale “Tabacco Control”.
La notizia è stata poi diffusa da riviste e quotidiani quali The Times, BBC, New Scientist, Newswise, NewsMedical.
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